32.

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"Non credo di avertelo mai chiesto..
Perchè psicologia?"

Sam le rivolse uno sguardo attento e concentrato, cercando di articolare la risposta mettendo in ordine le motivazioni nella sua testa.

"Beh mi interessano le persone, credo.. sono sempre stata attratta dai meccanismi della mente. Mi chiedo sempre cosa spinga una persona a comportarsi in un dato modo, a fare una certa cosa..oppure a non farla, viceversa. Mi affascinano i traumi, l'inconscio, le malattie mentali..
Insomma, sono curiosa per natura..
Non sapevo mi interessasse prima delle superiori.
Poi è stato amore."

Jane ascoltava con attenzione le parole che uscivano da quella bocca, lo sguardo fermo su di esse.

"L'amore...
Non è forse il primo passo verso la psicosi?"

"Indubbiamente, secondo Freud... ma sono certa che alcuni potrebbero non trovarsi d'accordo, Miss Shawn."
Sam si lasciò sfuggire un piccolo sorriso. Aveva colto la citazione e nonostante fosse stato facile, la secchiona che era in lei sentiva il bisogno di gonfiare leggermente il petto.
Jane ricambiò il sorriso, annuendo, apparentemente soddisfatta dalla risposta ricevuta.
Il treno arrivò infine alla sua destinazione, e il trio abbandonò il mezzo, ritrovandosi nuovamente nella stessa stazione da dove qualche giorno prima erano partiti.
Eccoci qui. Era finita.
La piccola scampagnata felice era terminata e ora tutto sarebbe tornato come prima, nascosto e segreto fra un libro e l'altro in biblioteca.
Jane non sarebbe più stata la sua insegnante ora, il suo corso era terminato.
Sam cercò di farsi forza consolandosi con la scusa della tesi e poi, sarebbe andata a trovarla quando voleva, ora che le cose erano state messe in chiaro. No?
Sì, decisamente tutto sembrava andare per il meglio.
Sentiva il cuore pesante, uno strano presagio faceva presa sul suo petto.
Era ormai sera, Will dormiva fra le braccia di sua madre inebriandosi del profumo di casa.

"Meglio che vada a prendere il treno..l'ultimo di oggi..spero.." sbuffò la donna cercando di trascinarsi dietro la valigia con la mano libera, con scarso successo.
Sam l'accompagnò al suo binario, decidendo che non poteva farcela da sola, senza incontrare forti rifiuti da parte sua.
Un forte abbraccio, un bacio rubato fra le luci fredde della stazione, Jane salì sul treno, rimanendo dietro alle porte che ancora si aprivano e chiudevano ad intermittenza, in attesa del fischio di partenza.
La ragazza la guardò titubante, non aveva voglia di dire ciao, arrivederci, ci vediamo, o tutte quelle cose che si dicono, non voleva salutarla e basta. Jane la guardò intensamente, scrutando le sue perplessità per cercare di placarle, o semplicemente di capirle.

"Ci vediamo al campus...." Biascicò Sam, quasi a mo di domanda, osservando il sorriso di Jane che la rassicurava da dietro alla porta chiusa.


Il terzo anno era ormai iniziato, le lezioni che rimanevano erano sempre meno, la fine sempre più vicina. Sam si era autoimposta che avrebbe impiegato tutte le sue energie per riuscire a laurearsi alla prima sessione disponibile.

"E la specializzazione? Lo sai che ti serve, se vuoi fare la psicologa." le aveva chiesto Jane, quando ancora tutto era opaco, sbilenco e fragile, mettendo costantemente in dubbio le possibilità fra loro.
Inizialmente Sam non ci aveva pensato, si era lasciata prendere dal panico, non aveva ancora pensato al suo futuro dopo la laurea.
Fortunatamente per entrambe, nella sua attuale università l'unico corso di specializzazione proposto, non era di suo gradimento, il che l'avrebbe costretta probabilmente a spostarsi.
Il suo lavoro di tesi era a buon punto, ma avrebbe dovuto lavorarci con più impegno nei prossimi mesi. Sorrise fra sé e sé pensando a cosa questo significasse.
Le chiacchiere di Eva e Fred la riportarono sulla terra, più precisamente nella piccola libreria convenzionata dove erano soliti comprare i libri di testo universitari.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora