12.

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Samantha sbiancò, il sorriso le morì improvvisamente sulle labbra.

Ci volle più di una mezz'ora intensa di supporto morale da parte del suo migliore amico per convincerla della necessità di assecondare questa follia, perché alla fine di questo si trattava, una follia.
Secondo Fred, quella donna provava del tenero per lei, ci aveva visto qualcosa e di solito non sbagliava mai.

Sam al contratio era troppo pessimista per credere alle fantasticherie del ragazzo, anzi, troppo realista, una cosa del genere non può esistere nella realtà.
Doveva mantenere i piedi per terra, doveva costringere se stessa a vedere Jane come un'insegnante qualsiasi e nulla di più o per lei sarebbe stata la fine.

Fred non era intenzionato a lasciar perdere però, si espresse al suo meglio facendo un elenco ben esaustivo di tutto quello che aveva notato e che non poteva assolutamente essere frainteso. Fece notare gentilezze e attenzioni speciali che altri studenti non avevano mai avuto, ad esempio.

"Andiamo Sam, ci bevevi il caffè assieme, la vedevi in tuta da ginnastica e ora questo, questo si chiama flirting bella mia.."

"Ma cosa dici... com'è possibile che lo sia...Jane non lo farebbe..." si fermò a riflettere sulla sua stessa frase, come se lei conoscesse tutto di Jane, quando invece non aveva che visto una misera punta d'Iceberg, e difficile da decifrare per giunta.

No...lei non la conosceva affatto da poterlo affermare con certezza.

"..è sera tardi Sam, e ti sta invitando a casa sua..."

"Sì, per il compito.."

"Sì Sam, per il compito....madonna non ti facevo così tontolona però eh....dai andiamo, vestiti!"

Fred era perentorio, Sam decise (anche se non di sua completa iniziativa) che per lei sarebbe stata una sorta di resa dei conti, una sfida per se stessa. Non avrebbe sofferto inutilmente per un amore non corrisposto e Jane, non aveva colpe in tutto ciò.

Puoi farcela! ripeté a voce bassa come un mantra finché raggiungeva la casa della sua insegnante. Erano davvero due passi da quella di Fred. 

Davanti alla porta esitò, si soffermò qualche secondo ad osservare i dettagli che la circondavano, quei dettagli che le erano mancati così tanto.
La porta bianca davanti a lei sembrava nuova di zecca, verniciatura impeccabile, e quegli addobbi Natalizi erano davvero carini.


Sul tappeto, la scritta "Welcome".
Sam si guardò i piedi, cercando il coraggio di entrare, e in quel momento la porta si aprì, cogliendola impreparata. 
La ragazza alzò lo sguardo per inquadrare la figura che si trovava di fronte a lei che a sua volta la squadrava.
La donna era appoggiata alla porta con tutto il corpo, indossava una vestaglia color verde acqua che faceva risaltare in modo stupendo i suoi colori naturali. Un'altra cosa addobbava con eleganza il suo viso, il suo solito sorriso a lato della bocca, insolitamente diverso quella sera, più malizioso.

Jane la guardava divertita, avrebbe voluto godersi di più quella scena ma decise di rompere il silenzio.

"Allora questa bocca..?"

Sorrise avvicinandosi per chiudere la bocca della ragazza com'era solita fare, stava boccheggiando senza essersene accorta. 

"..posso entrare?.." Sam esitò ma poi si scostò dalla mano di Jane, doveva mantenere il controllo su di sè.

Jane sorrise più sfacciatamente e si voltò, aspettandosi di essere seguita. Sam confusa per questo nuovo modo di fare della donna. La guardò allontanarsi, e dopo essersi pulita velocemente le scarpe sul tappetino entrò chiudendo la porta dietro di sé.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora