15.

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Istintivamente Sam si portò la mano laddove sapeva esserci il segno che Eva le aveva gentilmente lasciato. Desiderò morire, scavarsi la fossa e sprofondarci dentro per poi seppellirsi con le sue stesse mani. iniziò a sentire freddo, desiderò che fosse un sogno, che non fosse reale.

Jane si accorse del suo trambusto interiore, e cambiò espressione. Nonostante stuzzicarla fosse il suo scopo, non le piaceva vederla così in difficoltà.

"Sam...stai tranquilla, tu non mi devi nulla, stavo solo scherzando."

La ragazza non sembrò voler modificare l'espressione mortificata che aveva stampata in viso, desiderava comunque morire. Quelle parole non aiutarono, anzi, fecero peggio.

"Sam...non agitarti, è tutto okay va bene?"

Le disse sorridendo, poggiando una mano sulla sua guancia per accarezzarla. Sam la guardò confusa, cercava di dirle in quel modo che era stata una cosa così tanto per? che anche lei aveva altri amanti?

"Dì qualcosa per favore..stavo solo scherzando".

"Sì, certo..ho capito" disse beandosi del tocco della mano della donna, come a voler apprezzare fino all'ultimo secondo di qualcosa che non avrebbe più avuto.
Jane addolcì il suo sguardo, sospirando leggermente e arricciando le labbra.

"Non so se hai capito..."

"Spiegami allora.." disse seria Sam.

Voleva sapere cosa ne sarebbe stato di loro da lì in poi più di qualsiasi altra cosa. Sapeva di essere egoista ma la curiosità la stava dilaniando così tanto da renderla infantile.

Jane la guardò in modo profondo, perdendosi in quel blu che la riempiva di incertezza. Non era abituata a vacillare.
In uno scatto Sam si alzò in piedi, sgusciando via dall'abbraccio e portando con sé il lenzuolo che ricopriva entrambe.

"Hey!" Esclamò la rossa rimendo completamente nuda.
Sam rise consapevole e dopo essersi rivestita del minimo indispensabile restituì il lenzuolo alla donna.

"Dai vestiti, parliamone davanti ad un caffè"  le disse dirigendosi verso la cucina.

La donna si ricoprì, regalandole uno sguardo pieno di graditudine, e non solo per il lenzuolo.

Il profumo del caffè invase la stanza in pochi minuti, calmando leggermente la tensione. Jane servì una tazza da the riempita di liquido nero fino all'orlo alla ragazza, che se ne stava seduta a tavola in attesa. Le porse anche del latte preso dal frigo, sapeva che a Sam il caffè piaceva macchiato.
Dopo essersi servita, la rossa si voltò, rimanendo in piedi appoggiata con la schiena ai fornelli, a pochi passi da Sam. 
Indossava solo una maglietta bianca che la copriva fino a metà coscia, i capelli raccolti in quel disordine che Sam trovava perfetto. La osservava ancora come fosse la prima volta, e ancora non si capacitava di quanto fosse bella.

Jane sospirò profondamente prima di parlare, spingendo via il fumo proveniente dalla tazza che teneva vicino al viso. 

"Non penso sia stato uno sbaglio, se è di questo che sei preoccupata."

Sam la guardava negli occhi, lasciandola continuare.

"Ho cercato di evitarti, per qualche tempo... Ho cercato la distanza per qualche tempo e le vacanze mi hanno aiutata in un certo senso, ma a quanto pare è servito a poco." ridacchiò fra sè e sè.

Sam ascoltava, ed elaborava quello che le veniva detto cercando di capirlo. Stava sentendo a parole quello che le era stato mostrato la sera prima con i fatti, ma allora perché quasi non riusciva a crederci..
Non era la sola in questa pazzia, non lo era mai stata.

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora