30.

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"Sì può sapere dove sei?"

La voce al telefono parve spazientita. Il rumore dei tacchi sull'asfalto che facevano avanti e indietro, era a dir poco inquietante. 

"Scusami scusami sto arrivando! Mia madre mi ha bloccato alla porta, mi ha fatto il terzo grado e ho finito per perdere il treno.
Sto arrivando sono quasi lì.."

Sam era in affanno, aveva da poco lasciato il treno e ora, trascinando il trolley con una mano e tenendo il telefono nell'altra, cercava di raggiungere la donna dall'altro lato della stazione. 

"Saresti dovuta essere qui mezz'ora fa.."

Sbuffò Jane, volendo far notare ancora il ritardo. 

"Non importa, dai..
È tutto okay a casa?" chiese ammorbidendo la voce.

"..Sì sì, solite cose..dove vai, cosa fai, con chi sei.." 

Jane sorrise alle lamentele della ragazza, ma non poté non inquietarsi un poco.
Teneva Will vicino a lei, seduto sopra alla loro grande valigia, finché la gente attorno a loro si muoveva veloce, intenta a schivare loro due, immobili ad attendere al binario l'arrivo del loro treno. 

"Con chi.." mormorò schiarendosi la voce, girandosi su se stessa senza accorgersene, in imbarazzo per una domanda assolutamente innocua per qualunque orecchio l'avesse ascoltata.

"Le hai detto con chi sei?" 

Jane sentì Sam bloccarsi e interrompere la sua camminata per un secondo o due, per poi riprendere a passo spedito.

"Non te lo voglio dire..
Sto arrivando, ciao" disse in modo sbrigativo, chiudendo la chiamata, lasciando Jane a guardare lo schermo del telefono con espressione interrogativa. 
Il suo senso di inquietudine fu alleviato poco dopo, con l'arrivo della ragazza e subito dopo, del treno.

"Fiuuuuu, appena in tempo"

Esclamò quasi senza fiato, ricevendo un occhiata omicida da Jane, che odiava i ritardatari quasi quanto Sam odiava prendere un 29.
La ragazza cercò di schivarla salutando prima Will, regalandole poi uno dei suoi migliori sorrisi sperando di imbonirla.
Alla grande, sembró funzionare. 

Dopo aver trovato la carrozza corrispondente al numero sul loro biglietto salirono a bordo, sistemarono i bagagli e si accomodarono per il lungo viaggio. Erano appena le 8, quella mattina la levataccia fu davvero dura, ma Sam non si consentì di sbadigliare nemmeno una volta, o Jane l'avrebbe accusata di non aver sentito la sveglia..il che forse era vero..  ma l'aveva posticipata solamente di 5 minuti.

Non ci poteva ancora credere. Stava davvero accadendo, stavano veramente andando lontano da tutto e da tutti per essere solo loro, senza scuola, senza nessuno che potesse giudicarle per i loro ruoli.
Wow.

Come meta era stata decisa la Liguria, l'idea delle 5 terre era piaciuta molto ad entrambe fin da subito. Mare stupendo e cittadine da visitare. Per via della carnagione chiara di entrambe, l'idea di stare sotto il sole tutto il giorno era da scartare, questo sembrò un ottimo compromesso tra mare e lunghe camminate.

Sam guardava fuori dal finestrino, fantasticando su tutte le cose che avrebbero potuto fare, arrossendo da sola di tanto in tanto all'idea, prima di ricomporsi. Will di fronte a lei le ricordava con la sua sola presenza che forse stava correndo un po' troppo con la fantasia.
Si voltò verso Jane, china su di un libro e immersa nella lettura, gli occhiali sul naso la facevano apparire come una prof in piena regola e Sam rise sotto ai baffi senza farsi notare. Indossava un vestito leggero a tema floreale.
Il caldo del marrone e il verde scuro si intonavano perfettamente bene ai suoi colori naturali.
Le spalle semi scoperte lasciavano vedere la sua pelle, spolverata di piccole lentiggini che correvano giu, fino alla mano. Non ne aveva moltissime, le gambe ad esempio, ne erano sprovviste, anch'esse lasciate scoperte dal ginocchio in giu.
Will non ne poteva sapere di dormire, e alla fine Jane aveva ceduto, dandogli il permesso di giocare con il suo cellulare. 

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora