"Vuol dire che dovrai fare molto....piano"Jane lo sussurrò lentamente, così che la ragazza avesse tutto il tempo per processare ogni singola lettera scandita, così che potesse sentire fra le gambe tutto quello che preannunciavano.
Un sorriso compiaciuto comparve sulla sua bocca quando sentì Sam irrigidirsi sotto di lei.
Era quello che voleva, eppure non si sarebbe aspettata di vedere avverarsi quelle fantasie tanto desiderate, non da quando Jane era diventata così brava a distruggergliele negli ultimi tempi. Era come se stesse aspettando lo "stop", un punto immaginario oltre il quale non era permesso andare, era convinta che Jane si sarebbe fermata o l'avrebbe fermata.
Eppure perché le sue azioni dicevano il contrario? La donna rigida e severa che aveva badato bene dallo sfiorarla per tutte le settimane precedenti, aveva ora lasciato posto ad una persona diversa.
Continuava a baciarla finché lei se ne stava quasi inerme, incredula, a sentire le sue mani vagare sul suo corpo; era lei a guidarla, voleva che si rilassasse.Tutto questo stava accadendo davvero, non era solo una fantasia, non era la sua testa, era la realtà.
Decise che non avrebbe fatto svanire Jane come capitava all'apice dei suoi sogni più belli.Con sorpresa della più grande Sam interruppe il bacio per guardarla negli occhi. Erano profondi e chiedevano tanto; non sapeva dire come ma capiva esattamente di cosa avavano bisogno. Forte di un coraggio non suo prese per mano Jane e la invitò sul divano dove fino a poco prima avevano riso e scherzato.
Si scambiarono uno sguardo lungo che parlava più delle loro voci; era uno sguardo carico ed implorante allo stesso tempo, sottomesso e al comando.Jane si mise a sedere a cavalcioni sopra di lei, allargando le gambe e riprendendosi le sue labbra come se quella manciata di secondi a dividerle le avesse causato del dolore fisico.
Si fermò solo per un istante, impiegato per studiare Sam. Voleva che fosse lì con lei, che stesse bene e che fosse sicura di quello che stava succedendo. Quegli occhi blu le diedero la conferma ultima. Accarezzò il suo viso gentilmente e si allontanò da lei lasciandola interdetta e confusa.
"Solo un secondo.." disse finché si dirigeva verso la porta per chiuderla a chiave. Si voltò nuovamente verso di lei, lasciando cadere sul pavimento i suoi pantaloni della tuta prima di raggiungerla. Rimase in intimo, per nulla imbarazzata da quegli occhi che la studiavano. Era colpa loro se le era venuto così caldo.
Sam trattenne il respiro, aveva temuto il peggio, ma forse il peggio doveva ancora venire.
Jane era ancora lontana eppure il suo basso ventre sembrava andare a fuoco, milioni, miliardi di recettori stavano lavorando in sincrono sulla sua pelle per amplificare qualunque cosa sentisse. Arrossì pesantemente e senza autocontrollo. Quel rossore in automatico fece scattare il sorriso compiaciuto dell'altra che prese ad avvicinarsi per riportarsi al suo posto sopra di lei.
"Ora va meglio.." le sorrise rassicurante.
Con sorpresa di entrambe, Sam non ebbe bisogno di nessun incoraggiamento stavolta, il corpo semi nudo di Jane che si muoveva sopra di lei e la baciava era più di quanto potesse chiedere. Lasciò le mani libere di esplorare quel corpo, di viverselo, di ricordarselo. Erano già state lì, era già stato loro.
Sgancio il gancetto del reggiseno con una tale velocità da stupirsi di sé stessa. La bocca prese ad accompagnare il giocare delle sue mani su quei seni perfetti. Jane si sforzo di osservare la scena finché l'intensità del suo piacere cresceva a dismisura diventando sempre più esigente. Si alzò leggermente sulle gambe, portandosi subito sopra la testa della ragazza dandole modo di continuare il suo gioco. Sam le cinse la vita, lasciando cadere le mani più in basso e stringendo forte quanta più carne poteva.
Il profumo di Jane le invadeva la mente, solo la chimica poteva spiegare l'effetto devastante che aveva sul suo sistema nervoso.
Tornò a guardare la donna sopra di lei con occhi pieni di desiderio, li cercò e li richiamò a sé ancora una volta finché la sua mano destra si insinuava all'interno di quel tessuto umido che ricopriva l'intimità. Jane cercò di mantenere quel contatto visivo faticando però a trattenere dei piccoli gemiti.
Due dita premevano in lei, attente ai suoi bisogni. Jane manteneva l'equilibrio stringendo al suo petto la testa della ragazza che chissà come, le aveva fatto perdere la testa. Come poteva essere tutto questo sbagliato?
Più Sam aumentava il ritmo della sua mano dentro di lei, piu sentiva che Jane era vicina al suo apice.
Il piacere si fece così intenso da costringerla ad allargare leggermente le gambe e a soffocare i gemiti fra l'incavo del collo della ragazza, che l'accolse durante l'orgasmo.Entrambe cercarono di rallentare i respiri, troppo rumorosi, privi d'aria buona che non fosse la loro.
Jane si accoccolo meglio sulla spalla della ragazza, stringendola forte a sé e invitandola a stendersi assieme a lei su quel minuscolo spazio che era il divano.
Chiusero entrambe gli occhi, beandosi di quel silenzio più che gradito; nessuna parola necessaria, tutto era come doveva essere. Sam si ricordò di come si era sentirà la prima volta che avevano fatto l'amore, si poteva già definire amore, poi?
Qualcosa era cambiato e non sapeva dire se si trattasse di lei oppure di Jane.La sua mano si mosse in direzione di quel viso tanto perfetto e contornato di lentiggini. Desiderava accarezzarlo, per confermare ancora una volta che non si trattava di un sogno.
"Le tue mani sono stranamente calde.." sorrise Jane rispondendo alla carezza. Era vero, le mani di Sam erano sempre gelide, per non parlare dei pieni quando era inverno.
"Controllavo se eri viva" rispose l'altra avvicinandosi per lasciarle un bacio sulla fronte.
Jane sbuffo divertita.
"Certo che sono viva, non crederai d'aver finito."
Sam divenne rossa in un secondo, ancora non aveva imparato a gestire queste risposte a bruciapelo.
Jane rise, dopo quello che aveva appena fatto ancora provava vergogna?
Si avvicinò per baciarla, quando realizzò qualcosa che sembrò accigliarla leggermente finché la osservava.
"Mi spieghi perché io sono praticamente nuda e tu ancora completamente vestita?"
Sam fece spallucce sorridendo di quella verità. Non ci aveva fatto caso, la sua concentrazione era altrove, completamente.
"Voglio che ti spogli." disse Jane seria, facendo perdere il sorriso a Sam.
"Spogliati per me."
La ragazza la guardò a lungo cercando di capire quanto dose di serietà ci fosse in quelle parole. Magari era una delle solite messe in scena per farla vergognare. Nessuna esitazione, nessun sorriso, Jane era maledettamente seria e glielo chiese nuovamente, con più gentilezza.
Sam annuì, iniziando a liberarsi dei suoi indumenti uno per volta sotto lo sguardo indecifrabile della rossa al suo fianco. Era quello che voleva, questa era l'unica cosa che riusciva a leggere in quel viso.
Quando fu soddisfatta del risultato Jane si raddrizzo nella posizione sdraiata, mettendosi a pancia in su.
"Vieni qui" disse facendo cenno con la mano.
Sam la guardò confusa senza capire."Vieni sopra intanto.." ripeté la donna.
Sam si posiziono sopra di lei, facendo aderire i loro corpi, baciandola per nascondere il lieve imbarazzo. Ad un tratto, sentì della pressione spingerla in avanti; era Jane con le mani.
"Mi piace baciarti.. Moltissimo.. Ma io intendevo, proprio qui.."
"Oh..." un colorito OH si dipinse sul viso più che imbarazzato di Sam finché realizzava quello che le veniva chiesto. Certo lo aveva già fatto, certo di porno ne aveva visti, certo.. Eppure si sentiva a disagio.
"Se non vuoi non importa.." la intercetto l'altra, percependo la sua insicurezza, scritta in caps lock sulla sua fronte.
"NO!" esclamò frettolosamente Sam. Non voleva deluderà adesso, voleva farlo, doveva superare il suo disagio.
Avanzò cautamente con il corpo verso il viso della donna sotto di lei, badando di non gravare troppo con il peso e Jane l'aiuto a sistemarsi nel modo giusto. Era nuda, in bella vista sopra di lei, ma ben presto l'imbarazzo lasciò posto a quella tenera sicurezza data dalle mani di Jane che stringevano intrecciate le sue. La donna sotto di lei prese a baciarla delicatamente laddove era più sensibile, aumentando il ritmo ascoltando le risposte e i movimenti del suo corpo. Se non ci fossero state quelle mani a tenerla ancorata a questo mondo, forse Sam avrebbe perso concezione di sé perdendosi in una dimensione fatta di calore e piacere.
Jane liberò una mano dalla stretta per portarla sulla bocca della ragazza, affinché gemesse più piano e, incrociando il suo sguardo Sam desiderò scomparire per l'imbarazzo incapace di controllare la sua stessa voce.
Giunta al suo massimo e in grado di proseguire oltre, si accascio esausta fra le braccia della più grande che la strinse."Sei bellissima.." disse Jane in un sospiro affannato.
Sam cercò di regolarizzare il suo respiro, nascondendo il suo viso fra i capelli della rossa.
Era al settimo cielo, ma non poteva proprio farne a meno, di sentirsi così dannatamente in imbarazzo.
E Jane rise di quell'innocenza, ma non in modo cattivo.
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Teacher's secret
RomanceSam è una studentessa modello e Jane la sua nuova insegnante. Siamo davvero sicuri di essere felici? Quando il nostro ordinario viene scosso, le nostre convinzioni cedono e siamo costretti ad ammettere che quello a cui eravamo abituati non ci basta...