14.

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Quella mattina la sveglia suonò presto, erano le 7.30 quando Sam controllò l'orario sul suo telefono. Non ricordava di aver impostato una sveglia, non che ne avesse avuto effettivamente il tempo, viste le circostanze.

Fu la sveglia del telefono della donna che le dormiva accanto a squillare, spento dopo pochi istanti da una mano frettolosa che vagava alla cieca sul comodino. Sam si voltò a guardarla, aveva ancora gli occhi chiusi, solo il lenzuolo copriva il suo corpo nudo.
Un'occhiata veloce a quest'ultimo bastò infatti a farla arrossire, ripercorrendo con la mente alcuni momenti particolari della notte precedente.

Finché Jane ancora se ne stava nel mondo dei sogni, decise di dare una rapida occhiata ai messaggi.
Fred ovviamente chiedeva aggiornamenti, le aveva mandato così tanti messaggi da impallarle il telefono. Il ragazzo, non ricevendo alcuna risposta dopo mezzanotte però aveva tratto le sue conclusioni da solo, e ora le stava chiedendo i dettagli.
Sam sorrise nel leggere gli scleri dell'amico.
Sua madre, che l'aspettava per cena la sera prima, l'aveva bombardata di messaggi e chiamate, informata solo alla fine da Fred che la figlia avrebbe dormito da lui anche quella notte.

Grazie Fred...

Qualche altra notifica aveva catturato la sua attenzione, in particolare una richiesta di messaggi su Instagram, che non riuscì a visualizzare.
In quel momento Jane aprì gli occhi e si voltò verso di lei. 

"Buongiorno.."

"Buongiorno a te.." rispose Sam stropicciandosi gli occhi e posando il telefono.

La donna la guardò compiere quel movimento naturale e sorridendo con se stessa.
Le si avvicinò, cingendole la vita con un braccio e portandola verso il suo corpo.
Il battito cardiaco della ragazza aumentò di colpo, colta di sorpresa per quel gesto molto dolce di prima mattina. 

"Scusa per la sveglia..ho dimenticato di disattivarla" ammise la rossa scusandosi. Sam scosse appena la testa. Ma cosa gliene importava della sveglia, se poteva avere più tempo con lei? Sarebbe rimasta sveglia tutta la notte solo per poterla guardare, se solo non fosse stata sfinita.

"Will dovrebbe tornare in mattina.. ti va di salutarlo?" aggiunse la donna, studiando la reazione sul viso di Sam che si illuminò rivelando un sorriso da guancia a guancia.

"Oddio sì, ti prego!" rispose di getto, pensando a quanto effettivamente le mancasse quel rospetto.

"Perfetto.."
La donna sorrise a quell'esplosione di gioia, per poi rimanere in silenzio qualche minuto. Quel silenzio decretò l'inizio di innumerevoli pensieri nella testa di entrambe. Era giunta la resa dei conti? oppure avrebbero solo evitato l'argomento?
Jane ruppe quel rumoroso silenzio, notando la fronte leggermente aggrottata della bionda.

"A che stai pensando con così tanta intensità?
questa bella testolina esploderà.." disse toccandole una tempia con le dita.
Sam incrociò lo sguardo curioso della rossa, decidendo sul momento se lasciare uscire le parole per come sarebbero venute, senza ponderarci troppo.
Inspirò lievemente dal naso, facendosi coraggio.

"Quindi......" iniziò senza sapere come proseguire.

Mossa sbagliata. L'espressione di Jane cambiò appena, ma ma sufficientemente da poter essere notato. Forse non voleva affrontare quella conversazione, forse era pentita.

"..a cosa pensi?" ritentò Sam, troppo scoraggiata da quell'espressione. Cosa pensava? Che avrebbe potuto farsi la sua insegnante e pretendere pure il bis? 

Jane scostò un attimo lo sguardo, per poi tornare su di lei, cercando le parole giuste. Le accarezzò delicatamente la guancia, per poi spostare piano i capelli dal suo collo.

"Sono quasi certa che questo non sia mio.."

Teacher's secretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora