23. Gita da incubo?

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Oggi è il 21 Marzo.
Adesso sono nel pullman della scuola per una gita scolastica di due giorni a Los Angeles. La mia vecchia città e non so se essere felice o triste.
In realtà ormai la mia vita è tutta autonoma.
Della foto di me e Kevin nessuno ne parla più, Alex ,che ho scoperto essere il cugino di Kevin, adesso studia nella stessa scuola e anche lui deve fare l'ultimo anno, poi c'è come sempre Kevin in mezzo ai miei pensieri. Lui ha insistito molto spesso di parlare con me ma io ovviamente non ho accettato perché mi sono scocciata. Quella volta ho preso una decisione a cui sono d'accordo, dò tutto nelle mani del destino, se sarà destino allora ci rincontreremo e se non lo è sarà il tempo a trovarmi la persone giuste.

Manca ancora un'ora per arrivare all'Hotel di Los Angeles e io vorrei dormire ma non è possibile perché io odio dormire sul pullman e non si può stare comodi.

In questa gita ci stanno tutti quelli del terzo e quarto che hanno corso di letteratura del professore Smith e infatti sono molto fortunata ad avere un professore così e con me c'è Alexis. Jenni, Megan e Logan sono rimasti lì. Oggi ho anche scoperto che in questo pullman c'è pure Kevin, spero di non incontrarlo molto spesso. Questa volta sono io a evitarlo.

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FINALMENTE.
SIAMO ARRIVATI.
CHE SODDISFAZIONE.

Caccio un sospiro di sollievo per non aver vomitato nel pullman.

Entriamo nell'Hotel e il nostro professore, visto che è il migliore di tutti ci dice:
-Ragazzi, in ogni camera ci sono tre letti e vi lascio la libertà di decidere a voi con chi stare ma mi raccomando non fate niente di pericoloso. Buona serata.-
-Ah scusate ragazzi vi volevo dire che questa è una gita solo per farvi riposare dallo studio e usate le precauzioni mi raccomando e partiremo domani sera- dice questo e va non so dove.
Lui è il miglio professore che io abbia mai avuto in tutte le scuole.

-Noi ovviamente insieme giusto?- mi chiede Alexis e io annuisco sorridendo perciò prendiamo due chiavi con lo stesso numero.
Chissà chi sarà l'altra.

Cerchiamo la nostra camera che siamo stanchissime.
Quando la troviamo io mi sono buttata subito sul letto mentre Alexis è andata in bagno per lavarsi le mani.

Dopo 10 minuti sentiamo qualcuno aprire la porta perciò io e Alexis ci giriamo subito per vedere chi è, forse è la nostr....
Oh NO.
Dio NO.
Punirmi così è troppo, fammi tutto ciò che vuoi ma non lei.

Sento Alexis girata verso di me e non più su di lei.
Io invece non smetto di guardarla perché mi sembra irreale.
Jessica è davanti a noi, con le sue due valigie rosa glitterato esagerato portate dalla sua amica o assistente schiava.

-Voi?- grida con la sua voce non da oca ma da Conuro, quel uccello molto fastidioso.

-Ma c'è un solo letto, non potete stare qui- dico ancora calma cercando di non assalirla.

-Meglio per noi, allora andiamo- risponde con la sua voce stridula che mi viene voglia di darle uno schiaffo.
Però WOW è andata senza fare storie. Non so se l'ha fatto perché mi odia tanto o perché per un paio di secondi il suo cervello le ha dato l'intelligenza.

Io e Alexis ci guardiamo e ci mettiamo a ridere per tutta questa situazione.
Adesso però contino ancora un po' a riposarmi e poi usciamo da qualche parte.

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-Andiamo che sennò si farà tardi- dice Alexis.

-Si eccomi, andiamo- le rispondo.

Scendiamo le scale anche se siamo al terzo piano, io sono claustrofobia perciò stare nell'ascensore mi fa male.
Arriviamo al piano terra e ci dirigiamo verso l'uscita fino a quando non mi ricordo una cosa...

-Cavolo- sbraito.

-Cosa è successo?- chiede Alexis spaventata.

-Ho dimenticato la borsetta insieme al telefono- la informo.

-Corri di sopra e vai a prenderla, io ti aspetto qui- e mi dà la sua card per aprire la porta. Aprire la porta con questa card è una cosa che farei tutta la giornata.

-ok-

Cammino a passo veloce verso le scale, mi piace molto salire e scendere le scale, non so bene il perché ma è una cosa che faccio da bambina.

Quando arrivo davanti alla porta della nostra camera prendo la card e apro la porta.
La vedo. La mia borsetta sta sul mio letto perciò la prendo e vado in bagno per vedere come sto.
Indosso un jeans strappato ma non molto è una maglietta nera con una giacca di jeans. Ammetto che non sto malissimo, per una volta posso farmi un complimento.

Mentre torno per andare da Alexis vedo qualcuno affacciato dalla finestra e anche se non so chi è lo saluto con un ciao mentre scendo le scale.

-Ciao- ricambia il saluto lui.
Ma aspetta... questa è la sua voce.
Mi fermo e poi mi giro e quando mi giro lo vedo già guardarmi...
-Kevin?- chiedo.
Anche se sono delusa da lui non riesco ad essere arrabbiata con lui per tutta la mia vita, è più di un mese che non parliamo. Io prima avevo detto che se lo incontrerò sarà destino ma potrebbe essere anche una coincidenza.

-Si sono io, dove vai?- mi chiede mentre mi guarda dai piedi alla testa.

-Esco con Alexis, infatti devo andare che lei mi sta aspettando- e poi inizio a scendere più veloce possibile perché mi sento con così tanta energia e con il cuore che mi batte a mille che potrei correre una maratona.

Arrivo da Alexis e ci avviamo verso un paio di negozi per fare shopping o almeno lei perché io non ho intenzione di comprare niente, forse qualche scemenza o qualcosa da mangiare.
Entriamo al primo negozio di trucchi ma io non guardo niente perché io non mi trucco quasi mai, forse sono strana....
Entriamo al secondo negozio e ci sono dei vestiti bellissimi infatti provo delle Magliette e anche degli accessori molto carini.

-Audrey come mi sta questo outfit?- mi chiede Alexis mentre esce dal camerino.

-Si non è male ma ti consiglio di aggiungere una cintura e degli orecchini argento- le rispondo dicendo la mia idea di stile.
Sta provando una gonna di jeans e un top aderente che le sta davvero bene.

-Bella idea, grazie mille- e va non so dove alla ricerca della cintura.
Mentre aspetto Alexis, mi guardo un po' intorno e intravedo da fuori un signore dietro a un albero come se stesse spiando... spiando noi? Ma lui è....
NO. NON PUÒ ESSERE.
Ho i brividi. Ho letteralmente i brividi.
Delle lacrime vogliono uscire ma io mi trattengo.
Perché Black mi sta spiando? Troppi flashback mi vengono in mente. Troppi brutti ricordi mi vengono in mente.

-Audrey è successo qualcosa? Ti vedo sul punto di piangere- Alexis è tornata con i suoi accessori.

-Si sto bene- le sorrido - Vai a provare questa cintura- rido e lei va a provarla.

Non possiamo stare ancora qui, metterei in pericolo Alexis e non vorrei che le facesse del male, non vorrei che le facesse ciò che ha fatto a me però adesso che ci penso qui c'è troppa gente per fare qualcosa di pericoloso, verrebbe catturato e lui questo non lo vorrebbe. Io si invece.

Esce e io le dico:
-Perfetta, adesso andiamo- corro subito verso la cassa e sento Alexis chiamare il mio nome.

-Ma Audrey devo cambiarmi- afferma urlando.

-Si scusa, allora sbrigati-

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