36. Ballo in maschera

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Continuo a non capire perché sto andando a questa festa e perché non potevo indossare delle cose comode, io odio stare così, si vedono tutte le mie gambe e quasi quasi anche il culo. Anche se devo ammettere che tutto è molto carino.

-Sei ancora arrabbiata che non ti sei messa le tue solite cose?- chiede Alexis con una vocina da bambina di 5 anni. Io dovrei esserlo ma mi metto a ridere.

-Perché ridi? Non sei arrabbiata?- chiede Megan.

-Si cioè no. Però tutto ciò è divertente. Se ripenso a come mi avete costretto a mettere questo coso con questa corona di fiori che fa cagare ma è carina, mi viene da ridere, l'unica cosa bella sono le scarpe e la mia maschera- spiego e anche loro si mettono a ridere.

-Ormai siamo arrivate e comunque io ci ho messo un calcio in faccia- parla Megan.

Si ricordo: lei mi voleva mettere dei tacchi ma io che mi ero messa già le mie adorate scarpe le ho dato un calcio in faccia e infatti indosso almeno qualcosa di comodo.

Entriamo nel posto in cui si svolge il ballo e si sente la musica buona che mi fa subito sballare.

-Ragazze andiamo a ballare, c'è musica buona- urlo per farmi sentire.

Andiamo a ballare e sembriamo già ubriache, io avrei paura solo di toccare un bicchiere, chissà cosa mi succederebbe.
Dopo aver ballato non so quanto,mettono un lento e io le ragazze andiamo in una cabina fotografica che ho notato mentre ballavo.
Entriamo e ci facciamo qualche foto insieme ed escono delle foto molto belle e divertentissime.

-Ragazze io voglio bere voi andate a ballare che hanno messo della musica-
Prendo dal braccio Alexis e le dico:
-C'è l'amico di Kevin che non mi ricordo come si chiama, da solo, vai a ballare con lui. Ormai so che ti piace, pensi che non ho notato come lo guardavi delle volte, non ero io a guardare solo Kevin tu guardavi coso perciò buona fortuna-
La prendo per il braccetto e andiamo verso quello là e quando siamo difronte a lui tossisco per farlo girare e inizio a dire:
-Ciao mi potresti ricordare il tuo nome- gli chiedo per prima cosa.

-Lucas, ma dai come fai a non ricordarti il mio nome. Ingrata-
Sento Alexis che cerca di scappare ma la tengo stretta sul mio braccio così non va da nessuna parte.

-Ti ricordi quando ti volevi far perdonare per il fatto che non sei venuto in ospedale?-

-In realtà mi avevi perdonato- ribatte.

-Adesso non più. Per farmi perdonare fai un ballo con lei che io devo andare a prendere da bere e le mie amiche non sono nelle condizioni migliori- dico tutto così sicura che sembra vero ciò che dico.

Lui prima squadra Alexis e alla fine accetta.

Io vado verso il banco saltellando dalla felicità e incrocio lo sguardo di Kevin. Quanto è bello in camicia. Anche con la maschera si riconosce e forse anche lui mi ha notata perché mi fissa, ciò che faccio anche io... dovrei smetterla cavolo è imbarazzante però non riesco. Gli vado a parlare.

Non so perché ma corro da lui come una bambina di 5 anni che vede il suo papà e lo abbraccia, come me.
Lui ricambia l'abbraccio e io di colpo mi stacco e gli sorrido, forse perché mi sento bene per aver fatto una buona azione.

-Per cosa questo abbraccio?- chiede con un sorriso malizioso.

-Non per te cioè a te però sono felice per il tuo amico e la mia amica. Sono bellissimi e tutto grazie a me- parlo a vanvera che faccio difficoltà a capire me stessa ma questa canzone e tutto ciò mi mette adrenalina.
Lui si toglie la maschera e dice:
-Hai bevuto?- domanda.

-Manco un sorso, dovrei? Ma qui non c'è alcol-

-Non mi sembra il caso se non vuoi ballare sul tetto e sì, c'è l'alcol, lo mettono sempre dei ragazzi-
Interessante, però la sua idea di ballare sul tetto non è male. Non so se voglio ballare o sedermi.

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