«Suna hai visto le mie cuffie?» Chiede mia sorella entrando in camera mia.
«Rin vai via e lasciami dormire.» Mi giro dall'altra parte del letto e mi copro la testa con il cuscino.
«Prima di tutto è tardi sono le dieci di mattina, poi ripeto hai visto le mie cuffie?» E che problema c'è se sono le nove di mattina tanto oggi non devo fare niente tranne passare un po' di tempo con Jimin.
«Merda Jimin. È TARDI!!» Urlo scendendo dal letto e lanciando le cuffie a mia sorella.
Mi precipito in bagno per farmi una doccia veloce e quando esco mi inizio a vestire.
Indosso una gonna plissettata rosa, una canotta nera con degli inserti di pizzo, un blazer nero e un paio di sandali nude.
Esco di casa e mi avvio al dormitorio di Eun-woo. Non ho ancora parlato con lui di quello che è successo ieri e voglio chiarire subito le cose.
Arrivo e Mj mi fa accomodare.
«Sorellina tutto bene?» Chiede venendomi incontro.
«Dobbiamo parlare.» Queste parole mi escono più serie di quanto volessi.
I ragazzi si guardano per qualche secondo poi si dileguano nelle loro stanze.
«Perché non mi hai detto che Jimin ha assistito alle nostre ultime videochiamate?!» La sua espressione cambia rapidamente.
«Suna scusa. Avrei dovuto dirtelo mi dispiace davvero tanto.» Abbassa lo sguardo e si siede accanto a me.
«Ti è andata bene che nelle ultime chiamate parlavamo della mia partenza e non di papà.» Lo guardo e lo abbraccio. Non voglio litigare con lui, specialmente non per questo.
«Perdona il tuo fratellone.» Sorride.
«Sei più grande di qualche mese, ma ti perdono solo se mi ospitate a pranzo.» Sorrido. Accetta senza obbiettare.
Una volta pranzato tutti insieme fu il momento di andare.
«Ora vado che sono in ritardo, ciao ragazzi.» Mi alzo e mi avvio all'uscita.
«Dove vai?» Chiede curioso Eun-woo. Voglio lasciarlo con il dubbio quindi gli do un bacio sulla guancia e mi avvio al luogo stabilito con Jimin.
Ieri sera abbiamo chiarito tutto. Io mi scusai per l'essermela presa in quel modo e per avergli detto quelle cose e lui per non avermelo detto subito.
«Mi scusi signorina chi sta aspettando qui tutta sola?» Chiede una voce alle mie spalle.
Mi giro per guardare chi è poi risosi.
«Oh salve signore sto aspettando un piccolo mochi dolcioso ed estremamente carino, ma se vuole possiamo fare due chiacchiere anche io e lei.» Gli sorrido e mi avvicino.
Indossa cappello e mascherina, ma anche se è tutto bardato così riesco a capire che sta sorridendo.
«Beh questo ragazzo deve essere proprio fortunato sa. Non capita tutti i giorni di trovare una bella e dolce ragazza come lei.» Si avvicina di più a me.
«Sa che ha ragione, ma se lui è fortunato io lo sono di più.» Pongo fine alla nostra distanza e lo abbraccio.
«Mi hai definito estremamente carino? Sai potrei anche abituarmi.» Mi da un bacio sulla guancia poi si allontana da me.
«Cosa ti va di fare?» Chiede prendendomi la mano e iniziando a camminare senza meta.
«Vorrei che tu ti sentissi a tuo agio senza mascherina e cappello. Come faccio a vedere le tue bellissime labbra se stai tutto coperto.» Appena pronuncio quelle parole mi rendo conto della gravità di quello che ho appena detto.
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𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷ
Fanfiction[IN REVISIONE] Park Sunae, insieme a sua sorella e a sua madre, torna in Corea dopo ben cinque lunghi anni. Dopo la morte del padre, per la quale ha sofferto molto, può finalmente tornare a respirare. Nuovo lavoro come attrice per uno dei k-drama p...