21. Carbonara

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È passato un mese da quando io e Jungkook siamo tornati insieme e sono davvero felice.

Mentre erano in tour mi sono persa il compleanno di Nam, anche se gli ho fatto gli auguri tramite videochiamata.

Di quello che hanno fatto in quei gironi non ne ho la più pallida idea. Jungkook mi ha detto veramente poco, che il tour stava andando bene, che gli mancavo , che mi amava e che non vedeva l'ora di tornare a casa per stare un po' insieme.

Quando tornarono a Seoul io e Jimin raccontammo loro del viaggio in Italia e Jungkook si arrabbiò parecchio, ma dopo che gli altri l'hanno fatto ragionare ha capito la situazione.

Quindi dopo svariate discussioni anche i ragazzi decisero di unirsi a noi. Io e Jimin partimmo ieri mentre i ragazzi sarebbero arrivati a momenti.

«Suna ti ho già detto che cosa tua è meravigliosa?» Chiede buttandosi sul divano.

«Almeno un centinaio di vote.» Sorrido poi rido seguita da lui.

In queso periodo che staremo qui, alloggeremo nella mia vecchia casa. Abbiamo deciso di tenerla come casa delle vacanze perché venderla ci sembrava davvero troppo.

«Oh mio dio poi c'è anche la PlayStation, no vabbè.» Figuriamoci se non si innamorava della play.

«Io e papà ci sfidavamo con i giochi di automobilismo, era il nostro momento insieme.» Mi manca tanto, ogni volta che ci penso mi viene il magone e nonostante siano ormai passati anni ancora soffro molto.

«Suna...scusami. Io e la mia boccaccia.» Si avvicina a me abbracciandomi successivamente cosa che ricambio immediatamente.

«Guarda che non hai detto nulla di mele, mi fa bene parlarne e già lo sai.» Gli lascio un tenero bacio sulla guancia per poi alzarmi e andare in cucina a prendere da bere.

Mentre verso l'acqua nei bicchieri suonano al citofono.

«Vado io!» Urla dal salotto fiondandosi sul citofono.

«Muovetevi che ho fame.» Sempre il solito.

«Sei sempre il solito Jiminie.» Lo raggiunsi abbracciandolo da dietro e nello stesso momento la porta si aprii rivelando sei figure maschili con borsoni e valigie ovunque.

«Quanta roba avete portato staremo qui una settimana soltanto.» Manco dovessero partire per la siberia.

«Non si sa mai.» Hobi entra subito e gli altri con lui e la mia attenzione si ferma su una valigia fin troppo familiare.

«Sorpresa!» Quasi muoio. Dietro Tae la figura mi mia sorella tutta sorridente compare alle sue spalle.

«Che ci fai qui?» Chiedo abbracciandola e chiudendo la porta quando tutti entrarono in casa.

«Secondo te avrei lasciato questi bambinoni qui da soli con te per una settimana? Senza la tua sorellina a farti compagnia? Assolutamente no e poi come avrei fatto senza le battute del mio tigrotto.» Sorride.

«Scusatemi è successo qualcosa fra voi due in queste ore?» Chiede Jimin passando il suo sguardo da Rin a Tae, da Tae a Rin.

I due non rispondono e continuano a farsi i loro.

«Guadate che chi tace acconsente.» Dico raggiungendoli poco più avanti dall'ingresso dove hanno depositato le valige.

«Allora sistemate le vostre cose nelle stanze e poi andiamo a pranzo.» Volevo fargli assaggiare una vera carbonara, non quella sottospecie di piatto che mangiano loro in Corea.

«Cosa mangeremo di buono?» Quando si tratta di mangiare Jimin impazzisce specialmente se si tratta di kimchi.

«Lo scoprirete una volta al ristorante.» Sorrido dirigendo Jungkook nella mia stanza.

𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷDove le storie prendono vita. Scoprilo ora