34. Scandalo

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È passata una settimana dalla premier del film e in questa settimana sono successe innumerevoli cose.

Dopo che i fan scoprirono la parentela mia e di Jimin iniziarono a creare fan account sui social per supportarci. La notizia non portò a nulla di negativo ed ero felice.

Io e Jimin stavamo bene e ci siamo legati ancora di più il che non può che farmi piacere.

La sua presenza è diventata fondamentale per me, se si allontana sento un vuoto. Finalmente dopo tutti questi mesi sono riuscita a dare un nome a quello che provo per lui. Lo amo, amo mio fratello e sono felice di poterlo dire.

Qualche girono dopo la prima del film c'è stato il compleanno di Hobi e abbiamo festeggiato tutti insieme, qualcosa di semplice ma speciale.

Io e Eun-woo abbiamo partecipato a innumerevoli interviste stampa per parlare del film e in alcune di queste interviste si è parlato della mia gravidanza.

Dopo la prima del film la Big Hit ha dichiarato ufficialmente la relazione tra me e Jungkook e per l'appunto la mia gravidanza.

Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma non mi aspettavo che alcune persone volessero addirittura l'aborto.

Lette quelle notizie non vi nego che Jungkook andò su tutte le furie e fece una live a riguardo insieme anche a Jimin. Anche lui come il mio ragazzo andò su tutte le furio, in fondo il bambino sarebbe suo nipote quindi si infuriò anche lui.

Io invece non so più cosa pensare.

Mi alzo dal divano e vado in cucina a bere un bicchiere d'acqua quando suonano alla porta.

Quando apro la porta nove figure sono li con sorrisi smaglianti.

«Ragazzi che ci fate qui?» Chiedo facendoli entrare.

«Abbiamo finito adesso degli impegni lavorativi e ti volevo vedere.» Si avvicina a me Jungwoo «Loro sono venuti per salutarti.» Indica il resto del gruppo.

«Sei a casa da sola?» Chiede Jaehyung abbracciandomi. Essendo amico di Jungkook abbiamo avuto modo di approfondire il nostro rapporto e ora siamo diventati amici.

«No, c'è anche mio fratello sta dando da mangiare al cane.» Sorrido avviandomi in soggiorno e poco dopo appare anche Jimin.

«Oh ragazzi ciao. Come va?» Chiede sedendosi accanto a me mentre i ragazzi si accomodarono difronte a noi. Eccetto Jungwoo che è rimasto accanto a me.

«Siamo venuti a vedere come stava Suna.» Risponde Taeyong per tutti.

«Ma Jungkook?» Chiede Jaehyung accarezzando Byeol.

«È in agenzia, tornerà tra poco.» Risponde Jimin.

Mentre parlavamo sentiamo la porta d'ingresso aprirsi, segno che Jungkook è tornato.

Ci giriamo tutti in direzione della porta.

«Oh ciao ragazzi.» Si inchina educatamente appoggiando le chiavi di casa e il telefono sul tavolo.

Saluta meglio Jaehyung, ma quando si avvicina a me il suo sguardo cambia drasticamente.

«Jungkook com'è andata in agenzia?» Chiede Jimin capendo perfettamente la situazione.

«Bene.» Risponde secco il minore.

Prima o poi gli passerà vero? Tra me e Jungwoo non c'è e non ci sarà mai niente.

«Jungwoo perché non cambi posto?» Si avvicina di più a noi.

«No grazie sto bene qui vicino alla mia Suna.» Ci mancava solo che lui rispondesse così.

«Tua no di certo. Ho detto cambia posto.» Lo fulmina con lo sguardo.

«Ho detto che sto bene qui.» Si alza fronteggiando il maggiore.

«Va bene ragazzi perché non vi sedete entrambi? Io mi metto in braccio a Jimin.» Sorrido e mi siedo fra le gambe di mio fratello.

Non voglio sedermi sulle gambe di Jungkook per non dargliela vita, infatti mi fulmina con lo sguardo ma si rilassa subito dopo. Almeno sono appiccicata a mio fratello e si fida di Jimin.

«Penso sia arrivato il momento di andare.» Interviene Taeyong alzandosi seguito dai ragazzi.

«Mi ha fatto piacere vedervi ragazzi specialmente per chiarire sulla premier.» Sorrido imbarazzata.

Dopo i saluti i ragazzi escono di casa e rimaniamo solo noi tre.

«Mi spieghi perché ti devi sempre comportare così quando lui mi è vicino? Non succederà mai niente.» Sono giusto un po' alterata.

«Lui non ti si deve avvicinare chiaro? Voi siete di mia proprietà, mia e di nessun altro. Punto!»

«A dire la verità lei non è tua Jungkookie, non c'è mica scritto il tuo nome sul suo corpo.» Si avvicina Jimin abbracciandomi da dietro. «In più è mia sorella quindi è più di mia proprietà che tua.» Mi bacia la guancia e sorride al più piccolo.

«Hyung vai al diavolo.» Io e Jimin scoppiammo a ridere. Si perché Jungkook è davvero adorabile quando si comporta così.

«Io non sono di nessuno se non di me stessa, ma fate come volete.» Rido dando un bacio sulla guancia ad entrambi.

«Fratellone se vuoi rimanere a pranzo fatti fare qualcosa da Jungkook, io vado a letto.» Faccio per avviarmi verso le scale del secondo piano ma la presa sul mio polso mi blocca.

«Mangi e poi vai a letto. Suna devi mangiare per due ora quindi niente obiezioni.» Non so cosa dire. Mi giro verso di lui e lo guardo fisso negli occhi.

«J-Jungkook.» Ho bisogno di sentire le sue braccia avvolgermi, di stringermi a se quindi lo abbraccio.

«Oddio come siete bellini.» Jimin ti uccido.

«Jungkook-ah ma adesso che ci penso io e te siamo cognati. Oh mio dio che cosa bella, io e il maknae parenti.» La situazione è alquanto ambigua.

«Oppa ti prego.» Rido.

«Andiamo a mangiare? Ho fame.» Continua il maggiore. Mi avvio verso la porta seguita da loro estremamente confusi.

«Dove vai?» Chiedono contemporaneamente.

«Sono incinta e non voglio morire quindi andiamo a mangiare da mamma.»

«Ma mamma è a Busan.» Interviene Jimin.

«Mia madre abita a qualche piano più giù.» Nonostante sia passato già qualche mese ancora non riesco a chiamare mamma la madre di Jimin.

«Suna...»

«No Chim. Lei non c'era quando mi serviva una madre, lei non è stata al mio fianco quindi per ora non si merita di essere chiamata mamma da parte mia. Mia madre è quella che mi ha cresciuta per tutti questi anni e che non si è mai allontanata da me.» Mi dispiace dire queste cose a Jimin, ma è vero.

«Hai ragione, mi dispiace.» Abbassa lo sguardo.

«J-Jimin mi dispiace. I-io...»

«No no hai ragione, ma dalle un'opportunità. Lei sta facendo del suo meglio non sa come comportarsi. Valle incontro.» Mi abbraccia e poi esce di casa.

Jungkook non ha detto niente, non si è intromesso nella conversazione, ma mi è rimasto accanto.

«Ya Jimin!» Urlo leggermente fuori dall'appartamento. Lui si gira e aspetta che continui.

«Grazie.» Sorrido.

𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷDove le storie prendono vita. Scoprilo ora