8. Ricordo

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«Andiamo Jungkook scrivi anche il tuo nome, non fare il bambino.» Disse Eun-woo tirandolo per un braccio.

«Cosa scrivo il mio nome a fare? Questo albero verrà abbattuto domani.»

Iniziai a piangere, non volevo che quell'albero venisse abbattuto, era così bello e inciso di ricordi.

«Suna mi dispiace non volevo farti piangere scusami principessa.» Mi abbracciò e mi lascio un dolce e delicato bacio sulle labbra.

«Dai piccioncini andiamo a mangiare.» Disse Eun-woo avviandosi.

Eravamo completamente fradici, pioveva tantissimo.

«Aspetta devo scrivere il mio nome.» Lo guardai euforica e lo abbracciai da dietro mentre scriveva il suo nome.

Mi alzo sudando come non mai, che incubo è mai questo.

Quando realizzo dov'ero sono circondata dai BTS, Eun-woo e mia madre.

«Perché sono all'ospedale?» Chiedo guardandomi in trono.

«I ragazzi ti hanno portata qui perché eri svenuta, ma stai tranquilla va tutto bene.» Spiega mia madre.

«Rimarrai qui stanotte poi domani andrai a casa. Ti teniamo monitorata.» Continua.

«E non posso andare a casa? Mamma sei un chirurgo non puoi monitorarmi tu?» Domando speranzosa.

«Non posso tesoro, non sei una mia paziente. Io vado devo prepararmi per un intervento. Non stancatala troppo.» Sorride e lascia la mia stanza.

«Mi spiegate perché sono qui?» Chiedo guardando i ragazzi.

«Tu cosa ricordi?» Mi chiede Jin.

«Ero con J-hope, Jungkook e Jimin. Stavamo aspettando Eun-woo e parlavamo del fatto che Jungkook avesse dei graffi sul viso poi buio totale.» Jimin si avvicina al letto e si siede accanto a me.

«Ti girava la testa e sei svenuta.» Mi spiega.

«È una cosa normale Suna. Sei arrivata pochi giorni fa e corri già come una matta tra il film, me e i ragazzi. Devi rallentare un po' piccolina.» Mi accarezza la mano dolcemente.

«Abbiamo la stessa età non chiamarmi così.» Faccio l'offesa provocando una risata da parte di tutti.

«Dai ragazzi andiamo, lasciamola riposare un po'.» Interviene Jin e tutti lo ascoltano.

Nella stanza con me rimangono Eun-woo, Jungkook e Jimin.

«Eun-woo, tieni d'occhio Rin e non dirle che sono qui. Dille che sono da Jimin.» Lo guardo sorridente.

«Vorrei ci fossi davvero però.» Ride e mi bacia la guancia.

Se ne vanno anche loro e rimango da sola. È quasi l'ora di cena, sono svenuta per un sacco di ore. Qualche minuto dopo un infermiere mi porta da mangiare e insieme a lui entra Jungkook.

«Che ci fai qui?» Chiedo confusa.

«Non ti voglio lasciare da sola. Ieri sera mi hai curato e hai passato la serata con me, stasera lo faccio io.» Si avvicina al lettino e si siede sulla sedia accanto.

«Jungkook mi raccomando, non potresti stare qui perché non sei un familiare. Fai a modo.» S'intromette l'infermiere lasciandomi il cibo e lasciando poi dalla stanza.

«Ne vuoi un po'?» Chiedo guardandolo sorridente.

«Tranquilla ho mangiato e se ho fame mi andrò a prendere qualcosa.» Inizio a mangiare e cala il silenzio.

𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷDove le storie prendono vita. Scoprilo ora