17. Briefing aziendale

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🎤 Jungkook

Sono disteso sul letto ormai da ore ad ascoltare la musica, ho già pronta la valigia e mi scoccia fare tutto.

Domani partiamo per il concerto e onestamente non vedevo l'ora.

Ieri ho rivisto Suna, era bellissima con quel vestito. Non mi aspettavo ci ringraziasse per la collaborazione del drama. Credevo fosse scritto nel copione, ma quando chiesi a Jimin mi disse che non c'era scritto perché lesse il copione.

Non gli disse niente perché doveva essere una sorpresa e ci è riuscita.

«Jungkook muoviti dobbiamo andare!» Urla Jin dal soggiorno per farsi sentire.

Mi alzo controvoglia e raggiungo i ragazzi. Prendiamo giacche e cellulari poi lasciamo l'appartamento. Saliamo sul van e dritti in agenzia.

C'è una piccola riunione con il manager e i TXT.

Quando arriviamo i ragazzi sono già li e poco dopo arriva anche il manager.

Cosa ci disse?

Beh le solite cose più o meno. Ci ha informati sui vari impegni che dovevamo portare a termine, i vari concerti e cose così. Poi parlò di Suna.

«Jimin che rapporto hai con la ragazza del locale?» Chiede rivolto a lui.

«È la mia migliore amica. Ha presente il drama più atteso dell'anno? Beh lei è la protagonista.» Quando parla di lei gli occhi gli si illuminano, è così fiero di lei.

«Jungkook e tu? Sono uscite voci che vi siete appartati quella sera.» Quasi mi strozzo.

«Beh ecco...lei...io...»

«Sono innamorati l'uno dell'altra, ma ancora non lo sanno.» Interviene Jin.

«Lei non lo sa io l'ho sempre saputo, ma ora che faccia quello che vuole non mi interessa.» Sono arrabbiato.

«Possiamo andare o dobbiamo ancora parlare di lei?» Chiedo irritato.

«Jungkook adesso stai proprio esagerando. Lei ti ha detto la verità per non illuderti quindi cresci e apri gli occhi. Se non le importava di te come dici non ti avrebbe detto niente.» Jimin si alza in piedi sbattendo i pugni sul tavolo.

«La tratti male ormai da settimane e non ne posso più, è la mia migliore amica e non mi piace vederla stare male per una persona che non capisce!» Si avvicina alla porta.

«Se non le dispiace io me ne vado.» Dice uscendo dalla sala riunioni.

Oh dannazione Jimin!


🎤 Jimin

Dio quanto vorrei strozzarlo quando fa così, è orgoglioso come non mai, ahh che rabbia.

Suna sta soffrendo per quello che gli disse quella sera e da una parte è colpa anche mia perché sono stato io a dirle di non illuderlo.

Perché lui non capisce che l'ha fatto per il suo bene.

«Sunbaenim?» Sento chiamarmi e quando mi giro mi trovo davanti Yeonjun.

«Oh Yeonjun ciao. Hai bisogno?» Chiedo sorridendogli.

«Volevo sapere se stavi bene? Sei uscito arrabbiato per quello che ha detto Jungkook e mi preoccupavo.» Sono sempre così carini.

«Sto bene grazie. Che ne dici ti va un frappé?» Chiedo avviandomi verso l'uscita e lui dietro di me.

Forse se stacco un po' la spina senza pensare alla situazione è meglio.

Arriviamo alla gelateria e ordiniamo i frappé. Le fan presenti iniziano a farci foto e chiedere autografi e quindi acconsentiamo.

«Jimin-ah mi puoi autografare il bicchiere?» Sorrido e l'accontento.

In lontananza vedo Suna e senza farlo apposta urlo il suo nome per attirare la sua attenzione, dimenticandomi totalmente che era assillata dai fai dopo l'uscita del trailer del film.

«SUNA!!!!» Urlano andandole incontro.

«Possiamo fare una foto ti prego.»

«Mi fai un autografo.»

«Sei bellissima, ieri eri un incanto.»

Rido per la situazione provocando la risata anche di Yeonjun-ah.

«Sei proprio un idiota.» Dice raggiungendoci bevendo un sorso del mio frappé.

«Si anch'io ti voglio bene.» Porto un braccio intorno alle sue spalle e le presento il ragazzo accanto a noi.

«Suna ti presento Yeonjun, fa parte della nostra agenzia e canta nel gruppo TXT. Lo conosci?» Chiedo facendola sedere poi sulle mie gambe.

«Piacere. Ci siamo intravisti ieri ai MMA, ma non abbiamo avuto modo di conversare.» Sorride.

Yeonjun arrossisce e sorride a sua volta.

«Come mai qui? Gli altri dove li avete lasciati?» Chiede ridendo.

«Abbiamo avuto una di quelle riunioni aziendali e visto che era finita siamo venuti a fare due chiacchiere bevendo un frappé.» Senza farmi notare da lei do un calcio leggero al ragazzo difronte a me per fargli capire di non spiaccicare parola su quello accaduto minuti prima.

«Avete fatto bene. Jiminie che ne dici se per il nostro compleanno andiamo da qualche parte solo io e te?» Chiede sperando in un mio si.

«Volevo chiedere anche agli altri, ma poi Jungkook non verrebbe e Jin non lo lascerebbe da solo quindi poi vorrebbe stare a casa anche lui per stare con il più piccolo. Quindi andiamo solo io e te, insieme.» Mi prende le mani e quando incrocio il suo sguardo posso vedere i suoi occhi farsi lucidi.

«Andiamo dove vuoi, ma non ti azzardare a piangere per lui. Se non capisce sono problemi suoi tu vai avanti con la tua vita. Ti sei già persa anni della tua infanzia non perderti anche questi.» L'abbraccio.

Voglio il meglio per lei e se Jungkook la fa soffrire non è il suo meglio.

«Ragazzi vi lascio da soli.» Interviene Yeonjun per poi alzarsi, ma Suna lo ferma.

«No tranquillo è già passato. Che ne dite di farci un giro senza fan?» Propone abbassando la voce per non farsi sentire da loro.

Ci incamminiamo verso uno dei parchi dietro l'agenzia e nel farlo vedo con la coda dell'occhio Jungkook e gli altri fissarci. Suna è intenta a parlare con Yeonjun che non si accorge di niente e io non glielo faccio notare.

L'ultima persona a cui deve pensare ora è lui e non voglio che soffra ulteriormente.

«Ragazzi scusate, ma se invece di andare al parco andiamo in agenzai viaggi? Così avrete poi tutto pronto.» Suggerisce il più piccolo.

«Per me va bene. Jiminie che ne dici?» Mi chiede prendendomi la mano.

«Va benissimo. Dove vuoi andare?» Le chiedo curioso.

«Oppa per me va bene tutto.» sorride.

«Che ne dici dell'Italia, così mi fai da guida turistica.» Che idea bellissima Jimin.

«C-certo e che Italia sia.» Perché improvvisamente è diventata triste?

«Suna ho detto qualcosa di male? l'Italia non va bene? Pensavo ti allettasse come cosa visto che sei italo-coreana.» Mentre dico quelle parole mi maledico immediatamente. Non avevo pensato a suo padre.

«Oddio Susa scusami ho parlato prima di pensare. Perdonami.»

«Va tutto bene Jiminie. Mi farà bene tornare in Italia per qualche giorno.» Mi bacia la guancia e si avvia seguita dal minore.

𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷDove le storie prendono vita. Scoprilo ora