Sono seduta da circa mezz'ora a fissare il vuoto mentre Jungkook e Eun-woo mi spiegano cos'è successo.
Mi dissero che anni fa noi tre eravamo inseparabili, io e Jungkook addirittura stavamo insieme. Quel giorno in cui abbiamo scritto i nostri nomi sull'albero diluviava così siamo andati a casa di Eun-woo a cenare poi Jungkook si offrì per riaccompagnarmi a casa. Mentre tornavamo a casa un auto invase la nostra corsia così noi finimmo fuori strada, l'urto fu talmente forte che mi provocò una specie di disnomia.
La disnomia è la difficoltà o incapacità a ricordare la parola corretta quando è necessaria. La disnomia conseguente a traumi al capo generalmente si riduce o scompare col passare del tempo.
Io non feci fatica a ricordarmi delle parole, ma persi totalmente la memoria di Jungkook. Era come se non fosse mai entrato a far parte della mia vita.
Onestamente non riesco a credere che una cosa del genere mi ha tolto completamente il ricordo dell'esistenza di colui che era il mio ragazzo.
«Suna ti prego di qualcosa.» Dice appunto quest'ultimo.
«Non so cosa dire.» Alzo finalmente lo sguardo e li guardo negli occhi.
«Potrete tornare insieme eravate davvero carini.» Interviene Eun-woo.
«Non credo sia opportuno. Se ci pensate io Jungkook lo conosco da quando sono atterrata a Seoul qualche giorno fa, non sapevo quello che era successo. Io non lo conosco, come posso rimettermi con lui?» Mi alzo e torno nella mia stanza.
«Suna.» Ma è una cozza questo ragazzo.
«Non ti ho voluto raccontare tutto perché pretendo tu torni a stare con me. Volevo solo sapessi che mi conosci, che non sono un estraneo e che sei stata una parte importante della mia via.» Gli occhi gli diventano grandi e lucidi.
«Sono stata? Ora non lo sono più?» Mi avvicino a lui talmente tanto da sentire il suo respiro sul mio viso.
«Assolutamente no, lo sei stata, lo sei e lo sarai. Chissà magari quando ti tornerà la memoria potremmo ricominciare che ne dici?» Sorride leggermente.
«E se non dovessi ricordare mai più? Da quello che mi avete detto eri molto importante per me e come farei se non riuscissi a ricordare mai più? Ho paura Jungkook, voglio ricordare.» Voglio sapere tutto di lui e di noi, come ci siamo conosciuti, come siamo finiti per metterci insieme...insomma tutto.
«Che ne dici se vieni a stare con me per un paio di giorni? Se mai stare con me ti aiuterà.» Vuole anche lui che io ricordassi, si legge nei suoi occhi.
«Tu mi ami ancora non è così?» Annuisce semplicemente.
«Dopo tutto questo tempo mi ami ancora e io non posso fare niente. Mi dispiace tanto Jungkook.» Adesso sono io che piango. Piango perché è una brava persona, bipolare si, ma meravigliosa.
Mi abbraccia a se e mi bacia la fronte.
«C'è nessuno? Se c'è qualcuno che sente per favore fate si che si ricordi. Vi prego!» Dice premendo le labbra sulla mia fronte.
Scoppio a ridere lo abbraccio anch'io.
«Accetto.»
Mi aiuta a preparare il borsone e ci avviammo verso il suo dormitorio.
«Che cosa hai detto agli altri?» Chiedo curiosa.
«La verità. Dopo la litigata con Jimin raccontai a tutti la verità.» Ah.
«Tranquilla sono felicissimi di averti con noi per qualche giorno, specialmente Jin. Vuole un tuo parere in cucina.» Sorrido alle ultime parole.
Quando arriviamo Jungkook prende il borsone e lo porta lui.
Saliamo fino all'appartamento e non faccio in tempo a suonare il campanello che Jin è li davanti pronto ad abbracciarmi.
«Non vedovo l'ora arrivassi!» Mi trascina in cucina e mi fa sedere su uno sgabello.
«Assaggia. Jungkook ha detto che la zuppa che gli hai fatto era molto molto buona e volevo provare a farla anch'io.» Sorride imboccandomi.
La zuppa è molto buona quasi come quella di papà.
«Jin ti devo confessare una cosa. Nella zuppa di papà ci va aggiunto un ingrediente segreto, ma non posso dirtelo.» Sorrido a mia volta.
La sua espressione provoca una grossa risata da parte di tutti che nel mentre sono entrati in cucina.
«Hyung ti è andata male.» Ride ancora più forte J-hope.
«Non hai voglia di dire l'ingrediente a me? Al tuo oppa!» Rido anch'io. Le espressioni di Jin sono meravigliose.
«L'ingrediente segreto non posso dirtelo, ma se vuoi ti posso dire un sostituto. In entrami i modi è buono uguale.» È come se avesse visto la madonna. Il suo viso si illumina come non mai, a momenti piange.
«Dormirai in stanza con me vero Suna?» Chiede Jimin facendomi l'occhiolino.
«Naturalmente.» Gli lascio un bacio sulla guancia e mangio un altro cucchiaio di zuppa.
«Voi due volete morire?» Chiede Mr gelosia.
«Secondo te non lo abbiamo fatto apposta, sapevamo benissimo ti saresti arrabbiato. Suna purtroppo non si ricorda quello che prova per te, ma tu sei sempre geloso di lei.» All'inizio lo dice con il sorriso, ma alla fine della frase lo vedo incupirsi. Ci sta male. Gli prendo la mano e gli sorrido.
Passo tutto la giornata con Jimin e Jin. Jimin non ha voluto lasciarmi sola con Jin perché aveva paura mi facesse assaggiare di ogni. Jungkook è dovuto andare in agenzia a sbrigare una faccenda.
«Ragazzi tra poco si mangia!» Urla Jin facendo diventare sordi me e Jimin al suo fianco.
Arrivano tutti e si siedono a tavola nel momento in cui Jungkook entra in casa.
«Finalmente sei tornato!» Urlano insieme. Sono così carini che mi scaldano il cuore. Jungkook è il membro più piccolo e si prendono tutti cura di lui, che amori.
«Perché ci guardi così?» Chiede Suga sedendosi difronte a me.
«Siete così apprensivi e protettivi con lui. Siete carini.» Mi fulmina con lo sguardo provocando un silenzio tombale.
«Oh andiamo Suga, lo sanno tutti che hai un cuore tenero, più del burro.» Sorrido.
«Va bene... mangiamo che ho fame.» Intervene Jin.
«Hyung tu hai sempre fame.» Ride Namjoon.
La cena è deliziosa. Jin mi fece assaggiare tutti i piatti che avrebbe servito stasera ed erano tutti davvero molto buoni.
«Suna ho una sorpresa per te.» Dice quest'ultimo alzandosi e portando in tavola una ciotola con della zuppa.
«Quando oggi tu, Jimin e Tae siete andati a fare una passeggiata ne ho approfittato per cercare di ricreare la tua ricetta, quindi ti prego dimmi com'è?» Gli luccicano gli occhi dalla felicità.
Assaggio un boccone e gli occhi mi si riempirono di lacrime.
«Hyung secondo me fa schifo, sta piangendo.» Commenta Tae.
«Nono al contrario. È uguale a quella di papà, neanche la mia veniva così perfetta.» Mi alzo e lo abbraccio.
«Grazie Jin, è una sorpresa meravigliosa.» Tutti ridono, ma in modo affettuoso.
Conosco questi sette ragazzi personalmente da pochi giorni, ma sono delle persone meravigliose.
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𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷ
Fanfiction[IN REVISIONE] Park Sunae, insieme a sua sorella e a sua madre, torna in Corea dopo ben cinque lunghi anni. Dopo la morte del padre, per la quale ha sofferto molto, può finalmente tornare a respirare. Nuovo lavoro come attrice per uno dei k-drama p...