Mi alzo lentamente controvoglia e scendo dal letto. Non ho volgia di fare niente, faccio fatica addirittura a respirare mi sento un macigno suo cuore.
Mi metto la vestaglia e scendo al piano di sotto.
«Noona buongiorno, abbiamo preparato le uova strapazzate. Vieni siediti.» Jungwoo mi trascina fino a farmi sedere sulla sedia dell'isola in cucina.
«Grazie.» Sorrido e inizio a mangiare.
Nessuno parla, mangiamo in completo silenzio e inizia a non piacermi.
«Ragazzi vi prego parliamo di qualcosa se no finisco per pensarci.» Bevo un sorso di caffè e sorrido.
Sanno perfettamente che è un sorriso finto, ma non dicono niente e iniziamo a parlare di argomenti a caso. Del tour dei ragazzi, del nuovo drama sia per me che per Eun-woo e via così.
«Che ne dite se andiamo a fare una passeggiata così porto fuori anche Byeol e Yeontan?» Chiedo mettendo tutti i piatti nella lavastoviglie.
Accettano tutti quanti cosi una volta pronti usciamo di casa.
«Lascia li prendiamo noi.» Eun-woo prende Byeol mentre lascia Yeontan a Jaehyun.
«Credi che passerà un girono?» Chiedo a Jungwoo mentre passeggiamo.
Gli altri due sono qualche metro più avanti a tenere d'occhio i cani e noi siamo qui a parlare.
«Noona...vedrai che andrà meglio. Ora sei scossa e fa male lo so, ma passerà non al cento per cento ma migliorerà.» Mi prende per mano regalandomi un dolce sorriso. Sorrido anch'io e decido di distrarmi un minimo per non rattristare ancora di più loro.
Rimaniamo fuori per tutta le mattinata, non ci siamo alzati chissà quanto presto quindi l'ora di pranzo si avvicina velocemente.
Torniamo a casa e decidiamo di mangiare un piatto di pasta velocemente.
«Ragazzi vi dispiace se mi vado a fare una doccia mentre voi preparante?» Chiedo liberando Byeol e Yeontan dal collare.
«Vai qui ci pensiamo noi.» Rispondono contemporaneamente.
Salgo in camera, prendo tutto l'occorrente per cambiarmi ed entro in bagno per una bella doccia.
Quando sono pronta mi sistemo i capelli in una coda alta, mi metto una tuta e torno al piano di sotto.
Mentre mi avvicino in cucina la porta d'ingresso si apre e io perdo milioni di battiti.
Apro gli occhi e vedo solo il soffitto del soggiorno. Credo di essere svenuta. Faccio per alzarmi ma qualcuno mi ferma.
«Dove pensi di andare?» Chiede la voce dietro di me che lentante si sposta al mio fianco.
Sento gli occhi diventare lucidi e la vista annebbiarsi per le lacrime.
«J-jungkook i-io pensavo...i-io pensavo...» mi zittisce abbracciandomi.
Il suo profumo, il suo tocco. Lui è qui, è qui veramente e non so come esprimere la mia gioia in questo momento.
«I ragazzi mi hanno detto quello che è successo e mi dispiace veramente tanto. Non ti ho avvisato che saremmo tornati con il jet privato.» Mi stacca da lui e mi asciuga le lacrime.
Mentre lo guardo arriva anche Jimin. Mi alzo e lo abbraccio.
Ieri quando ho visto il notiziario mi è crollato il mondo addosso. Perdere le due persone più importanti della mia vita in un colpo solo è un duro colpo.
Vederli qui davanti a me, in perfetta salute mi fa tornare a sorridere.
«Oppa.» Mi accarezza i capelli e mi riempie il viso di baci.
«Siamo stati due perfetti scemi scusaci se ti sei preoccupata così tanto.» Ci stacchiamo dall'abbraccio e mi sorride.
«Preoccupata? Io non ero preoccupata io ero a pezzi. Pensavo foste morti.»
Li guardo entrambi dalla testa ai piedi poi prendo una mano ciascuno.
«Voi state bene. Dio grazie.» Li abbraccio insieme e iniziamo a ridere per una battuta di Junwoo.
«Ragazzi grazie per essere rimasti al fianco di mia sorella. Scusate se vi abbiamo fatto preoccupare.» Si passa una mano fra i capelli e mi bacia la guancia.
Passiamo ore a parlare insieme, ma a un certo punto devo correre in bagno.
Era da un po' che non avevo i conati di vomito, molto probabilmente tutto questo stress e la preoccupazione non hanno fatto per niente bene alla gravidanza.
Mentre sono inginocchiata sul water qualcuno mi tira indietro i capelli.
«Fate star male la mamma così.» Sussurra accarezzandomi la pancia.
«Come va, meglio?» Chiede aiutandomi a darmi una sistemata.
«Sto bene.» Mi lavo i denti e poi torniamo in soggiorno dagli altri.
«Ragazzi noi andiamo, stateci bene.» Ci informa Eun-woo abbracciandomi.
«Grazie per non avermi lascito da sola.» Sussurro al suo orecchio.
«Non ti lascerò mai da sola.» Mi bacia la guancia e seguito dagli altri due lasciano il nostra appartamento.
Sono così sollevata che loro stiano bene.
«Sorellina avete pensato a dei nomi?» Chiede prendendomi in braccio sul divano.
Io e Jungkook ci guardiamo e neghiamo con la testa.
«A te quali piacciono?» Chiedo al mio bellissimo ragazzo.
«Sinceramente non ne ho idea.» Sorride appoggiando una mano sulla mia coscia.
«Suna?» Chiede mio fratello guardandomi storto.
«Per te va bene se chiamiamo il maschietto con il nome di mio padre?» Abbasso lo sguardo e inizio a giocare con le manine di Jimin che continuano ad abbracciarmi.
«Jeon Yejun, suona bene.» A sentire queste parole uscire dalle labbra di Jungkook mi fa perdere un battito.
«Posso scegliere in nome di mia nipote?»
«Hyung non credi di pretendere troppo?» Ride.
«Tanto ne tu ne io abbiamo idee quindi se Jimin ha un nome decente perché non tentiamo.» Alla fine Jungkook cede e Jimin inizia a pensare.
«Che ne pensate di Yura. Jeon Yura.» Oddio che bello.
«Oppa è bellissimo. Jungkook?»
«Aggiudicati. Jeon Yura e Jeon Yejun vi aspettiamo.» Mi accarezza la pancia e mi bacia.
Non vedo l'ora di averli finalmente fra le mia braccia, sono super agitata.

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𝗱𝗼𝗻'𝘁 𝗹𝗲𝗮𝘃𝗲 𝗺𝗲 // ᴶᴷ
Fanfiction[IN REVISIONE] Park Sunae, insieme a sua sorella e a sua madre, torna in Corea dopo ben cinque lunghi anni. Dopo la morte del padre, per la quale ha sofferto molto, può finalmente tornare a respirare. Nuovo lavoro come attrice per uno dei k-drama p...