Prologo

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Harry pov.
"Avada Kedavra!" "Expelliarmus! "
la scia verde incontra la scia rossa del mio incantesimo. L'ultima lotta. L'ultima battaglia. Poi basta. E finalmente lo scontro ha inizio. Ed ora so.

So che Voldemort è meno forte perché ho, abbiamo, distrutto gli horcrux.

So che avevano ragione sul fatto che ho i poteri piu forti di Voldemort e Silente stesso.

So che oggi, 2 maggio 1998 se morirò lo faro per proteggere ogni singola persona del mondo magico. Che mi ha portato via dalla cattiveria di Privet Drive numero 4.

Però non posso mollare. Non voglio.
Tutti si fidano. Ma sono stanco.
Non voglio più combattere.

Sembra che sia nato per combattere.
Fin da un anno. Dalla morte dei miei genitori.
Questo peso mi grava sul cuore. Non averli mai conosciuti. Non averli potuti ricordare.

Si ho l'album, ma non è lo stesso.
E sembra che non potrò mai incontrarli.
Ho sconfitto la morte per la seconda volta nella mia vita.

E improvvisamente, quando sento le forze lasciarmi, sento nell'aria odore di... Giglio.

Mamma. Sapevo che mi saresti stata vicino.

E un odore inconfondibile di menta.

Papà. Ci ho sempre contato.

Ed ora ho la forza. Guardo Voldemort negli occhi e per la prima volta vedo in quel uomo che più tanto non è, un emozione:la paura, il terrore, la verità della sconfitta. Prima che si polverizasse davanti ai miei occhi.E così salvai il mondo magico. Mentre tutte quelle persone che guardavano" l'incontro"con fiato sospeso. Come se ne dipendesse la loro, mia e di tutti la vita.

E due persone si buttano su di me.
E non serve guardare chi sono.
Sono quelle due persone:una ragazza, la strega più brillante della sua età e un ragazzo, l'amico più fedele che compongono il nostro trio.

Il Golden Trio.

E li abbraccio piangendo perché una volta nella mia vita, mi hanno lasciato loro. Mi hanno lasciato il mio appoggio. Perché sennò sarei crollato.
Li guardo negli occhi e li abbraccio per minuti, ore, secondi, chi li conta, sperando che questo non sia un sogno. Perché il mio cuore non avrebbe retto ad un'altro strappo. Perché io vivo per loro.

E dopo anni, la Luce finalmente ha vinto contro l'Oscurità.

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Harry era seduto hai piedi del letto a osservare il muro, ma la sua mente era ben lontana,pensava a tutte quelle persone morte innocenti che volevano salvare il Mondo Magico dalla tirannia di Voldemort che come tanti credevano alla fine fu sconfitto nel modo più banale possibile. Eppure c'era qualcosa che non andava. Tutto era troppo silenzioso e surreale. I demoni del passato si facevano sentire, provocando in Harry una profonda angoscia e senso di colpa. Tutti erano in salvo e lui, cosa sarebbe stato di lui? Era stato quasi addestrato nel combattere, ora che avrebbe fatto? Sentiva che mancava qualcosa della sua vita, ma quel qualcosa non lo avrebbe mai potuto avere. Faceva un caldo immenso, nonostante la finestra spalancata che li scompigliava leggermente i capelli neri come la pece. Per lui era un toccasana. In quella stanza si sentiva soffocare.

Come aveva sempre fatto e come continuerà a fare, era sveglio per aspettare come in una lenta agonia che quei minuti che lo separavano dai suoi diciotto anni passassero.
Una figura si affacciò alla finestra per poi volare sul suo letto dove atterrò con una busta bianca e una, due, tre lettere da parte dei suoi migliori amici, quella che considera la sua splendida ragazza e Hagrid. Scartò il pacco e i suoi occhi luccicarono per la contentezza. Una torta, una splendida torta con un diciotto blu, sicuramente fatta dalla signora Weasley,e dopo averne assaggiata un po', confermò, con delizia, la sua teoria.

Dopo aver finito di ringraziare mentalmente Ron e Mione si avvicinò alla finestra e si sporse verso il davanzale, sentì l'aria torrida sferzargli il viso pallido, segnato dalle lacrime e da delle profonde occhiaie che ora avrebbe potuto nascondere.

Una pioggia di stelle cadenti si riversò nella volta celeste facendo sorridere come un ebete Harry, che smaterrealizzò un bellissimo giglio che rigirò nelle mani pensieroso.

«Vorrei riavere indietro i miei genitori, Sirius e Remus, tutti quanti» mormorò Harry e quello era il suo piccolo segreto che condivideva con l'infinità dello spazio che lo circondava.

Sapeva che era un desiderio del tutto inutile e stupido per un certo senso perché come tante volte si era sentito dire neanche la magia portava alla rinascita di persone morte.
Pensó a loro, tutti morti come eroi cercando, invano, di proteggerlo e salvarlo ma soprattutto avevano combattuto per un mondo migliore e Harry avrebbe fatto di tutto per far in modo che quelle morti, così ingiuste che gli bruciavano come veleno sottopelle, non siano state vane.

Troppo stanco per rimanere sveglio, si distese lungo il letto, cercando di riprendersi dai tremolii. Ora che poteva usare la magia, insonorizzò la sua zona e cadde in un sonno stranamente, senza incubi. A Godric Hollow's due persone, reputate morte, da molti anni ormai si svegliarono: sulle scale un uomo di vent'anni, dai capelli corvini perennemente spettinati e occhi caldi marroni e una donna sempre della stessa età, con capelli rossi fino alle spalle e due occhi verdi lucidi, davanti alla culla, l'unico ricordo di quel bambino che sarebbe per sempre esistito, o almeno nei loro cuori. A Hogwarts due persone si aggiravano furtive, cercando di fare meno rumore possibile per non destare sospetti.

Erano lì per Harry, per regalargli una felicità che aveva sempre sognato, nel modo più infantile possibile, avrebbe vissuto insieme a loro le gioie del matrimonio o del essere chiamato padre. Avrebbero ridato quell'infanzia e gioia che Voldemort, per rimanere immortale e padrone del mondo, gli aveva sottratto quel 31 ottobre, quando un gelo cadde nel cuore di Remus che si sentì vuoto e perso, quando il cuore di una persona si è corrotto, per vigliaccheria, con il tradimento e l'omicidio, quando, senza prove, arrestarono una persona innocente che non si era ancora capacitata della perdita della sua famiglia, del suo figlioccio, di suo fratello, del suo amico che si era rivelato un traditore, sudicio mangiamorte perché non aveva il coraggio dei Grifoni.
Perché la storia del Bambino che è Sopravvissuto è diversa solo per dei fortunati eventi...

𝖢𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗋𝖾𝗏𝗂𝗌𝗂𝗈𝗇𝖺𝗍𝗈 ✓

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora