Capitolo 5

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La mattina seguente, Harry, stranamente si sentì riposato, per la prima volta in settimane.
Solo ora si accorse che non appoggiava la testa sul suo cuscino ma su un petto. Allarmandosi, si alzò di scatto, incontrando la faccia rilassata e addormentata di Sirius.
Erano solo le sei, ma grazie a Felpato era riuscito a dormire profondamente e senza incubi per la prima volta in settimana.
Tendendo l'orecchio per captare anche il minimo rumore che gli avrebbe fatto capire se qualcuno era già sveglio, iniziò a giocare distrattamente con i capelli morbidi, castani e riccioluti di Sirius seguendo i suoi pensieri.
Solo quando riuscì a calmare i battiti accelerati del suo cuore, si lasciò andare.
Appoggiò la testa sul petto di Sirius e si lasciò trasportare almeno finché un braccio non lo strinse più a sé, sobbalzando per lo spavento si accocolò più vicino a Sirius che gli accarezzava i capelli morbidi.
« Buongiorno » sussurrò Harry
« Ciao » rispose a bassa voce Sirius.
All' improvviso la porta si aprí lasciando entrare James e Remus che si sedettero vicino a loro e poi Lily che baciò sulla guancia Sirius e Harry che sorrise ampiamente, felice.
Severus entrò un po' titubante «vado a preparare la colazione» dichiarò, girandosi per andarsene quando la porta si chiuse, provò con un Aholomora che ovviamente falli e allora si girò lentamente, sobbalzando quando vide Harry così vicino a lui già pronto e non più in pigiama.
«faccio io la colazione, ci metterò un po' di più perché la faccio senza magia, scendete fra dieci minuti» dichiarò alla fine. Tutti i presenti annuirono e James aprí la bocca per dibattere ma dopo un'occhiata da suo figlio capì che se voleva rimanere in vita doveva tacere.
Harry scese le scale trabbalando un po' e si diresse in cucina lasciando andare il suo potere. Ne risentirono i piatti e tutti si affacciarono per capire da dove fosse diretto tutto quel rumore, per poi sorprendersi di tutti i cocci per terra e un Harry seduto incredulo di quello che aveva fatto «o santo Godric, non mi è mai successo di perdere il controllo» sussurrò fra sé e sé prima di iniziare a preparare la colazione mentre i piatti si ricostruivano da soli.
Dopo un'po di minuti si giro pronto per chiamare gli altri che erano già sullo stupite della porta.

Dopo la colazione, suonò il campanello, Harry andò ad aprire per poi venire travolto dalla ragazza più bella di tutte:Ginny, la sua fidanzata.
«tesoro mio, ciao!» salutò Harry dandole un bacio tenero sulle labbra «buongiorno amore» disse la ragazza che andò a salutare tutti abbracciandoli per poi fermarsi davanti a Severus sorpresa «buongiorno professore» salutò educatamente Ginny, non per dire ma Severus rimase molto sorpreso quando notò che nello sguardo di quella ragazza bellissima ci fosse solo rispetto e amore invece che disgusto e odio. « Harry.» disse solo la ragazza notando lo sguardo scioccato del suo professore. «cosa?» chiese appunto non capendo «Harry ha fatto cambiare idea sul suo conto a tutto il mondo magico. Si era davvero pentito quando aveva capito il suo errore e ci era rimasto malissimo per settimane finché decise...» ma Ginny no finì mai la frase, perchè una mano di Harry la bloccò sul continuare.
Poi riprendendosi la ragazza disse «sta sera vi aspettano alla Tana, tutti» specificò prima di scomparire tra le fiamme verdi del camino, ma non dopo di un bacio.

Harry si girò «cosa volete fare?» chiese «continuare a guardare i tuoi ricordi» risposero in coro.
Così si immergettero un'altra volta pronti per vedere la vita dura di Harry.

I ricordi divennero vividi e presto si accorsero che Harry era seduto da solo, affrontando tutto quello da solo.
James a quella vista sentí gli occhi lacrimare, dopotutto lui aveva incontrato l'amore della sua vita, il suo nemico negli anni a Hogwarts e i suoi migliori amici oltre che suo fratello.

Ad un certo punto bussò alla porta lo stesso ragazzo che si chiamava Ronald.
«posso sedermi?» chiese appunto.
«certo» rispose l'Harry del ricordo.
I due si misero a parlare intensamente, fino a che arrivo la signora del carrello e che Harry prese quasi tutto.
«hai comprato tutto il carrello?» chiese sognante Remus. Era nota a tutti la sua passione per la cioccolata o per i dolci in generale.
Ad un certo punto entrò una ragazza dai capelli cespugliosi, i denti davanti più grandi e fiera nella sua splendida divisa.
«Avete visto un rospo? Neville ha perso il suo. Ah state facendo incantesimi, fatemi vedere» disse senza respirare.
Ron guardò Harry che gli fece un gesto di incoraggiamento e così pronunció l'incantesimo che fallí.
«me lo ha insegnato George! Sapevo che era uno scherzo!» sbottò Ron gettando la sua bachetta nel baule.
«sveglio il ragazzo» disse Sirius.
La ragazza che aveva detto che si chiamava Hermione Granger disse «siamo sicuri che quello è un vero incantesimo? Beh, non funziona. Io ne ho provati alcuni e mi sono riusciti tutti, ho imparato a memoria tutti i libri di testo, spero che bastino»
«Merlino, è peggio di te Lily» rispose James
Harry si imbronciò facendolo notare a tutti dalla sua aria corruciata.
«cosa c'è Harry?» chiese mellifluo Sirius
«taci idiota» sibilò Harry guardandolo male
«e tu caro papà offendi la mia sorellina un'altra volta e ti polverizzo» sibilò di nuovo Harry guardando storto suo padre che era sbiancato notevolmente.
«sorellina?!» chiese incredula Lily
«abbiamo legato così tanto che ora siamo come fratelli» disse Harry beandosi la sensazione di stringere sua madre tra le braccia.
«Harry sei entrato nelle lista delle persone da stimare » dichiarò ridendo liberamente Severus.
Harry rimase sorpreso di quanto fosse calda la voce del suo professore e senza nemmeno rendersene conto si era buttato tra quelle braccia non famigliari che lo strinsero comunque.
Il prescelto lasciò andare un breve sospiro di piacere accoccolandosi meglio e dopo un po' si staccò per dare un bacio candido come un fiocco di neve e puro sulla guancia del suo professore che rimase piacevolmente sorpreso.
Sirius notando quel gesto che per quanto fosse innocente era intimo si sentì sopraffatto dalla gelosia.
Harry captando un cambio di sentimenti si ritirò e fece vagare lo sguardo su tutti cercandolo e quando guardò l'anima di Sirius sobbalzò quando la vide piena di...gelosia.
Sirius capendo ciò che era successo cercò di calmare i battiti furiosi del suo cuore ma che aumentarono quando vide Harry avvicinarsi pericolosamente sotto lo sguardo attento dei presenti mentre i ricordi andavano avanti.
«Sirius» sussurrò Harry prima di dargli un'altro bacio candido sulla guancia per poi tornare a guardare i ricordi più felici che aveva.

Hermione iniziò a sfornare tutti i libri dove era comparso il nome di Harry, quando, senza bussare, entró un ragazzo biondo con due armadi invece che ragazzi dietro.
Sirius sbuffò.
«Malfoy» ringhiò James
«papá» disse Harry alzando gli occhi al cielo.
Aveva perdonato Draco e ora erano migliori amici.
«Draco Malfoy» disse l'undicenne
Ron rise per il nome che secondo lui era ridicolo.
«Ridi perché il mio nome è buffo, non serve chiedere il tuo, capelli rossi, divise di seconda mano, occhi inespressivi, devi essere un Weasley, tu invece?» chiese
«non dirglielo tesoro» disse Lily prendendo Harry tra le sue braccia, gli mancava terribilmente e quei ricordi non la aiutavano tanto.
«Harry Potter» disse l'Harry del ricordo. Malfoy gli guardò la fronte.
«Potter presto capirai che ci sono famiglie di maghi migliore di altre» disse maligno porgendogli la mano. Intanto uno dei due ragazzi cercò di prendere una cioccorana ma venne morso prontamente dal topo di Ron.
«penso sia morto» disse Ron
«sarebbe stato meglio» ringhiò Sirius.
«Sir, ragiona, tu non potresti essere libero e poi non ci saremmo mai incontrati senza Minus» disse dolcemente Harry accarezzandogli la mano che tremava di rabbia al fatto che Minus gli ha presentato la persona a cui vuole più bene del mondo, la persona per cui morirebbe pur di non dover vederla soffrire.
Il ricordo cambiò, si trovarono in Sala Grande.
«Harry Potter» chiamò la McGrannit
Harry avanzó e tutti si avvicinarono per sentire ciò che diceva il cappello.
«Mh, un cervello niente male, desiderio di mettersi alla prova, vedo anche molto potenziale e tanto coraggio...» diceva il cappello parlante.
«non Serpeverde, non Serpeverde» sussurrava Harry spaventato
«non Serpeverde? Sei sicuro? Lì potresti diventare grande» ridí il Cappello. Ma Harry era lì fermo sulla sua decisione. Non voleva essere un Serpeverde.
«ok, come vuoi. Grifondoro!» urlò alla fine.
Mentre Harry correva felice al suo tavolo Severus sbalordito disse «tu dovevi andare in Serpeverde?»
«si, però, mi spaventava il vostro carattere, insomma voi» disse Harry imbarazzato.
Tutti videro Harry guardare con il suo sguardo intenso e penetrante Severus Snape che ricambiò l'occhiata facendo gemere di dolore Harry per colpa della cicatrice.
In un secondo di silenzio sentirono la pancia di James e Sirius brontolare per la fame, tutti uscirono ridendo come matti, fin quando non arrivarono al corridoio dove una Hermione un Ron e una Ginny lo aspettavano impazienti.
Quando si accorsero che Harry era lì, gli si buttarono addosso abbracciandolo strettamente. Severus guardava tutto distante, non volendo disturbare quel momento di gioia.

Tutti scesero in cucina e dopo il pranzo tutti videro Harry avvicinarsi a Ginny.
«Gin, andiamo a fare una partita di Quiddich?» cgiese nervoso Harry.. Tutti rimasero interdetti apparte Ron e Hermione.
«si. Posso venire anche io?» esultò James
«no, mi dispiace papà» disse Harry, prima di chiamare a se le due Firebolt e uscire seguito da una ragazza simile a una dea greca. Bellissima.
«Harry, come mai questa richiesta?» chiese Ginny
« sai che mi aiuta a riflettere» disse Harry liberando il boccino.
« a chi per primo lo prende» disse Ginny sentendo l'adrenalina in tutto il corpo.
« Certo » sorrise Harry salendo sulla sua scopa rallentando apposta.

Dopo dieci minuti Ginny scendendo aveva il boccino in mano che si aprì facendogli vedere un bellissimo anello tempestato di diamanti, alzò lo sguardo emozionata per poi mettersi le mani davanti alla bocca quando vide il suo amore inginocchiarsi e dicendo quella frase che da tempo sognava «Gin, amore mio mi vuoi sposare?» chiese Harry
A Ginny scesero delle lacrime di gioia e sussurando disse quella parola che gli rese una famiglia «Si, Harry. Si lo voglio» prima di fiondarsi tra le braccia di Harry che la prese per i fianchi alzandola, facendola girare in aria prima di posarla e baciarla con amore e passione, senza rendersi conto che tutti, avenfo visto la scena stessero facendo dei brindisi alla nuova coppia.
«buona fortuna Harry e Ginny» dissero in coro con le lacrime agli occhi.

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora