Capitolo 13

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Harry si alzò silenziosamente e si diresse in cucina con solo dei boxer e una maglietta bianca.
Appena varcò la soglia il suo sguardo si spostò su quella del padrino che aveva la schiena un po' ricurva come se avesse un peso sulla coscienza.

Senza chiedere nulla Harry lo abbracciò da dietro facendolo sussultare dalla sorpresa e gli diede un bacio sulla guancia fino a che la presa venne ricambiata.

Solo ora Harry vide in che condizioni era il suo padrino: profonde occhiaie, occhi argento oscurati dal terrore e l'aria di un condannato a morte.
Cosa che in verità era.

«Sirius...» mormorò preoccupato Harry accuciandosi davanti a Sirius e togliendogli ocn gentilezza le mani dal viso stanco del suo padrino.
«tranquillo Harry... Va tutto bene...» sussurrò a fatica Sirius cercando di fare un sorriso che crollo con un pianto disperato.
Harry lo abbracciò e Sirius in quella stretta percepì tutto l'amore che il suo figlioccio provava per lui.

«0ra che ti sei calmato, mentre preparo i pancake per tutti mi racconti cosa ti ha fatto stare in queste condizioni?» chiese dolcemente Harry stringendogli la mano.

« Ieri, verso sera tardi, tu eri in stanza a divertirti in attività ben più piacevoli» disse Sirius lanciandogli uno sguardo malizioso e un ghigno seduttore. Harry inarcò un sopracciglio per nascondere l'imbarazzo ma le sue guance lo tradirono terribilmente, perché diventarono rosse come le mele mature.
« non deviare discorso» borbottò Harry
«si, beh. Verso l'una è arrivata la McGrannit con una lettera. Non ho la forza di dirtelo, quindi leggila» pigolò Sirius tendendogli la lettera.

Harry la prese e la lesse, più che ogni parola veniva derivata gli occhi verdi brillavano sempre di più e un largo sorriso gli increspò le perfette labbra rosse.

«Ma è fantastico Sirius! Ora che tutti sanno del ritorno dei miei genitori che potranno difenderti potrai avere finalmente un processo ed essere libero!» esclamò il moro

«È questo il punto. Io non lo voglio il processo! Potrebbero consegnarmi al bacio del Dissenatore.»

«Ma cosa dici? Hanno visto Minus e tu in automatico, se fossi stato vivo saresti diventato libero. Sennò mi è già venuto in mente un piano» e dopo quel discorso i nervi tesi si rilassarono

«allora...» iniziò Sirius quando Harry si girò per guardare i pancake in modo che non si bruciassero ma proprio quando stava per parlare, scese una ragazza bellissima di diciannove anni, con indosso dei aderenti jeans un po' strappati e una maglietta a mezze maniche di raso nero con un chignon tenuto con la sua bacchetta e con un filo di trucco a renderla assolutamente splendida.

«ciao amore, io, tua madre, Herm e Luna usciamo per una giornata tra ragazze. Torneremo verso pranzo. Ti amo» disse prima di baciarlo.
«divertiti e ti amo anche io» le sussurrai.

Mi diressi al camino per arrivare a lavoro ma ecco che un gufo picchiava la finestra. Con la data del processo: 5 novembre, fra cinque giorni.

I giorni che mancavano per il processo di Sirius, Harry tornava molto tardi e partiva presto, troppo presto. I suoi occhi verdi contornati da profonde occhiaie. Gli incubi che lo avevano tormenta si sono risvegliati.

«spero che Harry venga» mormorò Sirius in ansia
«ma certo che verrà. Sta lavorando così tanto perché possa venire» gli disse dolcemente Lily toccandogli i capelli
« si appunto. Però non credo sarà libero.» mormorò ancora l'uomo.
« Senti Sir, tu sai perché Harry sta giorno e notte fuori?» chiese James al suo migliore amico.
« perché ha tanto lavoro» chiese Sirius
«No! Sta facendo di tutto per venire e per provare a essere libero il giorno della tua udienza» gli disse al quel punto Severus
« e pare che ci sia riuscito» disse una voce stanca alle loro spalle.

Harry era lì. In tutta la sua bellezza.
Sirius gli si buttò totalmente addosso e Harry essenso stanco e non avendo i riflessi pronti cadde con sopra Sirius che lo guardava con felicità mista ad ansia.

« allora vogliamo andare?» chiese gentilmente.
« Io... C-certo» balbettò il moro

Tutti si smaterrealizzarono al Ministero dove vennero accolti da alvune persone, idole di Harry.

Si diressero all'aula e un improvviso malessere prese posto nel cuore di Harry che cercava, per la salute del padrino, di rimanere tranquillo.

Poi mentre aspettavano, Sirius seduto sulla sedia con piedi e mani legate Harry gli si avvicinò.
« Vedrai che andrà tutto bene» gli disse Harry abbbracciandolo stretto, però il suo padrino sentí il suo nervosismo.
« pensi davvero che verrò condannato?» chiese
«Cosa?! No. Però se non fossi innocente, io Hermionee Ron abbiamo creato un piano.

« e sarebbe?» chiese l'uomo
« Se il responso dovrebbe essere negativo e i Dissenatori ti si avvicineranno, io faro un Patronus che creerà scompiglio e vivremo insieme da reietti.» gli disse dolcemente Harry.
Poi non ci fu più tempo per le parole, il Ministro era entrato.

«Nome dell'imputato » domandò il Ministro Kingsley
«S... Sirius B... Black» rispose l'uomo
« Come si dichiara l'imputato riguardo ai fatti successi la notte del 31 ottobre 1981?» chiese

«Innocente» disse il moro.
« Vuole chiamare qualcuno a testimoniare?» chiese con gentilezza Kingsley
« Vorrei chiamare Harry James Potter» disse Sirius e tutti videro l'uomo scendere lentamente.

«Come dichiari l'imputato signor Potter?» domandò Kingsley
«Innocente. Durante i miei anni a Hogwarts ho avuto le conferme che Peter Minus era il traditore e Sirius innocente. Minus se n'è andato meno di un anno fa.» disse Harry e tutti i suoi famigliari lo ammirarono per quella calma che lo rendeva speciale e diverso dagli altri.

Sirius era sicuro che finché Harry gli sarebbe stato vicino lui sarebbe stato al sicuro.

« Chiamo all'appello i signori Potter» disse Kingsley
«confermiamo ciò che ha detto Harry» dissero guardandosi per poi volare lo sguardo che brillava di sfida.

«la corte aggiorna. Attendette il verdetto» disse il Ministro lasciando quella stanza seguito da tutti i presenti.

Harry si avvicinò al migliore amico di suo padre e fece apparire una sedia lì vicino e gli strinse la mano, solo ra Sirius si accorse della cicatrice che aveva Harry sul dorso della mano sinistra.

«non devo dire bugie» diceva. Sirius ebbe un sopprasalto, ma decise di chiedere dopo, sempre se fosse sopravissuto.
Passarono lì tutto il pomeriggio.

« La corte ha deliberato. L'imputato è dichiarato innocente» disse Kingsley sorridendo pieno di gioia.

Harry sospirò sollevato e lasciò cadere qualche lacrima che stupirono tutti. Sirius gli si avvicino e Harry facendo uno scattò improvviso, si aggrappò alla maglia nera che portava il suo padrino e iniziò a piangere disperatamente, i singhiozzi li spezzavano il fiato e gli faceva alzare e abbassare il petto velocemente.

Le lacrime però, continuavano ad uscire.

«shh... Va tutto bene. Ora sono libero...»

Tutti si buttarono su Sirius che li strinse tra le sue braccia rassicuranti. Poi si smatereallizarono e alla porta c'era una donna con in braccio un bambino.
Harry appena se ne accorse, dimenticandosi delle lacrime e della stanchezza corse verso quelle due persone.

« Andromeda» disse il giovane capo Auror
«Harry, ti ho portato Teddy. So che Remus è ritornato in vita» disse la donna porgendo il bimbo sotto lo sguardo di Remus.

« Ma ciao mio piccolo angelo» disse Harry lanciando dolcemente il piccino in aria per poi riprenderlo e riporlo tra le sue braccia.

Lily singhiozzò a quella vista, come Remus che, finalmente, prese Teddy, il suo Teddy, tra le braccia cullandolo e guardandolo con amore reverenziale.

Era l'ultima cosa che gli ricordava Dora, sua moglie e madre di suo figlio.

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora