Capitolo 1

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James pov.
Sinceramente non mi ricordavo come fossi finito per terra, con un incredibile mal di testa e tutti i muscoli doloranti.

Ma sapevo che dovevo alzarmi e andare da Lily e il mio campione.
Però appena ebbi, anche se minima, la forza di alzarmi un flashback mi passo davanti agli occhi e alla mente.

L'incanto Fidelius, Peter come custode segreto, lacrime, separazione, il viso di Voldemort, luce verde, l'ultimo respiro.

E allora mi chiesi come avessi fatto a sopravvivere, ma questo venne dopo che corsi ad una velocità impressionante le scale della enorme villa sperando che Lily e Harry fossero ancora vivi o che potessi salvarli da quel uomo che neanche è.

Mi affaciai alla cameretta del figlio.
E quello che vidi mi fece spezzare il cuore.

Lily, la mia Lily era in ginocchio davanti alla culla del nostro orgoglio più grande.
Piangeva, lacrime solitarie lasciavano quei occhi verdi sempre determinati, orgogliosi e felici. Ma bastò un singolo sussurro per farmi ritrovare nella sua stessa condizione.

«Harry...»
Non serviva altro.

La culla era vuota. Impolverata. E la coperta a tema Quiddich sporca di sangue.

Il soffitto mancava e faceva intravedere la notte calda di agosto? Non mi ricordavo che fossimo ad agosto, era la giornata di Halloween, il 31 ottobre, ovvero in autunno.

Appena i singhiozzi del mio amore si furono placati e che mi guardò con i suoi occhi svegli e distrutti la baciai ma dolcemente, non con desiderio.

Solo per farla capire che c'ero, che ero cambiato per davvero e la amavo, li amavo.
Così appena mi staccai mi fece un sorriso candido. Uno di quelli che ti fa sembrare la gionata o nottata, in questo caso, migliore.

«Dobbiamo andare a Hogwarts da Silente» dissi io con sguardo basso.
Feci forza sulle mie gambe per alzarmi e appena fui stabile porsi una mano all'angelo che mi aveva e fa impazzire.
«Pensi che sappia quello che sia successo?» mormorò Lily, prendendo la mia offerta,perché sapevo che da sola non c'è l'avrebbe mai fatta «Non lo so» risposi sincero.

E in un attimo lasciammo quella casa alle spalle per andare nella nostra vera dimora che lo è stata per sette, lunghi e migliori anni. Indimenticabili.

Dove conobbi Sirius, mio fratello non di sangue, perché una sola madre non ci avrebbe sopportato, beh alla fine solo mia madre e mio padre ci hanno sopportato,la madre di Sirius fin dalla nascita già non sopportava Sirius.
Remus quello che ci ha fatto mettere la testa apposto, più o meno.
Peter quello più timido, goloso e traditore...quello troppo debole.
I malandrini.
Nome più che azzeccato per tutti i scherzi che facevamo.
Probabilmente lucidai quei trofei così tante volte che mi ricordo l'anno e di chi lo ha ricevuto.
Conosco la biblioteca a memoria, anche se non ci entravo mai per studiare.
Solo per riordinare quei libri che tanti amavano.

Come la mia dolce Lily. Che era diventata mia,dopo sette lunghi anni in cui pensavo che fosse un scommessa, chemi sarebbe venuta ai piedi,alla fine feci io quella fine.E io non riesco a credere di averla affianco a me. Con quei lunghissimi capelli vermiglio e dei smeraldi incastonati al posto degli occhi.

Arrivammo a Hogsmead che di notte era stranamente sinistra. I negozi Zonko e Mielandia erano per metà distrutti e c'era un'aria di tristezza e solitudine.

Andammo avanti scambiandoci un'occhiata come se negli occhi dell'altro sapessimo cosa fosse successo.

Piano piano ci avvicinavamo sempre di più ai cancelli della prestigiosa scuola di magia. Quando intravidimo due figure che riconoscerei fra tutte. Mollai la mano di Lily e la guardai, mi fece un segno d'assenso e iniziai a correre per travolgere Sirius.

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora