Capitolo 17

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Sirius si smaterrealizzò in casa e appena vide la sua destinazione cadde in ginocchio con le lacrime agli occhi e le mani sulla faccia.

Gli eventi successi poco prima ancora gli rimbombavano in uno sfondo nero se non per gli occhioni, di una persona che amava di più di se stesso, sgranati e pieni di disperazione.
Harry si fidava di lui e anche per la seconda volta lo aveva fatto soffrire.

Gli aveva promesso una famiglia, aveva fallito, ora Harry andando avanti si era creato quella famiglia che tanto aveva desiderato e ora lo aveva ferito e si rese conto, solo ora, che gli aveva detto ciò che lui stesso non avrebbe mai voluto sentire da Harry perché co sarebbe rimasto male.

Sarebbe uscito dalla sua vita, avrebbe fatto male, tanto perdere tutti i contatti con lui, quando stava per diventare padre, quando aveva una famiglia, quando aveva ritrovato James, suo fratello, Remus e Ginny, Ron e Hermione.

Con la vista offuscata, salì le scale balcollando leggermente, arrivò nella sua stanza e con un colpo di bacchetta prese tutti i suoi vestiti e li depositò in un baule che rimpicciolí, fece il punto della situazione, ricordò per l'ultima volta il dolce viso di Harry, i suoi occhi, tutto e anche quello degli altri e poi si smaterrealizzò in un posto che per anni nella sua adolescenza lo aveva accoto e fatto sentire amato.

Harry era tra le braccia di sua madre che li cantava una leggera canzone per calmare il suo battito accelerato dopo un'altro attacco di panico, in verità l'ennesimo in una mezz'ora.
Sapeva che doveva calmarsi, ma proprio non riusciva a capacitarsene, non riusciva a credere che Sirius gli avesse mentito, ma sapeva intanto che non era vero. Sapeva che lo aveva detto in un momento di paura ma non avrebbe mai pensato che gli era stato accanto solo perché era la copia di suo padre.
Un impeto di rabbia gli fece stringere i pugni fino a sbiancare le nocche e ad assottigliare gli occhi, aveva questo dubbio ma sentirselo dire faceva tremendamente male. In quel momento entrò un James pallido che abbracciò immediatamente Harry che tremava mentre altre lacrime lottavano per uscire.

Remus entró con Teddy tra le braccia che prese a scalciare per andare da Harry che lo prese e lo cullò finché Eddie non sospirò e crollò in un sonno senza sogni.

Harry si stese sul divano portando con se il bambino addormentato e crollò sfinito e stremato in un limbo senza fine.

Ginny sospirò, come Ron e Hermione e di misero affianco al loro migliore amico.
« quando smetterà di soffrire? » disse con voce strozzata Lily a suo marito che la strinse a se.
« siamo tornati per un motivo, non smetteremo di combattere, riusciremo a far passare anche questa. Però devo dire che stavolta Pad è stato davvero stronzo. È meglio che vado a cercarlo e a fermarlo da qualsiasi cazzata che vuole fare » sospirò James lasciando un dolce bacio alla moglie che ricambiò in modo disperato.

James si smaterrealizzò a Grimmauld Place che trovò desolatamente vuota e priva do vita. Sospirandò salí le scale, pregando che la madre di Sirius non cominciasse ad urlare, si diresse in camera di suo fratello che trovò del tutto spoglia apparte i poster delle motociclette e delle ragazze in bikini. Sul letto dai colori di Grifondoro trovò un singolo foglio, una lettera che recitava: per Harry.

Tirando un sospirò di sollievo, sperò che quella non fosse una lettera che si trova quando un persona troppo disperata mettesse fine alla sua vita e conoscendo suo fratello e quanto voleva bene a Harry avrebbe potuto anche pensarlo, ma Sirius gli conosceva troppo bene perché aveva lasciato una nota: non è una lettera di suicidio.

James diede un ultima occhiata prima di scomparire da quella casa, senza sapere che era stato osservato da un paio di occhi grigi ancora lucidi.

« addio Harry, James, Lily, Remus, Severus e famiglia dai capelli rossi e Hermione » sussurrò l'adulto prima di scomparire per la seconda volta dalla loro vita.

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora