Capitolo 16

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« Siamo pronti Harry, questa cosa è accaduta durante il tuo settimo o sesto anno...vero?» chiese Sirius
«beh non proprio...è successo durante il mio quinto anno» disse Harry.

Remus e Sirius spalancarono gli occhi, senza parole.
« Perché non c'è l'hai detto?!» dissero, quasi urlando
« Perché in un modo o nell'altro la Umbridge lo avrebbe scoperto e non volevo dargli la soddisfazione di vedermi vulnerabile e ferito» disse duro Harry assotigliando gli occhi pericolosamente.
« La Umbridge?! Quel rospo rosa sottoforma di vecchia zitella, confettino rosa?» disse James alzandosi dalla sedia, avvicinandosi, insieme a una Lily pallida a quella del figlio.
« Come ti sei procurato quella cicatrice? Come te l'ha fatta?!»» disse duro Sirius serrando i pugni vicino ai fianchi, facendo sbiancare le nocche.
« È successo quando ho difeso la mia causa, nessuno credeva nel ritorno di Voldemort e così ero preso di mira dai giornali, chiamandomi ragazzo in cerca di attenzioni e Silente un vecchio a un passo dal malicomio. Mi sono difeso, gli ho detto che Voldemort era tornato, grazie a me tra l'altro, ma lei non mi ha ascoltato e mi ha messo in punizione, insomma è arrivata sera, ho bussato mi ha dato il permesso e sono entrato. Avevo visto quello studio decorato in tanti modi,con diversi oggetti ma mai tappezzato tutto in rosa con mille piattini con gatti miagolanti, centrini, sembrava davvero una zitella, insomma mi ha detto che devo scrivere con la sua piuma nera nel foglio la frase "non devo dire bugie" e l'ho fatto. All'inizio quello che ho provato è solo stato una sorta di fastidio, come la puntura di una zanzara, alla mano sinistra. Poi scrivendo ho sentito ancora più dolore e solo dopo ho capito, scrivevo con il mio sangue, il mio stesso sangue e la frase che dovevo trascrivere si stava incidendo sul dorso della mano. Ero rimasto sconvolto, poi continuava, andavo lì ogni sera e la frase penetrava ancora di più. Poi quando avevo avuto quella cazzo di visione era tutto precipitato. Mi ero sentito male, avevo cercato di scappare, ho contattano prima Kreacer ma mi aveva detto che non c'eri, non avevo pensato ne ragionato, volevo solo raggiungerti, proteggerti, non mi interessava nessuno: solo tu. Mi ha quasi cruciato e voleva il Veritaserum ma Sev mi ha difeso. Poi sapete cosa è accaduta...» raccontò piano, ma nessuno si perdeva una singola parola.

« Dopo che tu, io ho cercato Bellatrix volevo fargli male e l'ho cruciata, un singolo secondo ma l'ho fatto. Poi è arrivato Voldemort, ha cercato di impossessarsi di me ma la mamma mi ha protetto di nuovo, poi è arrivato Cornelius e ha visto Voldemort. Ma non mi interessava... avevo perso te...» disse con voce spezzata Harry

Lily gli fu subito accanto gli accarezzo la guancia, Ginny gli mise sulle spalle che tremavano leggermente e James era affianco a sua moglie a tenerla vicino a lei.
Remus si alzò e prese la mano sinistra del moro.
«Forse c'è un modo per curarla» disse pensieroso
«No!» disse Harry facendo una scatto improvviso, che fece sobbalzare dallo spavento tutti.
« Perché no?» chiese Ginny dolcemente.
« Questa cicatrice è parte di me, ha una sua storia dietro e per questo la porterò per sempre con me! Come Severus ha il marchio che racconta che è stato per poco un mangiamorte ma poi ha scelto il lato della luce, come Hermione ha la scritta "mezzosangue" sul braccio racconta che è sopravvissuta alla follia di Bellatrix. Io mi terrò questa» disse deciso il Bambino Che È Sopravissuto.

" È molto bello ciò che hai detto» disse Remus con un sorriso dolce.

Harry si fece serio e si avvicinò lentamente a Sirius che era girato di spalle con le braccia incrociate al petto.
« Sirius...» disse Harry mettendogli una mano sulla spalla ma Pad si allontanò di scatto come scottato
«Tutto bene?» disse Harry preoccupato
«Non toccarmi» disse gelido. Tutti i presenti spalancarono gli occhi e Harry ritrasse la mano sussultando.
« Sir... guardami, parlami ma non stare in silenzio. L'ho fatto per un buon mot...» cominciò Harry ma Sirius lo interruppe.
«Un buon motivo?! Davvero?! Mi avevi promesso che mi avresti raccontato tutto. Perché?! Come pensi che lo avrebbe capito?! Spiegarmelo, perché non l'ho capito.» disse freddo, tagliente.
« Avevo paura fi come avresti reagito e infatti vedo.» sbottò Harry, poi si avvicino di nuovo ma Sirius si scostò velocemente. Si rigirò, la sua faccia era deformata dalla rabbia e rossa. Resporava velocemente ed era affannato. Non lo riconosceva. Harry fece un passo indietro ma Sirius gli prese il dorso della mano e inficcò le unghie sulla cicatrice che si riaprì.

Tutti lo osservarono sconvolti, James si avvicinò di scatto e allontanò suo fratello da suo figlio e lo guardò.
« Ma si può sapere che ti prende?!» urlò James
« Non mi prende niente! Sto benissimo!» urlò di rimando Sirius
« Ma cosa ti ha fatto Harry?! Ma ti vedi?!» sbottò James allontanandolo ancora un po' da Harry che li fissava con i suoi grandi occhioni verdi spalancati.
« Se lo merita!» ringhiò Sirius
« Ma ti senti?!» sbottò Remus alzandosi di scatto andando ad affiancare il suo amico.
« È vero ti ha tenuto nascosto questa cosa ma stai esagerando!» disse Remus cercando di stare calmo e non tirare direttamente un pugno a quel stronzo del suo migliore amico.
«Non sto esagerando! Merita quello che gli ho fatto! E anche di più, spostatevi devo fargli male, magari così impara» disse Sirius cercando di andare verso Harry cbe stava lì a fissare la scena impietrito.
«Ma ti senti Black?! Hai perso il cervello per caso?!» urlò Severus aiutando gli altri due a tenere fermo Sirius che cercava, inutilmente, di uscire.

«Harry non ti ha fatto niente di male! Smettila, riprenditi» disse James e l'amico parve un attimo calmarsi.
Si staccarono con il fiatone, gli occhi grigi non trasmettevano pace ma pazzia, la stessa di quella sera alla Stramberga Strillante.
«Sirius...» mormorò Harry facendo un passo in avanti
«NON TI AVVICINARE! MI FAI SCHIFO!» urlò fuori controllo e prima che qualsiasi persona potesse fermarlo tirò un pugno sulla pancia di Harry che per un attimo smise di respirare e poi una sulla faccia, facendolo balcollare all'indietro, Harry stava per cadere ma ecco che Ginny che con il solo sguardo lanciava scintille lo prese e se lo appoggiò.
«TI ODIO!TI SONO STATO VICINO SOLO PERCHÉ MI RICORDAVI TUO PADRE!» urlò Sirius.

Tutti spalancarono le bocche sconvolti
«BLACK! FUORI! IMMEDIATAMENTE!» urlò Lily fuori di sé, con il viso rosso quasi quanto i suoi capelli dalla rabbia, gli occhi verdi che brillavano cupi, la voce fredda e gelida.

Ma Harry non sentiva più nulla, non vide comparire Ron e Hermione che cercavano di calmarlo.
Senriva solo silenzio poi... "Ti odio! Ti sono stato vicino solo perché mi ricordavi tuo padre" e quello era molto peggio delle cruciatus.
E come si era rotto il suo naso, anche la fiducia e l'amore che riponeva in Sirius si sbriciolò come il vetro che si frantumava a terra.

Possibile che si fosse illuso, che tutti quei abbracci erano dedicati a suo padre e che di lui non gli importasse nulla?
Possibile che non se ne è mai accorto?!

Sentiva un dolore lacerante e sperò che fosse un incubo, che fra poco si sarebbe svegliato con le braccia che stringevano Ginny che li avrebbe rivolto un sorriso splendido come lei, come quelli che gli facevano luccicare gli occhi di un caldo color cioccolata che gli faceva battere forte il cuore da sempre.
Invece era tutto reale, sbattè le palpebre e vide sfogato, come d'istinto si portò la mano alla guancia che trovò umida.

Lacrime. Ricolme di disperazione e abbandono.
Per la prima prima volta Harry si sentì abbandonato a se stesso e al mondo.
Poi, prima che riuscisse a sbattere le palpebre per mettere a fuoco tutte le persone presenti, sentí un forte capogiro, delle voci chiamarlo e poi un dolore sordo e alucinante alla testa e poi...buio. Il vuoto.

«Harry» urlò Ginny ma non fece in tempo, che suo marito e padre del figlio che portava in grembo e che fra due mesi sarebbe nato, svenne sbattendo la testa sul pavimento, dopo un forte attacco di panico.

Sirius era ritornato a Grimmauld Place, si guardò in torno e sbuffò. Rimase fermo un secondo e poi uno scatto d'ira e di delusione per se stesso lo fece urlare:«DANNAZIONE!» poi si sedette e scoppiò in un pianto stranziante e disperato finché crollo lì.

Ciao ragazzi,
Intanto mi scuso per gli errori grammaticali o la punteggiatura sbagliata. I capitoli li revisionerò appena finirà la storia e ce ne manca ancora.
Comunque, non vorrei togliervi molto tempo, questo capitolo l'ho pubblicato oggi per ricordare non solo le persone che sono cadute 22 anni fa nella Seconda Guerra Magica ma anche Sirius, Albus, Dobby e molti altri...
Oggi, come disse Harry, dobbiamo vivere, perché è inutile sprecare queste vite se tante sono state tolte per permettercelo. Questi combattenti verranno sempre ricordati e Harry Potter rimarrà con noi per sempre.

È alla fine...
•Il nemico divenne un amico
•il ragazzo divenne un uomo
•lo sfiagato divenne un uomo
•Il signore Oscura divenne polvere
•il cattivo divenne buono
•due amici divennero una copia
•è una saga divenne leggenda...

The Return of Lily Evans And the Marauders Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora