Capitolo 27.

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"Cosa?! No professore io con quello lì in stanza non ci sto. Se lo può sognare!" Jimin iniziò ad alzare la voce verso l'adulto, che lo guardava con un ghigno e ridacchiava "Oh mio caro, aspetta prendo una suite solo per te, solo perché sei speciale okay? Dai stai zitto e inizia ad andare in stanza." Lo spintonò leggermente, il rosa dal canto suo sbuffò e guardò ovunque alla ricerca di Jungkook, niente.

Jimin salì al secondo piano e cercò la sua stanza '13'
dopo qualche secondo la trovò, e passò la chiave magnetica sulla serratura, e quest'ultima si aprì rivelando una grandissima stanza con un letto matrimoniale e la vista mozzafiato.
Non si accorse però della presenza del suo compagno di stanza, intento ad aprire la propria valigia, Jimin semplicemente non disse nulla, posò le sue valige in una parte della stanza e si lasciò cadere sul letto.
"Vorrai evitarmi per tutto il tempo Jimin? Non penso tu possa continuare, siamo nella stessa stanza." Jungkook decise di prendere parola, era stanco di quella situazione, un'intera settimana che non si parlavano, Jimin continuava ad evitare ogni singola uscita, e persino evitava gli incontri in caffetteria.
"Cosa vuoi Jeon? Cosa dovrei dirti? Grazie per avermi usato sei un eroe?" Il minore rise ironicamente mettendosi seduto per guardare l'altro "Sei serio? Sei ancora convinto che io ti abbia voluto fare del male? Cazzo ma quanti anni hai per non capire che non era colpa mia? Secondo te perché sto in questo stato mh?" Si indicò il viso facendo notare il suo volto letteralmente distrutto, il rosa dal canto suo abbassò lo sguardo e fece spallucce.

"Secondo me stai solo facendo la vittima Jungkook.
Vuoi farti perdonare, e poi? Vorrai continuare a prendermi per il culo?" Si alzò dal letto in modo da essere davanti al più grande, e lo guardò con superiorità.
"Jimin ti prego dimmi che scherzi, io dovrei fare la vittima? Io? Ma che senso avrebbe, ti avrei già mandato a cagare dal primo momento. Non ti avrei mandato tremila messaggi, non ti avrei chiamato più del dovuto al cellulare.
E tu ti ostini a dirmi che sono la vittima, ma con quale faccia mi stai dicendo tutto ciò? Non ti lasci nemmeno spiegare tutto che scappi, davvero pensi di affrontare i tuoi problemi in questo modo? Scappando non arriverai mai da nessuna parte." Il corvino sputò tutto con rabbia e delusione, lasciando che il suo viso venisse bagnato dalle tante lacrime.

Jimin ascoltò le parole del più grande, non sapeva più che pensare, non voleva essere preso ancora in giro.
Non voleva nemmeno perdere quel ragazzo però, si era letteralmente innamorato, che nei suoi sogni ormai era presente solo quel ragazzo dai capelli corvini, e quel maledetto sorriso tanto bello.
"Mi dispiace Jungkook, non riesco a crederti." Si sedette nuovamente sul letto e abbassò lo sguardo.
Nella stanza rimbombò un singhiozzo, poi due.
Il rosa alzò lo sguardo ritrovandosi un Jungkook letteralmente a pezzi.
Sentì il proprio cuore spezzarsi davanti a quella scena, non sapeva minimamente cosa fare, fece per alzarsi ma l'altro lo precedette "Spero vivamente che tu apra gli occhi Jiminssi, lo spero con tutto il mio fottuto cuore." E scappò via da quella stanza, Jimin non sapeva cosa pensare.

Si sdraiò sul letto e si mise le mani sul volto, tutti i ricordi più belli con il corvino si fecero strada dinanzi a lui, una lacrima rigò il suo viso, e il sorriso fece la sua comparsa.

"Ma che cazzo sto combinando."

20.32 p.m.

Jimin si svegliò dopo una lunga dormita, e si guardò attorno.
Jungkook non c'era, la valigia era ancora dove l'aveva lasciata.
Decise così di prendere il telefono notando varie notifiche da KakaoTalk tutte da parte di Taehyung, il rosa sbloccò il display e avviò l'app e ben dieci messaggi apparirono davanti ai suoi occhi.

TaeTae:
Jimin cosa hai combinato a Jungkook?
18:12

È venuto in camera mia e di Yoon in lacrime.
18:14

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