Capitolo 28.

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Dopo cena Taehyung e Yoongi chiesero al loro professore se avessero potuto fare un giro per quella nuova città, loro due da soli.
Il professore non esitò e diede loro il permesso di uscire, era contento che quei ragazzi volevano conoscere una nuova città, così diede loro una mappa del centro Roma e l'accettarono volentieri, non volevano mica perdersi.

I due si trovarono ben presto davanti al Colosseo, il sorriso di Taehyung era ben evidente, se c'era una cosa che proprio amava era proprio Roma e le sue bellezze.
Yoongi guardò il suo ragazzo e anche lui fu contagiato dal sorriso contrario, così si avvicinò maggiormente e lo abbracciò "Vedi Tae? Sei riuscito a vedere il Colosseo, ed io sono riuscito a vedere il mio ragazzo realmente felice." I loro sguardi si incrociarono subito, era come se fossero solo loro due in mezzo alle tante persone, come se il mondo esterno improvvisamente si fosse dissolto nell'aria.
"No ti sbagli, la mia felicità sei tu Yoon. Si okay sono felice d'aver visto un monumento storico, però la mia felicità deriva soprattutto da te. Perché ho realizzato uno dei miei sogni con la persona che amo più di ogni cosa al mondo." Il menta non fece altro che sorridere al solo udire di quelle parole, nessuno era mai stato tanto dolce con lui, nemmeno i suoi genitori, non avevano mai dato affetto al loro unico figlio, troppo presi dai soldi e dalle droghe per accudire un bambino.
"E dimmi.. qual è il tuo sogno più grande?" Quest'ultimo prese le mani del suo ragazzo e le baciò dolcemente, l'altro rimase a guardarlo e le sue guance presero un colorito roseo "Vuoi davvero saperlo?" Il menta annuì energeticamente, così Taehyung allacciò le proprie braccia attorno al collo del più basso e sorrise.
"Il mio più grande sogno è quello di sposarti Min Yoongi, l'unico più importante." Gli occhi del più grande brillarono di luce propria, un sorriso si stampò immediatamente sul suo volto e abbassò lo sguardo imbarazzato "Davvero un bel sogno Kim, davvero riusciresti a sopportarmi per tutta la vita?" Rialzò lentamente lo sguardo ritrovando il suo ragazzo sorridente "Se per te questo significa sopportare, allora si Min Yoongi, ti sopporterò per sempre. Finché non saremo entrambi vecchi." Il blu non aggiunse più una parola e si scagliò sulle labbra del suo amato.

Il più basso accettò volentieri e posò le proprie mane sui fianchi contrari in modo da avvicinare di più il ragazzo, lo voleva tutto per sé, non gli interessava se le persone li stavano guardando, lui amava quel ragazzo e l'avrebbe fatto per tutta la vita.
Quel bacio era ricco d'amore e desiderio, si desideravano più di ogni altra cosa.
Il menta chiese passo la sua lingua sul labbro inferiore del blu, quest'ultimo schiuse le proprie labbra dando vita a un emozione più intensa.
Le mani del menta si spostarono sul viso del più piccolo, carezzò dolcemente quelle guance che tanto amava e sorrisero entrambi su quel bacio tanto bisognoso quanto ricco d'amore.
Taehyung si staccò un po' controvoglia per riprendere fiato e soffiò leggermente sulle labbra contrarie "Signor Min devo ammettere che lei bacia davvero bene, mi lasci dire che non mi stancherei mai di assaggiarle." Il menta dal canto suo rise di gusto e schiaffeggiò la spalla del suo ragazzo delicatamente "Sei proprio stupido Tae, e comunque lo so che sono bravissimo, però sono bravissimo anche in altro." Ghignò non appena disse quella frase e lo stesso fece il più piccolo e si avvicinò all'orecchio del maggiore "No mio caro, non pensare di dominare la situazione." Sussurrò con malizia quelle parole tanto da far rabbrividire il maggiore, quest'ultimo se ne accorse e si leccò le labbra con superiorità "Adesso direi di andare a bere qualcosa, che dici?" Lo guardò con un sorriso beffardo sulle labbra e il menta si limitò ad annuire e prese la mappa.

Decisero di andare in un locale proprio vicino al centro, era un posto abbastanza affollato, si beveva bene e la musica era davvero molto alta.
Stettero lì per ben due ore e mezza, ballarono e si baciarono come mai avevano fatto, ogni tanto qualche ragazza andava da loro per chiedere se volessero ballare, ma loro si limitarono a dire semplici "No." perché ovviamente non capivano quella lingua, quindi il loro obbiettivo era quello di sorridere e negare.
Non si fidavano molto di quella gente, era un nuovo Paese e quindi nuove persone di cui non sapevano proprio nulla, quindi negavano ogni singola cosa.

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