Capitolo 11.

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"I'll be there for you.
But you gotta be there for me too."


Jimin quel giorno accettò l'invito di Jungkook, si erano salutati amichevolmente e il rosa sorrise, pensò che magari tutto sarebbe finalmente cambiato, e che avrebbe potuto stringere così un buon rapporto con il più grande.

Erano le 17:40 del pomeriggio, alle 20:00 Jungkook l'avrebbe aspettato fuori dal plesso, così Jimin si precipitò in bagno, si fece una doccia calda in modo di placare l'ansia che lo divorava al suo interno, non faceva altro che sorridere, finalmente sarebbe potuto uscire con Jungkook, l'ansia e l'eccitazione si mischiarono creando una guerra dentro il rosa.
Finito di sciacquarsi, Jimin uscì dal box doccia e si guardò per un momento allo specchio, sorrise a sé stesso, sorrise perché finalmente amava il suo corpo e amava sé stesso, guardò il tatuaggio tatuato appena sopra le costole Nevermind, abbassò lo sguardo di poco e uscì finalmente dal bagno, in stanza c'era solo lui, lui l'ansia e l'eccitazione, si diresse verso l'armadio e prese un dolce maglioncino color indaco, dei jeans neri, che fasciavano perfettamente le sue gambe e le sue amatissime Timberland del medesimo colore del maglioncino, prese l'intimo e iniziò a vestirsi.

Dopo aver finito di vestirsi e controllò l'orologio 19:10 aveva poco tempo, così si precipitò nuovamente in bagno e decise di mettere del fondotinta, un po' di eyeliner e una leggera pennellata di lucidalabbra al cocco, si guardò attentamente e sorrise, era perfetto.
Una volta uscito dal bagno trovò il suo compagno di stanza intento a guardarlo dalla testa ai piedi "Cazzo Jimin, stai benissimo! Stai sicuro che farai colpo." Gli fece l'occhiolino, mentre l'altro lo ringraziò, spruzzò del profumo e prese un giubbotto in modo di tenersi al caldo "Ciao Yoon, e mi raccomando.. vacci piano con Taehyung." Ridacchiò e l'altro lo guardò male per poi salutarlo e lo stesso fece il rosa, si chiuse la porta alle spalle e scese al piano inferiore.
Una volta arrivato all'entrata trovò Jungkook in tutta la sua perfezione, aveva un maglioncino nero che lasciava intravedere di poco le clavicole, degli skinny neri che fasciavano perfettamente le sue gambe, i capelli erano stati tagliati, rendendoli così ad una forma un po' più a cocco, quei piercing che lasciavano il segno da bad boy, e Jimin sorrise.
Il corvino dal canto suo, guardò Jimin arrivare e ne rimase incantato, ma non lo diede a vedere minimamente, fece solo un piccolo sorriso e abbassò lo sguardo, era imbarazzato e non ci credeva nemmeno lui "Sei bellissimo Jungkook, davvero." Fu il rosa a parlare, dopo avergli stampato un leggero bacio sulla guancia, il maggiore ne rimase sorpreso e di questo Jimin se ne accorse e ridacchiò "Anche tu Jimin, sei perfetto." Il maggiore fu sincero, lo pensava veramente e di questo Jimin lo ringraziò "Che dice principessa? Andiamo o dobbiamo restare qui tutto il tempo a fissarci?" Il maggiore ridacchiò, ricevendo un leggero pugno sulla spalla da parte del contrario, così si avviarono verso la macchina del più grande, un Audi R8 nera era parcheggiata proprio dinanzi a loro, il maggiore sorpassò il più piccolo in modo da potergli aprire lo sportello e gli sorrise "Oh, la ringrazio sire davvero gentile da parte sua." Jimin si sedette sul sedile e ridacchiò contagiando anche l'altro che, chiuse subito lo sportello e salì dalla parte del guidatore mettendo subito in moto la macchina "Quindi dove mi porti stasera?" Il rosa lo guardò speranzoso, l'altro guardava la strada con un velo di serietà in volto, per poi girarsi verso l'altro e gli sorrise "Spero ti piacciano le giostre Jiminie." Tornò a guardare la strada, mentre l'altro quasi non urlò felice della notizia "Oddio io amo il luna park! È uno dei miei posti preferiti, potremmo fare tante di quelle attrazioni fino a stancarci!" Il rosa iniziò ad elencare tutte le possibili attrazioni con occhi sognanti che, al maggiore sembrò quasi un bambino felice a cui hanno comprato il suo primo giocattolo "Però non voglio fare quella giostrina con le tazze, ti prego! Quella la detesto, mi fa venire il voltastomaco." Il rosa lo guardò speranzoso, ma quello che ricavò fu solo un ghigno dal più grande "Quindi hai paura di quella insignificante giostrina Jimin? Buono a sapersi." Rise di gusto, pensando già di portarlo proprio su quella giostrina, mentre l'altro iniziò a fare la predica finché non ci rinunciò del tutto, e rimase zitto.

Dopo dieci minuti buoni arrivarono al famoso Luna Park, e Jimin parve quasi un bambino iniziò a saltellare felice, Jungkook si intenerì a vederlo "Jungkook è bellissimo!" Il rosa tornò accanto al più grande e lo prese per mano trascinandolo più verso al Luna Park, quella sera era veramente affollato, bambini che correvano ovunque, ragazzi che urlavano da tutte le parti, le tante luci accese, e le tantissime attrazioni dinanzi a loro.
Jimin si guardò attorno quando poi sorrise ampiamente "Kookie compriamo lo zucchero filato? Ti prego!" Lo guardò supplicante e facendo il labbruccio "Come mi chiamato Jimin?" Il maggiore fu serio a quelle parole, tant'è che il più piccolo si preoccupò pensando d'averlo offeso con quel nomignolo "Scusa.. volevo dire Jungkook." Abbassò di poco lo sguardo, lo rialzò subito per poi ritrovare il più grande con un ampio sorriso in volto "Stupido, mi piace non ti preoccupare, è carino mai nessuno mi ha chiamato in quel modo." Gli pizzicò dolcemente una guancia e l'altro sorrise sollevato "Dai andiamo a comprare lo zucchero filato." Il maggiore prese la mano del contrario e comprò lo zucchero filato per sé e per Jimin, dopo aver discusso su chi avrebbe dovuto pagare, ma alla fine vinse il più grande.

I due fecero tante di quelle attrazioni, che il tempo parse fermarsi quella sera, tra risate e scherzi, era tutto perfetto.
Finirono l'ultima attrazione e Jungkook guardò nella direzione di Jimin, parve molto felice ai suoi occhi così decise di parlare "Ora sai che faremo un attrazione a mia scelta, vero Jimin?" Il maggiore ghignò, quando l'altro si impaurì parecchio "No no, Kookie io quelle tazze di merda non le faccio, te lo puoi scordare!" Il rosa piegò le braccia al suo petto, mentre l'altro si avvicinò più a lui e gli sussurrò all'orecchio "Se facciamo questa attrazione poi ti vinco un peluche enorme, e ti porto a mangiare il gelato."
Al più piccolo vennero i brividi per il tono che usò il più grande, nonostante furono parole carine, fu molto sensuale e tranquillo, alchè Jimin deglutì rumorosamente e annuì "Va bene Jeon, ma solo per stavolta, siamo intesi?" Lo sorpassò con un leggero sorriso in volto, mentre il più grande continuò a tenere quel suo maledetto ghigno.

"No Jungkook! Ti prego ti prego, mi sta girando la testa aiutami, fammi scendere da questa merda di cosa." Il rosa stava seduto davanti al corvino che, stava ridendo di gusto nel vedere il più piccolo nel panico "Eddai Jimin, è solo una stupida giostra! Vieni siediti accanto a me." Batté la mano sul posto accanto a lui con un sorrisetto aggraziato.
Jimin fece per alzarsi, ma quella strana tazza fece un movimento brusco, così cadde sulle gambe di Jungkook, che stava ridendo ormai fino allo sfinimento.
"Non è divertente Jeon, nemmeno un po'." Il più piccolo rise di gusto, nonostante la sua ultima frase detta e il maggiore lo guardò "Mi piace il tuo sorriso Jimin." Sorrise e lo stesso fece il più piccolo che, si imbarazzò e si strinse di più al corvino.

Finalmente finirono l'attrazione e Jungkook fece come promise, si avviarono verso una di quelle bancarelle dove potevi vincere i peluche facendo scoppiare i palloncini "Tanto sei scarso Jeon, non vincerai nulla." Il più piccolo gli fece una linguaccia molto buffa, che venne ricambiata dal più grande "Io non ci conterei Jimin." Ghignò e chiese alla ragazza di dargli delle freccette, non mancò nemmeno un palloncino tant'è che il più piccolo rimase sorpreso della mira del più alto "Quindi non avrei vinto?" Sorrise verso il più basso, che roteò di poco gli occhi, la ragazza diede un grande peluche al corvino, un coniglio bianco dagli occhi azzurri "Ecco il tuo pupazzo Jimin." Glielo porse a Jimin, il più piccolo appunto sorrise contento e prese il peluche tra le sue braccia, si mise sulle punte e stampò un casto bacio sulla guancia del corvino "Grazie Kookie, è bellissimo e morbido!" Strinse di più il peluche, e Jungkook non fece altro che sorridere a quella scena tanto tenera.



Tu sei bellissimo, Jiminssi.

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