Capitolo 35.

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Il viaggio in macchina per i due ragazzi fu parecchio divertente in quanto cantarono tutte la canzoni che passavano per la radio, ormai stavano viaggiando da quasi un'ora in quella macchina, Jimin chiedeva più volte al suo ragazzo se stessero per arrivare, ma la risposta era sempre uguale "ci siamo quasi." cosa assolutamente non vera, alchè il rosa si arrese e si lasciò andare alla pazzia e alla felicità con quest'ultimo.

"Jiminie siamo quasi arrivati, e stavolta davvero non scherzo. Guarda lì." Il corvino indicò fuori dalla macchina, così il nominato curioso si voltò e guardò fuori dal finestrino.

Il mare.

Le iridi del più piccolo per qualche attimo brillarono gioiosamente, si voltò verso il suo ragazzo e sorrise.
"Mi hai portato al mare Kook?" Per Jungkook quella visuale fu come vedere un bambino a cui diedero il suo primo giocattolo, gli sorrise dolcemente e annuì soddisfatto.

Il rosa si lasciò scappare un piccolo urletto e scoccò un dolce bacio sulla guancia contraria, era felice che l'avesse portato al mare.
Lui aveva sempre amato quella enorme distesa d'acqua cristallina, anche se in autunno a lui non importava.
Amava quanto fosse misterioso il comportamento dell'oceano, di ciò che poteva trasmettere.

Dopo venti minuti finalmente la macchina si fermò, in lontananza si poteva vedere un ristorante di lusso che dava direttamente sulla spiaggia, il posto era circondato da milioni di fiori di tutti i tipi, e Jimin amava i fiori.

Il ragazzo stava per scendere dalla macchina, ma la mano del maggiore lo bloccò in tempo facendolo così voltare confuso "No Jimin, non scendere. Da qui in poi i tuoi occhi non dovranno vedere assolutamente nulla!" Sorrise dolcemente e stampò un casto bacio sulle labbra carnose del più piccolo, ormai confuso e ansioso.

"Scusa? Ma già ho visto che c'è un ristorante, cosa non dovrei ved-" Non finì in tempo la frase, che le labbra del suo ragazzo vi si posarono nuovamente lasciandolo ancora più sulla sprovvista.
"Non andremo al ristorante, mi dispiace amore." Alchè Jimin inclinò leggermente la testa non capendo cosa stesse succedendo e il corvino scese dalla macchina chiudendo lo sportello con poca forza.

In un men che non si dica andò dal lato del passeggero e fece scendere cautamente il suo ragazzo, una volta fuori dalla macchina tappò gli occhi di quest'ultimo con le proprie mani facendolo sobbalzare.
"Non aver paura Jiminssi, fidati di me mh?" Gli diede un bacio sul collo facendolo tranquillizzare e iniziarono a camminare, Jungkook dietro che gli indirizzava la strada giusta.

"Ti prego non farmi cadere però. Ne avresti il coraggio e lo so." Ridacchiò graziosamente contagiando anche l'altro.
"Okay ci sono degli scalini proprio davanti a noi, scendi piano piano e non cadrai." Comunicò il più alto
così il minore pian piano scese quei sei scalini e presto sentì le sue scarpe toccare la sabbia, e sorrise sorpreso.

"Okay puoi aprire gli occhi adesso." Sussurrò Jungkook all'orecchio del suo ragazzo.

Quest'ultimo non appena sentì i suoi occhi liberi li aprì con cautela, e quasi la sua mascella non toccò per terra.
Un tavolo allestito con delle rose era circondato da mille candele a forma di cuore e alcuni petali sparsi sulla sabbia, alcune lanterne erano posizionate come per simulare un sentiero.

Non poteva credere ai suoi occhi, si sentì come in uno di quei film d'amore dove lui era il protagonista, dove tutto andava per il meglio.
Non pensava che Jungkook potesse essere così sorprendete, e invece si era rivelato il ragazzo dei suoi sogni, quello che non aveva potuto mai avere.

Ancora una volta si guardò attorno mentre il corvino ansioso si sfregava le mani, per paura che la sorpresa non fosse piaciuta.
Dopodiché il rosa si voltò verso l'altro e alcune lacrime gli rigarono il volto, subito il maggiore si preoccupò e si avvicinò maggiormente preoccupato.

Decalcomania《Jikook》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora