Conforto

144 7 0
                                    

11:00 pm

Avevo appena varcato la soglia di casa, l'appartamento era silenzioso quindi supposi che Jimin fosse ancora da Hoseok e Taehyung, quando lo vidi rannicchiato nell'angolo del divano, sotto le coperte.
"Cosa ci fai lì? Se hai freddo vai a letto"
Mi avvicinai e scrutando il suo viso mi accorsi delle piccole lacrime che scendevano sulle sue guance. Brillavano come se fossero gioielli, ma quella vista più che meravigliarmi mi fece preoccupare. Non lo avevo mai visto con un'espressione così triste e sperai che non fosse successo nulla di grave.

"Hey... Che cosa hai?" presi il suo volto fra le mani per fargli alzare la testa e lui si gettò fra le mia braccia, facendomi barcollare all'indietro.
Non ero bravo a consolare le persone però con Jimin era diverso, cercavo sempre di fare del mio meglio così come lui si impegnava a sollevarmi il morale dopo una lunga giornata.
Accarezzai i suoi ciuffi biondi e mi stesi con lui sul divano, se davvero voleva parlarne doveva prima calmarsi. Tutto ciò prima del suo arrivo mi sarebbe sembrato ambiguo, io che consolo e coccolo qualcuno? Mi sarebbe venuto da ridere al solo pensiero. Ma da quando era piombato nel mio appartamento sentivo il bisogno di ripagarlo per tutte le gentilezze che compiva ogni giorno.
Quando finalmente si calmò, alzò lo sguardo per guardarmi in volto.

"Allora.. Mi dirai cosa è successo?"
Annuì con un cenno di capo e si sistemò meglio sul divano, sedendosi sulle proprie ginocchia.
Mi raccontò l'accaduto e rimasi sconvolto, non potevo immaginare che Hoseok avesse quel passato ma non lo biasimai più di tanto, la vita faceva schifo per tutti, le persone forti sono coloro che, come lui, sapevano rialzarsi.
"Non ho mai visto Hoseok in quel modo, la sua faccia era così triste.."
Non sapevo se fosse nella natura degli angeli o meno, ma Jimin si preoccupava sempre troppo per gli altri. Forse la reazione di Jungkook era stata più impulsiva di quanto mi avesse raccontato, chissà se volesse alleviare la pillola da digerire nel raccontare quegli eventi.
"Vedrai che andrà tutto bene, Jungkook starà passando un periodo difficile, ma ben presto si scuserà. Tuttavia, non sono sicuro di come la prenderà Hobi e se lo perdonerà".

Come citato prima, non ero bravo a consolare. Jimin non sembrava affatto sollevato dalle mie parole, anzi gli avevo trasmesso un senso di angoscia peggiore,perciò mi schiarii la gola e cercai di modificare quanto detto,ma prima che potessi aprire bocca di nuovo, lui mi interruppe.
"C'entra Jin in questa storia.. Ne sono sicuro" mi guardava con il fuoco negli occhi, era un'accusa infondata e irrazionale ma da come lo aveva detto sembrava fin troppo sicuro per essere solo una supposizione. Chiesi di spiegarmi i suoi sospetti e mi guardò come se fossi uno stupido, faceva sempre così quando non coglievo al volo qualcosa che, per lui, era ovvio. Non si rendeva conto che per tutti gli altri non lo era affatto.
"Ti ho sempre detto di stargli alla larga no? Ci sarà un motivo, zuccone"
Pizzicai le sue guance per come mi aveva chiamato e così facendo rissolevai il suo umore, l'atmosfera diventò più rilassata. Dopo quel lamento infantile che uscì dalle sue labbra, esse si incurvarono, tornando ad un'espressione seria.

"Vedi, Jin non è come te, nemmeno come me oppure come Taehyung. Lui ha scelto una strada diversa, ignora le scelte che potrebbe fare, e prende la via del male come se fosse bendato".
Con il tempo avevo capito come interpretare le sue parole, quando parlava così di qualcuno voleva dire che non era di natura umana.
"Voi umani li definite demoni, le creature come lui" mi aveva parlato di come le persone del suo genere, avevano adottato il termine 'angeli' attraverso gli umani, ma che comunemente non si definivano in tal modo. Doveva valere anche per i diavoli, i demoni, oppure come li apostrofava lui, 'povere anime che avevano preso una scelta sbagliata' . I suoi occhi scuri non erano più lucenti parlando di quell'argomento, se davvero Jin era come lo definiva, allora eravamo tutti in grossi guai.

"Perché non me lo hai detto prima?"
"Perché non potevo fare niente, cosa sarebbe cambiato? Magari tu saresti stato più prudente, ma già lo eri".
Sospirò stendendosi sull'altro lato del divano e guardando il soffitto con aria pensierosa.
"La cosa peggiore, è che credo che anche Tae sia coinvolto in tutto questo".

-🌃💤-

Jungkook's POV

L'aria fredda di quella nottata mi stava facendo gelare anche le ossa. Me ne stavo seduto su una panchina deserta, con attorno quattro lattine di birra vuote, non sentendomela di tornare a casa. Avevo avvisato mia madra dicendole che sarei rimasto a dormire a casa di un amico, ma di sicuro avrei passato la notte a camminare per la città mezzo brillo come un barbone. Ero stato troppo duro con Hoseok, non era colpa sua se ero in quello stato eppure lo avevo reso un schifo. Non meritavo di essere definito suo amico dopo quel che gli ho urlato a tavola, di sicuro non voleva che nessun'altro, oltre me, venisse a conoscenza di quella storia delle droghe. Poco a poco, dei fiocchi di neve si stavano posando sul terreno, sciogliendosi con velocità. Fu quando la neve si fece più fitta che uan figura familiare si accostò a me.

"Come mai non sei tornato a casa?"
Non mi capacitavo di come Taehyung avesse fatto a trovarmi nel pieno della notte, quando me ne ero andato dal suo appartamento da circa un'ora e mezza. Rimasi in silenzio guardando verso il basso, ero pieno di vergogna e le mie guance si tinsero di un rosa distinto, così come il mio naso ormai infreddolito.
"Cosa ci fai qui ? Saresti dovuto rimanere con Hobi.." farfugliai spostandomi i ciuffi castani dalla fronte. Lui si morse le labbra carnose e mi guardò con dispiacere.
"Mi dispiace tanto, ti ho portato io a pensare quelle cose"
Negai le sue affermazioni con la testa, come poteva essere colpa sua? Aveva solo cercato di farmi sfogare quella volta. Certo non ero a mio agio a rivelargli le mie insicurezze ma sentivo di potermi fidare di lui.
"Sono una persona orribile, hai idea di quanto le mie parole abbiamo ferito Hoseok?" disse finalmente incontrando il suo sguardo, sentivo i miei occhi inumidirsi e riempirsi di lacrime che, tuttavia, non mi decidevo a cacciare,io e il mio stupido orgoglio.

"Non sei una persona orribile, sei solo umano, e da umano anche tu delle volte cedi alla rabbia. Non pensare a quanto male gli hai fatto, pensa a come rimediare, come farlo stare bene. I rimpianti portano solo sofferenza".
Aveva dannatamente ragione, ma come potevo fare? Di sicuro il mio amico adesso mi odiava, e non era facile farsi perdonare da una colpa così grande. Preso dalle emozione del momento e forse da quelle 4 lattine di birra bevute presi a calci uno scatolo ai miei piedi, portato lì dal vento. Taehyung mi guardò sorridendo lievemente, chissà cosa pensava lui di me in quel momento.
"Vedi, a volte sei troppo impulsivo. Non di certo una cosa così grave, ma finisci per ferire le persone attorno a te. Tu hai un'indole buona e sincera, devi solo dimostrarlo alle persone che ti vedono solo come un avventato".

Lui non aveva motivo di stare lì, a notte fonda, a sopportarmi. Non aveva nessuna ragione per spendere il suo tempo per me, invece che ritornare a casa e cercare di parlare con la vera vittima della situazione.
Eppure era al mio fianco, mi diceva parole rassicuranti e mi sorrideva.
Stava.. Piangendo? I suoi singhiozzi ruppero il silenzio gelido che si era creato dopo aver chiuso bocca.
"Hey perché piangi? Tae?"
Le mie sopracciglia si incurvarono ma lui mi strinse stretto a sé, tremando fra le mie braccia. Avvolsi il suo corpo e mi appoggiai alla sua spalla mentre lui balbettava altre scuse. Sarebbe stata una lunga nottata. Portai le mani sul suo viso asciugandogli le lacrime e rimasi incantato dalla visione che aveva davanti.

I suoi capelli mossi e candidi ricadevano sul volto, coprendo appena quelle due fessure luminose che aveva come occhi. Le sue guance e le sue orecchie erano rosse come le rose e anche se il naso era arricciato in una smorfia si scorgeva il piccolo neo sopra. La neve si celava fra i suoi capelli e ricadeva sulla pelle calda, bagnadola più del dovuto. Non dissi niente mentre continuava a piangere, mi mancava l'aria e non sapevo cosa dire. Forse era perché ero un pò brillo, oppure il freddo mi aveva fatto congelare qualche rotella, ma mi avvicinai e posai le mie labbra su quei boccioli rosei che si ritrovava.

Si, quella sarebbe stata di sicuro una lunga nottata.

━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
Ma salve, avete mangiato bene in queste feste? Beh, considerate questo capitolo come un regalo per l'anno nuovo 👀.
Grazie per avere letto ❤️❤️

My Angel // Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora