Jungkook's POVTaehyung in quei giorni mi raccontò dell'incidente di Seokjin, sembrava abbastanza preoccupato e sinceramente lo sarei stato anche io se lo avessi visto privo di sensi ma il biondo più che della sua salute sembrava preoccuparsi delle circostanze. Io e Taehyung eravamo in uno strano tipo di relazione, se proprio così vogliamo chiamarla.
Non mi sono mai pentito di quel dolce bacio sotto la neve fredda e neanche di quelli a seguire.Semplicemente tutto ciò mi sembrava troppo ambiguo e se la mia mente si fermava a riflettere, dubbi ed insicurezze erano pronti a torturarmi.
Succedeva principalmente di notte quando tutti noi, circondati dal calore rassicurante delle coperte, solleviamo il capo e ascoltiamo il silenzio del buio e di ciò che nasconde.
Il biondo non aveva mai accennato ad una relazione, forse non ne sapeva nemmeno il significato. A giudicare da come si comportava non aveva mai avuto quel genere di esperienza e in cuor mio mi domandavo se non stessi commettendo un errore, sia nei miei confronti, sia nei suoi.Certo ogni tanto mi chiedeva dei baci oppure coccole ma eravamo molto vaghi a riguardo, io perché insicuro, lui perché ingenuo. Mi sentivo legato a quelle ciocche bionde senza il bisogno di catene ma avevo sempre avuto questo istinto di libertà, e purtroppo era sempre lui la causa delle mie rovine.
La maggior parte delle volte assopivo i miei pensieri grazie al suo sorriso quadrato e ai suoi occhi profondi sempre pronti a scrutarmi ed a cercarmi, quasi ne avessero bisogno.
Tuttavia, tutto quel non parlare faceva soffrire entrambi, o più probabilmente faceva penare solo me medesimo.-💭🦢-
Yoongi's POV
Le mattine passavano in fretta in ufficio, mi ero fatto un pò conoscere nel mio reparto grazie ad un importante affare portato a termine grazie ad una singola chiamata che il sottoscritto aveva digitato.
Namjoon mi aveva insegnato qualche trucchetto per impressionare sia il capo, sia gli acquirenti. Ero un pò raccomandato ma non lasciavo tutto nelle mani del 'figlio di papà', lavoravo sodo per mantenere quel posto.Grazie ad un esame attento e scrupoloso aveva calcato i momenti perfetti della giornata per godermi un caffè rancido, parlare con Chiyong, fare una pausa pranzo, incontrare Chiyong, andare al bagno, farmi aiutare da Chiyong, Chiyong.
Ero un emerito idiota, cadere per una persona così tanto da cercarla tutto il tempo libero, non ci potevo credere.
A volte era lei a cercare me, a volte il fato voleva che ci incostrassimo alla fotocopiatrice oppure che uscissimo allo stesso orario. L'avevo invitata fuori a pranzo una volta, e avevo sentito lo stomaco formicolare mentre eravamo lì seduti a quel tavolo, come esclusi da tutto il resto.A casa l'atmosfera era molto in bilico, Jimin quando facevo tardi restava alzando nonostante lo avessi già rimproverato più volte e lui era sempre pronto a ribattere facendo così nascere una piccola discussione.
Aveva smesso di chiedere della mia giornata dopo qualche settimana ma non accennava lamento se per caso iniziavo a raccontare.
La conversazione diventava più spinosa quando raccontavo di Chiyong, lui faceva sempre faccette infastidite oppure cambiava argomento, forse lo avevo assolato troppo con quella storia ma poteva benissimo dirlo.
Inoltre cosa avrei dovuto fare? Lui parlava in continuazione di Hoseok e ciò mi andava bene, lui avrebbe dovuto apprezzare questo mio sforzo e magari prestarmi attenzione e invece no, lui Chiyong non voleva proprio sentirla nominare.
Questo suo comportamento iniziò ad irritarmi al punto che una sera, seduti sul divano gli avevo urlato contro dopo aver notato l'ennesimo sbuffo.
La cosa forse lo aveva colto di sorpresa, era da tanto che non alzavo la voce con lui e comunque era sempre stato fin troppo sensibile a certe cose. Gli avevo detto di smetterla di fare il bambino, di comportarsi da persona matura e di dirmi se ci fosse stato qualche problema, e in caso non ce ne fossero stato beh allora doveva tacere e non istigare sempre una litigata.
Lui aveva semplicemente girato la testa in modo infantile, fuggendo dal mio sguardo arrabbiato e non aveva aggiunto niente alle mie parole.Ecco, questo lo faceva sempre quando non aveva niente da dire oppure stava per piangere ed un minimo fiato avrebbe suscitato una reazione a catena, forse potrò anche sembrare una persona cattiva ma faceva così fin troppo spesso e non riuscivamo a parlare viso a viso.
Quella volta andai a dormire subito dopo e la mattina seguente fu lui ad abbracciarmi e chiedere scusa, come le altre volte insomma. Tuttavia avevo avvertito che ogni mio rimprovero lo aveva sempre scosso e che quindi si comportava in modo più cauto, quasi timoroso. Erano questi gli unici momenti in cui ero io quello pentito, perché mi sentivo in colpa nel vederlo così. Lui mi perdonava sempre, mi conosceva meglio di chiunque altro e gli ero grato per tutte le volte che mi abbracciava dopo un incomprensione.Cercava ogni giorno di dare il massimo, sia con me sia con Hoseok.
Taehyung era abbastanza estraneo alla cosa, i suoi consigli si erano rivelati troppo ingenui, e l'unico a cui poteva chiedere aiuto ero io, come se ne sapessi di cose romantiche, divertente no?.Doveva semplicemente essere se stesso, Hoseok non avrebbe resistito perché Jimin di sé era una persona stupenda, anche se un pò cocciuto.
Un giorno gli aveva persino mandato una lettera ma il rossiccio non aveva interpretato il messaggio, beh in effetti al posto delle parole aveva usato tantissimi stickers a cuoricino, lo aveva preso come qualcosa di divertente e Jimin ci era rimasto un pò male. Gli consigliavo sempre di parlare, non di aspettare un qualche reazione e invece lui faceva il contrario, era troppo timoroso di un rifiuto eppure desiderava così tanto stare al suo fianco.Passarono così due settimane, dietro a regalini e frecciatine, che alla fine non portavano a niente. Il cambiamento avvenne quando, in un pomeriggio di riposo, io stavo mangiando dei noodles istantanei e lui si trovava invece nel appartamento del rossiccio e di Taehyung. Doveva avere una giornata videogaming, perciò sapevo di poter stare tranquillo per qualche ora almeno finché non si fossero annoiati. Ciò che ruppe quella silenziosa tranquillità fu il rumore di una porta spalancarsi e di passi pesanti e frettolosi. Jimin era sbucato sulla soglia della cucina con tutti i capelli biondi arruffati e le guance rosse che spiccavano sulla sua pelle perfetta. Rimasi a guardarlo con i noodles in bocca, ero ormai abituato alle sue reazioni esagerate e sapevo che non sarebbe stato niente di sconvolgente ma dovevo ammettere che sentendolo parlare qualcosa si mosse all'altezza del mio stomaco.
"Ho un appuntamento! Da soli! Io ed Hoseok!" il suo sorriso largo e le guanciotte paffute rendevano ancora di più la felicità che stava provando in quel momento. La reazione più naturale che mi uscì fu quella di un sorriso e di una piccola esultazione ma persino quelloo sembrò forzato.
Non sapevo come reagire, certo che non mi sentivo avvilito ma allo stesso tempo non mi potevi definire felice per lui. Più che felice ero nervoso, spaventato all'idea di vedere tutto con occhi diversi oppure semplicemente non ero molto convinto di ciò che il biondino aveva annunciato con tanta gioia.Solo con il tempo capii perché in quella occasione tutto ciò che riuscivo a provare era ansia. Sentivo che qualcosa non andasse, come se ci fossero mille crepe su di un fragile vaso paragonabile al cuore di Jimin.
━━━━━━━━━━━━━━━━━━━
Allora, prima di tutto grazie per aver letto il capitolo!! ❤
Volevo ringraziarvi per tutte le letture che non mi aspettavo di ricevere 🥺🥺.
Seconda cosa: TANTI AUGURI HOBI!
E niente ci tenevo a fargli gli auguri anche qui. Al prossimo lunedì! ❤
STAI LEGGENDO
My Angel // Yoonmin
FanfictionCosa succede quando un angelo si innamora di un umano? Yoongi, ragazzo di 24 anni con un misero lavoro e una misera vita passa le sue giornate fra le sue mura di casa e quelle del bar dove lavora. Finché una sera tornando a casa, trova la luce della...