Jimin's POV 10:30 amHoseok era in ritardo.
Stavo aspettando seduto alla caffetteria vicino il nostro condominio. Onestamente non avevo capito la ragione per cui non potessimo incontrarci direttamente sul pianerottolo, in fondo abitavamo uno di fronte all'altro no? Lui aveva insistito dicendo di avere prima una cosa da sbrigare, così mi ero ritrovato a pensare, da solo, davanti ad una cioccolata calda.Mi aveva sorpreso con quelle parole, essendo stato proprio lui a proporre questa uscita. Non aveva accennato alla parola appuntamento, però nel momento stesso in cui mi aveva rivolto quella proposta la mia testa aveva iniziato a vagare. Che stessi andando troppo di fretta? Non lo sapevo, ma avevo riflettuto a lungo quella notte.
Dovevo decidermi, dovevo prendere la situazione nella mia mano e fare finalmente una mossa verso di lui.
Yoongi aveva ragione, senza nulla di concreto non sarei mai riuscito a stare al fianco del mio umano.Ma era davvero giusto ciò?.
Riflettendoci, Hoseok non sapeva nulla di me. Non era a conoscenza della mia natura perciò la nostra amicizia era basata su segreti. Non sarebbe stato giusto se alla fine avrebbe ricambiato i miei sentimenti, perché lui non si sarebbe innamorato del vero me,ma solo di un bugiardo.
Stavo per abbondonarmi alle mie paranoie quando la sua voce risuonò alle mie orecchie, così chiara e sicura.
"Scusa Jiminie! Sono in ritardo" alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi vivaci e lì ogni mia preoccupazione sembrò assopirsi. Tuttavia l'amaro in bocca non passò così facilmente.
Ignorai in un primo momento ciò che dettava la mia coscienza e prestai tutta la mia attenzione al ragazzo seduto davanti a me."Cosa dovevi fare di tanto importante?" non lo dissi con tono arrabbiato, ero solo tremandamente curioso e il modo in cui mi sorrideva non faceva altro che aumentare l'attesa di una risposta.
"Beh ecco, volevo farti una sorpresa!"
"Una sorpresa?" sentii il battito del cuore accelerare perché della mia vita terrena non avevo il singolo ricordo di una sorpresa, o di un regalo.
Aprii rapidamente il pacchettino che mi aveva porso con tanta cura, rideva soddisfatto della mia felicità. Il contenuto era un braccialetto in argento con l'emoji dagli occhi grandi, come quelli di un cucciolo. Emoji erano quelle faccette che gli umani si scambiavano tra un messaggio ed un altro, servivano a dare allegria al contesto oppure ad enfatizzarlo, così mi aveva spiegato Yoongi.Quella specifica faccina era la mia preferita e chissà per quale ragione era la medesima del rossiccio. Pensandoci ad Hoseok piacevano un sacco le cose colorate e variopinte, perciò non fu inaspettato un regalo del genere. In seguito mi aveva detto che con esso voleva ripagare tutta la mia gentilezza e che quindi non c'era più bisogno che gli comprassi qualcos'altro. Un pò mi dispiaceva, quell'abitudine mi redenva così felice.
L'uscita proseguì bene, fino al momento in cui decidemmo di passeggiare nel parco. Il rumore dei passi mi aiutava a pensare e, cercando di omettere le paranoie precedenti, ero sempre più convinto di dover rivelare i miei sentimenti. Se dovevo davvero mostrare il vero me ad Hoseok perché non iniziare dalla cosa che più mi premeva?.Colsi l'occasione quando lui aveva ormai terminato gli argomenti su cui discutere, forse non era proprio perfetto come momento ma non mi interessava altro che parlare di quello e l'attesa mi stava uccidendo.
"Senti Hobi.." lui rispose con un semplice mugolio rendendomi consapevole della sua attenzione.
"C'è una cosa importante che devo dirti perciò.. Ti prego di ascoltare bene!" il respiro profondo che avevo preso un attimo prima non era servito a niente, sentivo il tutto il mio corpo tremare per l'agitazione."Io.. Ecco io ti amo Hoseok!"
-🍃🎋-
Silenzio, freddo e spinoso, di quelli che ti gelano le ossa se rimani fermo e che ti trafiggono la pelle se osi anche solo muovere un muscolo.
Rimase solo quello dopo le mie parole cariche di affetto ed enfasi. La cosa non fece molto bene alla mia già evidente agitazione e durante quei secondi finii per trattenere il respiro."Questa non me l'aspettavo.."
La sua voce mi scosse in modo diverso da quello a cui ero abituato. Questa volta sembrava far male, come se la mia mente si rifiutasse di ascoltarla e perciò vi associasse qualcosa di brutto. Deglutii rumorosamente, mi si era formato un nodo alla gola e non ero in grado di replicare, riuscivo solo a rimanere lì fermo come un pezzo di legno.Lui, invece, era diventato
inevitabilmente più freddo, più preoccupato, meno sorridente.
"Insomma.. I tuoi regali mi lasciavano un pò in dubbio ma non credevo che provassi davvero qualcosa di così profondo. Mi dispiace jiminie".
Come avevo fatto ad essere così ingenuo? Quella mattina l'idea di un rifiuto non aveva neanche sfiorato la mia mente. Lo avevo cercato così tanto, così a lungo e pensare che tutto ciò era stato inutile mi lasciava sfinito.
Non davo nessuna colpa ad Hoseok, la sua onestà era la cosa più giusta in quel momento eppure provavo rabbia verso me stesso.Avevo desiderato qualcuno che dal principio non potevo avere, mi ero spinto fino al limite pur di incontrarlo e quasi avevo sperato che mentisse pur di rimanere come.
Ero ripugnante.
Forti fitte alla schiena mi stordirono quanto bastasse per farmi perdere l'equilibrio e farmi indietreggiare un paio di passi dal rossiccio che mi guardava con quella pietà negli occhi.
Adesso compredevo un minimo il dolore di Taehyung, il peso di chi sa di aver sbagliato e di aver voluto troppo. Strinsi la mano in un pugno così forte che le mie nocche diventarono bianche, non volevo mostrare ciò che stava succedendo, non ad Hoseok."Jimin scusami ma non provo le stesse cose per te, non voglio ferirti ma è la verità" mi poggiò la mano sulla spalla, gesto involontario ma che precisava ancora di più la situazione.
"Spero questo non cambi niente fra di noi" annuii, nonostante non fossi convinto di ciò che promettevo.
Non trovai la forza di piangere perché non ne sentivo il bisogno, quella delusione mi aveva lasciato sbigottito e dolorante ma nulla di più.
Qui la nostra uscita terminò e camminammo in silenzio verso casa.
Avvertivo l'imbarazzo pungente ma nessuno dei due trovava oppurtuno continuare la nostra conversazione come se nulla fosse accaduto.Quando finalmente ci salutammo e io rimasi da solo circondato dalle mura di casa trovai la voglia di piangere.
I miei occhi bruciavano e lasciai il mio corpo reagire, non fermando né i singhiozzi né quei piccoli ansimi nel tentativo di riprendere aria.
Il dolore fisico sovrastava quello emotivo come se in realtà non esistesse e quello era solo un mio capriccio per ciò che non ero riuscito ad ottenere, eppure non riuscivo a spiegarlo. Non volevo rimanere da solo, non volevo passare altro tempo con le mie paure. Avevo bisogno di qualcuno, ma né Taehyung, né Namjoon, né altri sarebbe bastati.Io avevo bisogno di Yoongi, volevo sentirlo vicino a me che mi accarezzava i capelli e che mi diceva dolci parole di conforto. Solo il suo calore sarebbe stato in grado di cessare quel freddo che avevo iniziato a sentire appena varcata la soglia dell'appartamento, ma perché?.
Non sarebbe stato più logico desiderare di avere con sé Hoseok, invece di piangere e disperarsi pur di attirare l'attenzione di qualcun altro?
Non mi posi queste domande mentre mi nascondevo nel suo letto, e nemmeno mentre ascoltavo l'orologio segnare i minuti, i secondi, le ore.
Arrivarono solo dopo quando sentii la porta scricchiolare e dei passi familiari raggiungere il letto.
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My Angel // Yoonmin
FanfictionCosa succede quando un angelo si innamora di un umano? Yoongi, ragazzo di 24 anni con un misero lavoro e una misera vita passa le sue giornate fra le sue mura di casa e quelle del bar dove lavora. Finché una sera tornando a casa, trova la luce della...