Addio

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Dopo una settimana la salute di Jimin era migliorata notevolmente, sembrava quasi incredibile. Anche quelle strane bruciature erano guarite, una mattina aveva persino deciso di uscire e farsi una camminata, tuttavia non glielo permisi, ancora incredulo alla sua guarigione miracolosa.

Lo stesso Taehyung aveva dei dubbi, lui aveva affrontato la perdita delle ali in modo molto diverso.
Jimin iniziò a diventare sempre più turbato, specialmente quando ci arrivò la notizia che Jin non era affatto migliorato anzi sembrava star peggio giorno per giorno. La febbre era salita e Namjoon non riusciva a convincerlo ad andare in ospedale.
Una volta in particolare Jimin sbiancò dopo aver appreso di varie bruciature sul corpo di Jin, che si espandevano a macchia d'olio.

"Taehyung credi che.."
"Neanche per sogno, non può averlo fatto, che motivo avrebbe?"
Avevo sentito i due parlare sottovoce nel salotto, e decisi di origliare.
"Però.. Le bruciature sul corpo, la febbre alta.. Sono tutti sintomi che ho avuto io e adesso, bhe guardami !"
"Sano come un pesce.."
"Esatto, anche io stento a crederci ma, penso che Jin si sia sacrificato al mio posto" spalancai gli occhi sentendo quelle parole, Jin aveva salvato jimin?
"Potrebbe anche averlo fatto ma quando? E soprattutto senza che tu ne fossi a conoscenza... Si può davvero fare?" Adesso tutto era chiaro.
Per quello Jin mi aveva chiesto di uscire un attimo mentre medicava Jimin, per questo era così tranquillo riguardo la sua guarigione.

" Non lo so, ma se veramente ha deciso di ricevere la punizione al mio posto presto svanirà nel nulla..."
"Andrà anche lui nel limbo?"
"No Tae, sai che i demoni hanno una sorte diversa" Jimin sospirò mordendosi il labbro, mentre la realizzazione colpì Taehyung come un treno in corsa. "Le fiamme dell'inferno lo bruceranno e tramuteranno in cenere....." un silenzio gelido riempì le quattro mura fino a quando il minore non parlò di nuovo.
"Tu non farai niente a riguardo giusto? Non puoi farlo" il tono disperato la faceva sembrare quasi una richiesta disperata, una preghiera. Avvertii una sensazione orribile allo stomaco, un brutto presentimento mi era salito in gola. Jimin non ebbe tempo di rispondere alla domanda perché Jungkook entrò raggiante con due bicchieri di tè freddo. La sua aria di innocenza aveva fatto rilassare le espressioni dei due.

"Ecco qui! Uno per te, ed uno per Tae"
Mi avvicinai appena si sedettero tutti e tre sul divano, Jimin mi sorrise come se nulla fosse e prese un sorso dal suo bicchiere."Namjoon è ancora a casa di Jin, ha intenzione di rimanere lì tutta la notte" sospirai sentendo le parole del castano, se davvero Jin sarebbe scomparso come avrebbe reagito il povero Namjoon?
E poi perché aveva fatto una cosa del genere? Perché aveva voluto salvare Jimin? Al solo pensiero di aver odiato quel ragazzo in passato mi sentivo male, demone o non demone, aveva provato compassione.

L'atmosfera tornò tranquillo per tutto il tempo in cui era presente Jungkook.
Appena si alzava Taehyung girava lo sguardo su Jimin che piombava in silenzio. "Non gli hai ancora parlato Tae?" alla fine si decisero a scambiarsi delle parole quando Jungkook andò a prendere delle patatine nella dispensa. Taehyung arrossì come un bambino beccato a combinare un guaio e scosse la testa.
"Ci ho provato, ma abbiamo finito per fare ben altro invece di parlare..."
"Siete dei conigli in calore" ricevetti uno schiaffo sul braccio da Jimin ma non riuscì a trattenersi dal ridere mentre Tae sprofondava nella vergogna.

"Dovresti seriamente dirglielo" aggiunsi rubandomi un sorso dal bicchiere del biondo e ricevendo un altro schiaffo dal medesimo.
"Lo so, solo che ho paura della sua reazione, e se avesse paura di me?"
"Perché dovrebbe? Lo ha già accettato una volta no?" gli occhi di Taehyung sembrarono luccicare ricordando i momenti passati e accennò un sorriso sulle labbra. "Quello non era Jungkook, quello era Jeonghwa..."
"Ma tu sei innamorato di Jungkook"
Il minore alzò di nuovo lo sguardo quando jimin prese parola.
"Certo hai amato Jeonghwa così tanto, ma ti sei innamorato di Jungkook per come è, non per chi era" avvicinai il biondo al mio corpo lasciandogli un bacio sulle guance alchè diventò rosso come peperone. Non potevo farci niente, aveva sorriso e le sue guanciotte era troppo esposte per non ricevere attenzioni.
"Grazie, gli parlerò" tae si alzò di corsa per non sentirsi una ruota di scorta e scoppiai in una risata. Sarebbe andato subito fra le braccia del suo ragazzo.
Jimin lo seguì con lo sguardo, quasi come se non lo avrebbe rivisto più.
"Yoongi?"
"Hm?"
"Non lasciarmi andare"

-🌆🎠-

Quella notte Jimin non aveva detto una parola. Mi tenne stretto a sé come se avesse paura e un senso di angoscia mi attanagliava il petto. Sapevo che sarebbe successo qualcosa di brutto.
Verso mezzanotte sentii il calore del suo corpo staccarsi dal mio e aprii gli occhi per capire dove stesse andando.
Non si girò neanche a guardami, semplicemente si avviò fuori al balcone con ancora i piedi scalzi.
"Jimin?" mi alzai e lo raggiunsi non ricevendo alcuna risposta.
"Hey torna dentro, fa freddo". Era notte fonda ma si potevano ancora scorgere le luci colorate dei locali e quelle fioche, più tranquille, delle macchine che andavano vagando solitarie per le strade. Il venticello freddo era piacevole e si riusciva a sentire il suo soffiare irrompere nel silenzio. Quando circondai la vita del biondo con le braccia mi bloccai appena sentendo quanto fredda fosse la sua pelle. "Jimin stai congelando! Forza niente scuse torna-" mi tirò dal braccio appena provai a trascinarlo dentro e si girò a guardarmi con un sorriso triste. Un'altra forte morsa mi attanagliò il petto.

"Che cosa vuoi fare?" trattenni il respiro sperando che non avesse niente per la testa.
"Mi dispiace Yoongi..." spalancai gli occhi quando vidi quella luce così familiare, quel freddo pungente non mi era nuovo. Stava succedendo di nuovo, se ne stava andando via da me
"Jimin che cosa stai facendo.."
"Devo andarmene, ti prego perdonami"
Il suo tono era così calmo, come se non avesse paura di affrontare il buio.
"Che cosa stai dicendo?! Jimin ti prego"
"So che hai sentito tutto prima, mi hai guardato tutta la sera per monitorarmi, sapevi già che lo avrei fatto, non è così ?"
"Jimin ti prego torna dentro" lo supliccai, lo pregai, ma niente sembrava smuoverlo.Iniziai a piangere, a gridare, ma non voleva ascoltarmi.

"Perché mi fai questo?!" lo strinsi come se potesse scappare da un secondo all'altro, non potevo accettarlo, non potevo lasciarlo andare via.
"Credimi io farei di tutto per rimanere con te, ma è meglio così, tu ti dimenticherai di me, starai bene e inizierai da capo" circondò la mia vita con le braccia e mi tenne stretto a sé, respirando lentamente. Nonostante il suo battito stesse andando a mille sembrava tranquillo, non contento, ma aveva accettato quella conseguenza.

"Jimin non farlo, I-io"
"Ti amo anche io, ti ho amato dal primo momento in cui ti ho visto" lasciò un bacio sulla mia fronte ed indietreggiò di qualche passo. Sembrava una stella, come una delle più belle in cielo, e nonostante la mia vista fosse appannata riuscivo ancora a scorgere i suoi occhi lucidi.

"Addio mio umano"
All'improvviso una folata di vento lacerò l'aria, le tende si sollevarono e l'infisso della balconata prese a sbattere. Chiusi gli occhi non riuscendo a tenerli aperti e quando li riaprii il corpo di Jimin si era dissolto, diventando mille lucciole luminose che volarono via seguendo il vento. Le seguii con lo sguardo fino a quando non scomparirono, come il bagliore di una stella lontana che si spegne ormai stanca. Rimasi lì senza fiato per attimi interi poi le lacrime ricominciarono a scendere e crollai scosso dai singhiozzi.

Lo avevo perso per sempre e non ero neanche riuscito a dirgli addio.

My Angel // Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora