Mi sveglio con la testa che mi scoppia. Questa notte ho dormito poco e male, troppi pensieri per la testa, troppa rabbia. Vado in cucina e mangio un pezzo di pizza avanzata di ieri sera prima di prendere qualcosa per il mal di testa. Mi faccio una doccia e continuo a pensare che sono stata stupida, me ne sarei dovuta accorgere, dovevo dare ascolto a Bea quando mi diceva di lasciarlo.
Sto male ma più per il tradimento e il modo in cui l'ho scoperto che per la rottura con Mirko, mi sto rendendo conto che il nostro rapporto era finito da un pezzo, da troppo tempo mi trascurava e dovevo quasi implorare per avere un po' di attenzioni da parte sua. Non che la cosa mi consoli ma sicuramente mi aiuterà a superare la rottura.
Mi guardo allo specchio e, anche se non è mia abitudine truccarmi eccessivamente per andare al lavoro e soprattutto in estate, devo fare qualcosa per mascherare un po' queste maledette occhiaie che mi sono venute dopo aver pianto. Faccio del mio meglio e alla fine sono abbastanza soddisfatta, non sono scomparse del tutto ma almeno ora non sembra che mi abbiano preso a pugni in faccia.
Non ho voglia di guidare, perciò mi sbrigo per andare a prendere il pullman. Metto le cuffie per ascoltare la musica e intanto rispondo a Bea che mi chiede come sto.
Arrivo in ambulatorio e faccio meccanicamente le solite cose: entro nello studio del dottore e alzo le tapparelle, controllo che la scrivania sia in ordine e annaffio le piante, vado poi in bagno e guardo che tutto sia a posto ed infine torno alla mia scrivania. Accendo il pc e stampo la lista delle visite, poi controllo le mail e in tanto iniziano ad arrivare le prime telefonate di pazienti che richiedono ricette o appuntamenti. La mattina è sempre più impegnativa del pomeriggio e in questo momento mi aiuta a non pensare a null'altro che al lavoro, sembra che sia passato pochissimo tempo quando arriva mezzogiorno. Gli appuntamenti sono finiti e il dottore sta uscendo,perciò prendo la mia borsa, chiudo lo studio e vado a pranzo.
Mi dirigo verso il solito bar, vicino all'ambulatorio, dove c'è una zona appositamente creata per consumare pasti veloci. È carino e luminoso, si mangia discretamente ed è abbastanza frequentato da impiegati che hanno sempre molta più fretta di me. Oggi però non ho molta fame, ho lo stomaco chiuso, ordino un cappuccino e un cornetto che consumo direttamente al bancone; vicino a me due ragazze stanno parlando del ragazzo di una delle due, un tipo in stile Mirko da quello che ho capito, vorrei dirle di stare attenta, di non si fidare... mi trattengo, sembrerei una pazza.
Visto che è ancora presto, ne approfitto per andare a fare 2 passi sotto i portici prima di tornare al lavoro. Cammino guardando le vetrine senza vedere realmente cosa contengono, la mia mente è da tutt'altra parte, è una groviglio di pensieri che si accavallano, vorrei urlare tutta la rabbia che ho dentro...
Sono quasi le 18,30 quando finalmente rientro in casa; mi cambio e mi metto sul divano con il telefono in mano. Rispondo a un po' di messaggi e poi controllo i social, aggiorno lo stato di facebook passando da "fidanzata" a "single" e rimuovo le poche foto che ho con Mirko, voglio cancellare ogni traccia della suo passaggio nella mia vita, illudendomi che con questo gesto lo elimini anche dalla mia testa e dal mio cuore. Sto controllando instagram quando mi chiama Bea
"Sei a casa?"
"Sì, perché?"
"Perfetto, mezz'ora e siamo lì."
"Siamo lì chi?"
"Io e Nelson, hai già mangiato?"
"No, ma non ho voglia di uscire."
"Tranquilla, passiamo a prendere qualcosa al Mc e poi veniamo da te."
"Va bene, vi aspetto"
Dopo circa 40 minuti sono arrivati e ci sediamo subito a mangiare e devo dire che avevo anche fame. Sto preparando il caffè quando mi squilla il telefono, mi avvicino al tavolo per prenderlo e rimango sorprea dal nome che leggo sul display, non mi aspettavo una sua chiamata, rispondo
"Ciao Cesi"
"Come stai?"
"Come una che è finita sotto un camion"
"Ti ho disturbata?"
"No, in realtà sono in casa con altri 2 disturbatori." mi scappa un mezza risata "Ci sono Bea e Nelson, mi hanno portato la cena"
"Se lo sapevo venivo anch'io."
"Puoi venire quando vuoi, oramai siamo amici."
"Anche ora? Non ne posso più di montare video, devo staccare un po'"
"Dai, ti aspettiamo"
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A volte le favole diventano realtà |Cesare Cantelli|
FanfictionMaria Chiara è fidanzata con un ragazzo che la trascura. Dopo la rottura con lui, ritroverà la gioia di vivere. Ancora non sa che un altro ragazzo, in punta di piedi, sta entrando nel suo cuore facendola di nuovo innamorare. La storia è frutto di im...