28. L'auto non parte

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Sto chiudendo la cerniera dello zaino quando vedo comparire Cesare sulla porta della sua camera.

"Per fortuna te ne sei ricordato, avrei combinato un bel guaio, dentro ho sia la patente che le chiavi di casa." e intanto, preso lo zaino, mi avvio verso la porta.

"Aspetta, ti accompagno" mi dice mentre si infila il giaccone.

"Non venire a prendere freddo, ho la macchina qui sotto."

"Capirai."

Salgo in macchina mentre Cesare aspetta sul marciapiede, provo a mettere in moto ma la macchina non parte.

"Probabilmente è la batteria" mi dice "con questo freddo può succedere."

"Uffa! Che palle!" dico mentre prendo il cellulare "Provo a chiamare Bea e sento se tornano indietro a prendermi."

"Non li chiamare, resta qui. Il posto per dormire non manca, poi domattina ci guardiamo."

"Sei sicuro che non ti disturbo?"

"Sennò non te l'avrei detto"

"Allora accetto volentieri, grazie"

Riprendo lo zaino, chiudo la macchina e torniamo in casa.

"Vuoi andare subito a dormire o guardiamo un altro film?"

"Vada per il film, però prima devo andare un attimo in bagno."

"Ti andrebbe una tisana?"

"Mhh, quasi quasi..."

"Fai con comodo, io intanto la vado a preparare"

Apro lo zaino e prendo il beauty-case, per fortuna dentro ho sempre delle salviette struccanti, ho solo del mascara ma preferisco sempre toglierlo la sera. Vado in bagno strucco gli occhi, mi sciacquo il viso e faccio una crocchia poi esco dal bagno. Quando torno in sala, sul tavolino ci sono già due tazze fumanti.

"Un colpo che velocità, avevi già l'acqua che bolliva?" dico sorpresa.

"Ho un bollitore sempre acceso" mi risponde ridendo.

Mentre mi siedo sul divano e accendo la tv, Cesare spegne la luce per poi venirsi a sedere vicino a me.

"Posso togliere le scarpe e mettere i piedi sul divano?"

"Non chiedere, fai quello che ti senti" mi dice mentre scorre l'elenco dei film per scegliere cosa vedere.

Tolgo le scarpe, prendo la tazza e mi appoggio allo schienale tirando su le gambe.

"Cosa preferisci guardare?"

"Mhh, aspetta, torna su. Deepwater sì, l'hai mai visto?"

"Non mi sembra, di che parla?"

"È la storia vera di una piattaforma petrolifera che è esplosa"

"Ok, vada per questo"

Dopo un po' che stiamo guardando la tv mi prende un brivido.

"Senti freddo?"

"Un po'" dico mentre con le braccia incrociate strofino con le mani gli avambracci cercando di scaldarmi.

"Tieni, copriti" dice passandomi la coperta

"Ma così senti freddo tu, aspetta, se ci mettiamo un po' meglio possiamo coprirci tutti e due."

Mi avvicino a Cesare, spostando le mie gambe dall'altra parte, mentre mi fa un po' di spazio spostando anche lui le gambe, prendo la coperta e la sistemo in modo che ci copra tutti e due. La posizione non è però delle più comode e dopo un po' mi viene naturale appoggiarmi a lui che alza un braccio per passarmelo intorno alle spalle, il cuore inizia a battermi forte.

È quasi un anno che ci conosciamo ed è strano come, piano piano e in punta di piedi, si sia fatto strada nel mio cuore, nella mia testa, nella mia anima...

Cesare ha un buon profumo e il calore che mi trasmette il suo corpo mi riscalda, sto bene, mi sento protetta. Mi sistemo un po' meglio appoggiando una mano sul suo petto e piano piano mi addormento.

A volte le favole diventano realtà      |Cesare Cantelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora