6. A cena da Bea

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Sono passate le due settimane, stamattina presto Mirko è partito per la fiera. In questo periodo è stato molto più costante, ci siamo visti tutti i giorni ed è stato molto affettuoso, credo che si stia impegnando seriamente per cercare di cambiare. Siamo stati a cena fuori, al cinema o anche solamente a casa a guardare la tv; un giorno mi ha portato anche dei fiori, così, senza un motivo preciso, rendendomi veramente felice.

Sto pranzando quando mi manda una foto del padiglione dove dovrà allestire lo stand, sorrido, gli rispondo con un emoji e mi rimetto a mangiare. Poco dopo arriva un'altra notifica, questa volta è Bea.

Visto che sei sola, vieni a cena da me stasera?

Solo se mi fai portare il dolce

Ok.Ci vediamo alle 20

Perfetto

Mentre prendo il caffè penso a cosa poter portare, alla fine decido per una torta gelato. Esco dal bar e vado a fare due passi prima di tornare al lavoro.

Arrivo a casa abbastanza tardi, c'era un traffico spaventoso sembrava che tutti gli abitanti di Bologna fossero in giro per la città, per fortuna sotto casa c'è un piccolo supermercato perciò ho preso il dolce prima di salire per prepararmi.

Mi faccio una doccia veloce e, visto che staremo in casa, non mi metto in tiro ma scelgo qualcosa di comodo così infilo leggins e maglietta, raccolgo i capelli ed esco.

Prendo la macchina, metto l'auricolare e mentre guido provo a chiamare Mirko, dopo diversi squilli chiudo ma quasi subito mi squilla il telefono.

"Scusa ero sotto la doccia."

"Come va?"

"Sono stanco! Adesso vado a cena con gli altri e poi subito a letto. Domani dobbiamo montare tutto, sarà una giornata pesante. Tu invece?"

"Sto andando da Bea, sapeva che ero sola e mi ha invitato a cena a casa sua."

"Bene, divertiti. Ci sentiamo domani."

"Ok, ti amo" ma ha già richiuso.

Arrivo da Bea un po' in ritardo, purtroppo non riuscivo a trovare parcheggio vicino casa; quando sono sul pianerottolo sento, dalla porta socchiusa, provenire delle voci da dentro casa, capisco subito che non saremo da sole. Apro la porta e vedo Nelson e Tonno sul divano davanti alla tv, mentre Bea è con Cesare che armeggiano tra il tavolo e la cucina.

"Ciao, scusate per il ritardo."

"Tranquilla, siamo abituati con Nelson" dice Cesare ridendo contagiando anche me.

"Ho portato il gelato" dico mentre appoggio la borsa.

"Mettilo in congelatore. Ragazzi, staccatevi dal divano, mangiamo"

Ci sediamo e iniziamo a cenare. I ragazzi sono molto affiatati, tra loro ridono e scherzano, sembrano dei ragazzini; è divertente sentire quando raccontano degli aneddoti un po' folli. Parlano un po' di tutto ed è piacevole relazionarsi con loro. Non riesco proprio a capire perché a Mirko non stanno simpatici.

Stiamo sistemando la cucina con Bea quando sento Nelson che chiede: "Oh, ma allora sabato sera venite?"

Non so a cosa si riferisca, sono curiosa ma non voglio chiedere, sembrerei impicciona.

"Io ci sono." risponde Tonno.

"Possiamo andare insieme, tanto sono solo che Sofia non c'è."

"Perfetto."

"Chiara, sei libera sabato diciamo dal pomeriggio fino a tarda sera?" mi chiede Nelson prendendomi alla sprovvista.

"Ehm, si. Mirko è a Roma."

"Cesi, puoi passare a prenderla?"

"Certo, passo prima da lei, poi Tonno e dopo partiamo."

"Ottimo. Allora tutto sistemato."

"Scusate, posso almeno sapere qualcosa a riguardo?"

"Ah già, tu non lo sai. Sabato con la mia band suoniamo a una sagra vicino a Parma."

"Che figata, ci vengo volentieri, grazie per l'invito."

"Puoi darmi il tuo numero? Così ci mettiamo d'accordo sull'orario."mi chiede Cesare.

"Certo" gli detto il numero e poco dopo di arriva una notifica.

"Ti ho mandato un messaggio così hai anche il mio numero."

Prendo il telefono e registro il contatto.

"Conosci le mie canzoni?" mi chiede Nelson

"Certo, Bea me le ha fatte sentire"

"Che ne pensi?"

"Devo essere sincera?" dico con un'espressione seria.

"Assolutamente!" mi dice guardandomi con un'aria mista tra il preoccupato e l'agitato.

"Sono veramente molto belle. Siete bravi"

"Grazie!!!!" mi dice facendomi un enorme sorriso "Però per un attimo mi hai fatto preoccupare"

Rido di gusto per la sua espressione.

"Ragazzi, vi devo lasciare. Grazie per la bella serata. Ci vediamo sabato"

Saluto tutti e me ne vado. È quasi l'una quando rientro in casa mia. 

A volte le favole diventano realtà      |Cesare Cantelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora