È passata una settimana da quando Mirko è tornato da Roma. La fiera è andata molto bene ed è riuscito ad avere alcuni contatti per dei grossi lavori. Da una parte sono contenta per lui ma dall'altra questo comporta che lo veda di meno e che sia nervoso più del solito.
In questo periodo hanno iniziato ad arrivarmi anche delle strane telefonate, tutte con l'anonimo, soprattutto la sera quando sono sola o con i miei amici e comunque quando Mirko non c'è. Le prime volte, come rispondevo, la comunicazione veniva chiusa; con il passare delle telefonate si sono iniziati a sentire voci indistinte in sottofondo. L'unica costante è che chi mi chiama non parla mai e la cosa inizia a mettermi a disagio.
È durante una serata con i miei amici che mi arriva quella più scioccante di tutte, Mirko ovviamente non c'è, aveva un non ben definito impegno improrogabile.
Sono con Bea nello studio dei ragazzi, stiamo aspettando che finiscano per poi andare a cena. Mi squilla il telefono e quando vedo la scritta"Anonimo", lo faccio vedere a Bea, seduta a fianco a me.
"Non rispondere, lascia perdere."
"Sarei proprio curiosa di sapere chi è" dico mentre rifiuto la chiamata.
Poco dopo il telefono squilla di nuovo, sempre "Anonimo", sbuffo ma questa volta ignoro le parole di Bea e rispondo. Come sempre chi mi ha chiamato non parla ma sento dei rumori diversi dalle altre volte, non c'è brusio di sottofondo né voci indistinte, soprattutto c'è silenzio e qualcosa che mi ci vuole un attimo a focalizzare di cosa si tratta.
Si capisce chiaramente che sono un uomo e una donna ,sgrano gli occhi quando capisco che quello che sto ascoltando quasi sicuramente è un atto sessuale. Mi sto domando il perché di una chiamata simile quando sento chiaramente lei pronunciare "Oh,Mirko!" Ho un tuffo al cuore, senza rendermene conto abbasso la mano con il telefono ma non chiudo la chiamata, Bea, che mi ha osservato tutto il tempo della telefonata, vede che non ho chiuso, mi prende il telefono e se lo porta all'orecchio. La guardo con gli occhi pieni di lacrime senza parlare e capisco subito, dalla sua espressione, che anche lei sta sentendo quello che ho sentito io.
"Che porco!" dice quasi urlando mentre chiude la chiamata, poi mi abbraccia.
I ragazzi, che fino a quel momento non si erano accorti di nulla, vengo da noi e Bea gli spiega della telefonata.
"Non puoi essere certa che sia lui, prova a chiamarlo." mi dice Frank.
Prendo il telefono ma le mani mi tremano troppo, non riesco neanche a sbloccarlo.
"Ci penso io" dice Bea togliendomi il telefono dalle mani. Sblocca il telefono e chiama Mirko, il telefono squilla ma lui non risponde,dopo un po' chiude la chiamata e riprova ma niente, sempre uguale.
"Posso avere un po' d'acqua, per favore?" vedo Nic dirigersi verso la cucina e tornare subito dopo con un bicchiere; bevo e respiro a fondo cercando di calmarmi.
"Ragazzi, scusate, credo di avervi rovinato la serata." dico tirando su con il naso.
"Tu non hai rovinato niente, è quell'imbecille che..."
"Cesare, non possiamo sapere se è lui" lo interrompe Frank.
"Ma chi cazzo pensi che sia? Questa non è una coincidenza. Le cose sono due: o è talmente tanto vigliacco che ha preferito farglielo sapere così, o è solo stronzo e le chiamate sono opera della ragazza che è con lui. Non riuscirai a convincermi del contrario."
"Credo che Cesare abbia ragione" interviene Nelson con gli altri che annuiscono.
"Lo credo anch'io." dico mentre mi alzo "Che pullman passa qui vicino? Vorrei tornare a casa"
"Non puoi tornare da sola, non in questo stato" interviene Frank.
"Tranquilli, ho intenzione di prenderlo, non di buttarmici sotto."
"Non se ne parla, ti riaccompagno io." mi dice Cesare.
"No, davvero, andate a cena."
"Sarà per un'altra volta, quando starai meglio anche tu. Non mi divertirei sapendoti a casa sola e in lacrime" interviene Dario sorridendomi.
I ragazzi insistono talmente tanto che alla fine cedo, prendo le mie cose e seguo Cesare verso la sua macchina.
"Non vi dovevate disturbare così tanto per me"
"Non lo dire neanche per scherzo."
"Sei una nostra amica, non ti potevamo certo lasciare andare via così" mi dice Tonno, seduto dietro di me.
"Grazie, ragazzi."
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A volte le favole diventano realtà |Cesare Cantelli|
FanfictionMaria Chiara è fidanzata con un ragazzo che la trascura. Dopo la rottura con lui, ritroverà la gioia di vivere. Ancora non sa che un altro ragazzo, in punta di piedi, sta entrando nel suo cuore facendola di nuovo innamorare. La storia è frutto di im...