38. Noi

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Mi sto guardando intorno cercando di scorgere Cesare da qualche parte, ma non riesco proprio a vederlo. All'improvviso mi sento afferrare da dietro e urlo per lo spavento, Cesare inizia a ridere e lascia la presa.

"Che imbecille!" gli dico mentre mi giro "Mi hai fatto paura"

"Scusa, era uno scherzo." dice continuando a ridere

"Te lo do io lo scherzo" saltandogli letteralmente addosso per buttarlo sott'acqua.

"Vuoi la guerra, eh?" mi dice quando riemerge

Cerco di scappare ma l'acqua mi rallenta e in un attimo mi prende per un braccio.

"No, no, pietà, mi arrendo" supplico continuando a ridere ma Cesare  non si ferma finché non riesce ad afferrarmi per la vita. Ci stiamo divertendo e ridiamo come matti.

"Sembra che ti abbia leccato una mucca" dico mentre con una mano gli sposto i capelli bagnati dalla fronte "Ora va meglio" ma invece di togliere la mano scendo lungo il suo viso accarezzandolo fermandomi poi sulla sua guancia.

Smetto di ridere e mi perdo nei suoi occhi, che tiene fissi nei miei, mi rendo conto che le sue mani non sono più sui miei fianchi, ora mi tiene stretta in un abbraccio, sento le sue braccia che mi avvolgono e i nostri corpi che dolcemente si toccano...

"Ti amo" mi dice non spostando gli occhi dai miei.

Sento il cuore accelerare i battiti

"Ti amo anch'io" gli rispondo

Lentamente i nostri visi si avvicinano fino ad unirci in un bacio pieno di passione; le sue labbra sono morbide e calde, sento il suo sapore quasi dolce misto a quello dell'acqua termale... gradualmente, come ci siamo avvicinati, ci allontaniamo leggermente sorridendo l'una sulle labbra dell'altro per poi baciarci di nuovo.

"Ti amo, Chiara!" mi dice intervallando ogni parola con piccoli baci

"Anch'io, amore mio!" gli dico rispondendo ai suoi baci "Ti amo tanto!"

"Vuoi uscire?"

"Restiamo ancora un po'."

"Vieni, andiamo a sederci" mi dice prendendomi per mano ed entrando in una delle vasche con l'idromassaggio.

Ci sediamo vicini, tenendoci per mano tra le bolle che agitano l'acqua intorno a noi. Dopo un po' decidiamo di uscire.

"Ci vediamo tra poco" mi dice dandomi un ultimo bacio prima di entrare negli spogliatoi.

Non voglio perdere neanche un minuto e tornare subito da lui, cerco di sbrigarmi ma nonostante tutto il mio impegno, mi ci vuole una mezz'ora per riuscire a prepararmi e alla fine esco con i capelli ancora un po' umidi.

"Ti va di fermarti a mangiare qualcosa prima di tornare a casa?" mi chiede appena lo raggiungo.

"Direi di sì, sono già le 19 passate ed inizio ad avere fame."

Ci fermiamo in una pizzeria non lontano dalle terme, sono le 22.30 quando prendiamo l'autostrada per tornare a Bologna.

"Avevo paura, sai?" gli dico

"Di cosa?"

"Che tu non provassi i miei stessi sentimenti"

"Sono mesi che sono innamorato di te." dice sorridendomi

"Come mesi..." sono realmente sorpresa "da quando?"

"Da quest'estate."

Lo guardo spalancando gli occhi "Non pensavo da così tanto tempo."

"Ho iniziato a capire che c'era qualcosa di strano quando sei partita per la Scozia, mi mancavi troppo. Poi sono partito io e, mentre ero via, eri sempre nei miei pensieri. È stato un periodo difficile, stavo male... stavo con Sofia e pensavo a te; volevo fare chiarezza, dovevo rivederti. Ho capito che ero veramente innamorato di te il giorno di ferragosto a casa tua. Il giorno dopo ho lasciato Sofia."

"Bea mi aveva detto che l'avevi lasciata quando mi ha invitata a Vipiteno ma non sapevo che era per colpa mia."

"Non è colpa tua, non hai fatto niente per provocarmi o per portarmi via da lei, è successo e basta."

"Lo so, ma mi dispiace lo stesso per lei"

"E tu? Quando l'hai capito?"

"Verso fine novembre! Mi sono resa conto che guardavo solo te nei video, non smettevo di fissarti neanche quando parlavano Nelson o i ragazzi."

Abbiamo parlato fino a quando siamo arrivati sotto casa mia, non vorrei scendere ma è tardi e siamo entrambe molto stanchi.

Quando entro in casa, lascio le borse in terra e vado subito a letto.

A volte le favole diventano realtà      |Cesare Cantelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora