13. Attimi di paura

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È passato un mese da quando ho lasciato Mirko e le ferite hanno iniziato a rimarginarsi.

Ogni tanto sono uscita con le ragazze, ma ora la situazione si è ribaltata, io sono quella single e loro quelle fidanzate ed è sempre più raro riuscire ad incontrarci, l'unica con cui continuo a vedermi costantemente è Bea.

In questo periodo ho pensato molto alla mia relazione con Mirko e ho capito che non è quello che voglio da un rapporto, mi piacerebbe avere un ragazzo più presente nella mia vita tant'è che non sento tanto la sua mancanza soprattutto perché non lo vedevo molto neanche prima. Ho deciso di prendermi un po' di tempo per me stessa e voglio tornare ad essere la ragazza spensierata e piena di vita che ero una volta ma che per un po' è andata in letargo.

I miei amici mi sono stati molto vicino, so bene cosa pensassero di lui, soprattutto Bea, ma non gli è mai uscito dalla bocca un "te l'avevo detto" e di questo sono molto grata a tutti loro.

Apro il mobiletto del bagno per prendere una bottiglia nuova di bagnoschiuma e noto una cosa, mi viene il batticuore, con le mani che mi tremano prendo il telefono e guardo il calendario... ho un ritardo! La paura di essere incinta mi assale, vengo travolta da un mare di pensieri, non voglio un bambino, non ora, non così, non con lui...

Prima di andare al lavoro passo in farmacia e compro un test di gravidanza, uno di quelli che puoi fare in qualsiasi ora della giornata, non ce la farei ad aspettare fino a domattina. Arrivo allo studio un po' in anticipo, entro e, prima di aprire l'ambulatorio, vado in bagno a fare il test; mentre aspetto il risultato cammino avanti e indietro, il cuore mi batte talmente forte che lo sento martellare anche dentro le orecchie. La sveglia del telefono suona, è ora di guardare il risultato, lentamente mi avvicino al lavandino e guardo il test...una sola linea, test negativo!

Inizio a respirare di nuovo e piano piano mi calmo ma non del tutto, i test di gravidanza sono affidabili quasi al 100% ma c'è sempre una remota possibilità che si sbaglino, puoi averlo fatto male o troppo presto.

Butto via il test e vado ad aprire l'ambulatorio, appena arriva il dottore decido di chiedere consiglio a lui, in fondo, oltre che il mio datore di lavoro, è anche il mio medico.

"Dottore, scusi, dovrei chiederle una cosa diciamo... di salute"

"Certo, vieni" mi dice mentre entra nel suo studio "dimmi tutto"

"Ecco" dico un po' imbarazzata "ho un ritardo, ho fatto il test ma il risultato è negativo."

"Di quanti giorni è questo ritardo?"

"10 giorni, dottore. È possibile che il test si sia sbagliato?"

"C'è sempre una possibilità, ma è difficile. Mi sembra di capire che non sarebbe una gravidanza voluta."

"No"

"Ultimamente ti è successo qualcosa? Un forte stress, preoccupazioni..."

"Ho scoperto che il mio ragazzo mi tradiva, è stato un duro colpo, sono stata molto male"

"Probabilmente ha influito. Fammi fare una telefonata prima che arrivi il primo paziente, ne riparliamo dopo"

Esco dallo studio e torno alla scrivania, il primo paziente della giornata sta entrando.

"Buongiorno, il dottore è al telefono, appena ha finito la faccio entrare. Intanto si accomodi pure." dico indicando le poltroncine. Poco dopo il dottore mi chiama.

"Mi dica."

"Alle 10.15 ti aspettano al laboratorio analisi qua dietro, ti fanno subito il prelievo e nel pomeriggio ti daranno i risultati. Dopo valuteremo il da farsi."

"Grazie, dottore, ma come faccio con il lavoro?"

"Non ti preoccupare, starai via poco. Per favore, se è arrivato, fai entrare pure il paziente."

"Si accomodi, il dottore l'aspetta." dico al signore seduto mentre torno alla mia scrivania.

È quasi orario di chiusura dell'ambulatorio quando mi arriva la mail con il risultato dell'esame: dai valori di riferimento riportati a fianco capisco subito che, per fortuna, non sono incinta. Tiro un sospiro di sollievo.

Quando esce l'ultimo paziente della giornata vado nello studio del dottore.

"Mi scusi, dottore, è arrivato il risultato dell'esame" dico mentre gli passo il cellulare per fargli leggere la mail.

"Immagino che sarai sollevata" mi dice porgendomi nuovamente il cellulare "a questo punto aspetta e vedrai che tutto andrà a posto. Cerca di rilassarti e, se puoi, fatti un bel bagno caldo. Se poi la situazione non si sblocca, ti consiglio di andare a farti visitare dal tuo ginecologo. Comunque stai tranquilla, credo che non ci sia nulla di cui preoccuparsi."

"Va bene, grazie, dottore!"

A volte le favole diventano realtà      |Cesare Cantelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora