È giorno quando inizio a svegliarmi con una sensazione di peso sulle gambe, apro gli occhi e realizzo di non essere a casa mia, guardo verso le gambe e ci vedo Chewbe steso sopra che scodinzola e mi fissa. Devo essermi addormentata mentre guardavamo il film, sono ancora sdraiata sul divano .... e su Cesare. Cerco di tirarmi su senza svegliarlo ma senza riuscirci.
"Mhh, buongiorno!" mi dice con voce assonnata "che ore sono?"
"Le 10, scusa se ti ho svegliato"
"Non fa niente, tanto mi dovevo alzare, devo portare fuori il cane prima che mi allaghi la casa"
Mi tiro su e accarezzo il cane mentre Cesare si alza e va in bagno, dopo poco torna.
"Caffè?"
"Sì, grazie"
Do ancora una carezza al cane e poi vado in bagno anch'io, quando arrivo in cucina Cesare ha già messo sul tavolo dei biscotti e un pandoro avviato
"Vuoi anche il latte?"
"Sì, grazie."
Prendo le tazze che sono sul tavolo e mi avvicino a Cesare per versarci il latte e il caffè, poi le riporto al tavolo mentre lui mette il pentolino nel lavandino. Ci sediamo a fare colazione in silenzio, sono io a rompere il ghiaccio.
"Scusami per stanotte, non volevo dormirti addosso. Sarai stato scomodissimo."
"Un po', ma è stato bello lo stesso." dice senza guardarmi mentre sto bevendo il caffè latte che quasi mi va di traverso.
Finito di far colazione e lavato le tazze, ci vestiamo e scendiamo per controllare la mia macchina. Cesare prende la sua auto e la porta vicino alla mia, poi con i cavi collegati, la mettiamo in moto. La lasciamo accesa per una decina di minuti e poi riproviamo senza i cavi, la macchina parte subito.
"Bene, ti consiglio comunque di farla sostituire prima che ti lasci a piedi da qualche parte."
"Appena passate le feste ci vado subito."
"Devo portare fuori Chewbe, mi fai compagnia?"
"Volentieri!"
Sto bene e non ho molta voglia di tornare a casa, ne approfitto per stare ancora un po' con lui. Camminiamo fino a un piccolo parco dove Cesare lascia libero il cane che inizia a correre, ogni tanto torna verso di noi per poi ripartire.
"Cosa fai oggi?" mi chiede mentre segue il cane con lo sguardo
"Tra un po' devo andare, sono a pranzo da mia nonna. Perché?"
"No, niente."
"Daiii! Perché volevi saperlo?"
"Davvero, niente. Visto che sono solo ti volevo dire se mi facevi compagnia, ma non importa."
"Mi dispiace, potremmo vederci più tardi magari"
Il pensiero che Cesare possa rimanere da solo proprio il primo dell'anno mi rattrista veramente, poi un'idea mi passa per la testa, prendo il telefono e faccio partire la chiamata.
"Ciao nonna... si tutto a posto, tranquilla. Ascolta, posso portare un mio amico? ... Grazie, ti adoroooo."
Chiudo la telefonata e aspetto Cesare che è andato a rimettere il guinzaglio a Chewbe.
"Quanto ci metti a prepararti?"
"Prepararmi per cosa?"
"Per venire con me! Guarda che prima di andare a pranzo voglio passare da casa a farmi una doccia e cambiarmi, quindi muoviti!"
"Ma non dovevi andare a pranzo da tua nonna?"
"Certo e ci andremo, tu vieni con me."
"Ma..."
"Niente ma, la nonna è contenta e anche io. Non voglio che resti solo il primo dell'anno. Va bene così"
"Ho almeno il tempo di fare una doccia e cambiarmi?"
"Se ti sbrighi..." gli dico ridendo
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A volte le favole diventano realtà |Cesare Cantelli|
Fiksi PenggemarMaria Chiara è fidanzata con un ragazzo che la trascura. Dopo la rottura con lui, ritroverà la gioia di vivere. Ancora non sa che un altro ragazzo, in punta di piedi, sta entrando nel suo cuore facendola di nuovo innamorare. La storia è frutto di im...