18. La scelta di Cesare

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Cesare

Sto andando da Sofia e sono nervoso, non è facile quello che le devo dire. La gente è in ferie e le strade della città sono pressoché deserte, arrivo velocemente a casa sua, scendo dalla moto e le mando un messaggio per dirle di scendere.

"Ciao, camminiamo un po'?" le chiedo quando arriva.

Non c'è un posto adatto per rompere con una persona perciò ho deciso di andare in un parco giochi vicino casa sua; qualunque altra scelta avrebbe comportato di doverla riaccompagnare a casa e penso che non sarebbe stato facile.

A parte un signore anziano che passeggia con il suo cane, al parco non c'è anima viva; ci sediamo su una panchina.

"Sofia, ho bisogno di parlarti."

"Cesi, che succede?"

Il cuore mi batte forte, sono agitato ma ormai ho deciso e devo farlo.

"Credo che non ci sia un modo giusto per dirlo, perciò lo farò senza giri di parole." sospiro mentre la guardo negli occhi "Non ti amo più!"

Sofia resta impietrita, vedo i suoi occhi diventare lucidi.

"Qui..quindi mi lasci?" mi chiede con filo di voce

"Sì"

"Perché?"

"Non voglio prenderti in giro, non te lo meriti."

Vedo delle lacrime scendere sul suo volto e la cosa mi strazia, vorrei abbracciarla ma complicherei le cose.

"Da quanto tempo l'hai deciso?"

"C'ho pensato tutta la notte e stamattina ho deciso, ma ti confesso che sono un po' di giorni che ci sto pensando"

"Anche in montagna ci pensavi?"

"Sì"

"L'avevo capito, sai, che avevi qualcosa che ti tormentava, ma non avevo capito che..." si interrompe per soffiarsi il naso "Posso fare qualcosa per farti cambiare idea?"

"No. Pensaci razionalmente, saresti felice a stare con me pur sapendo che non ti amo più?"

"No, ma almeno starei con te. Potrei sempre cercare di farti innamorare di nuovo di me."

"Credo che non funzionerebbe!"

Sofia abbassa la testa, sta piangendo.

"Hai un'altra?" mi chiede senza guardarmi.

"Non ti ho tradita! Sai che non lo farei mai."

Se posso evitarlo, non voglio dirle tutta la verità e invece mi pone la domanda che non avrei mai voluto che mi facesse.

"C'entra comunque un'altra, vero?"

"Sì"

"La conosco?"

"No"mento, dirle di chi si tratta non cambierebbe la realtà.

Tra noi scende il silenzio si sento solo il canto delle cicale e di qualche uccellino, il tempo sembra dilatarsi all'infinito, è Sofia che infine parla per prima.

"Puoi rimanere qui mentre torno a casa?" mi chiede mentre si alza.

"Certo" vorrei accompagnarla, ma capisco il motivo della sua richiesta.

"Addio Cesare" mi dice mentre le lacrime cominciano di nuovo a scendere sul suo viso.

"Addio Sofia" ma lei è già scappata via "Perdonami" sussurro.

Resto seduto sulla panchina per altri 10 minuti prima di alzarmi per tornare alla moto. Sono distrutto e sollevato allo stesso tempo.

Metto il casco e parto, senza una meta precisa, non voglio tornare a casa. Senza neanche accorgermene mi ritrovo sui colli, parcheggio e scendo; ho bisogno di camminare per scaricare la tensione. Mentre cammino rivedo tanti luoghi in cui venivo con lei: il sentiero dove passeggiavamo con Chewbe, il prato della festa di laurea di Fede....un dubbio mi assale "se avessi sbagliato?"

Mi siedo in terra all'ombra di un grande albero guardando la mia città in lontananza. Tanti ricordi mi affiorano alla mente, rivedo la mia vita con Sofia come in un film, poi all'improvviso un'altra figura entra nella mia mente, mi ritrovo a sorridere e ogni dubbio sparisce. Ho fatto la scelta giusta!

A volte le favole diventano realtà      |Cesare Cantelli|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora