"Ecco qui. Dev'essere questo" dice il poliziotto, parcheggiando l'auto nel primo posto libero.
Apre la portiera, e subito dopo la apre anche alla dolce Martha, che ancora ha gli occhi lucidi e le guance rosse. L'uomo suona al campanello, dopo neanche qualche secondo si apre, e i due varcano il cancello. Una donna alta, vestita come una persona d'affari e il viso che lascia intravedere qualche piccola ruga, si presenta davanti a loro, e porge la mano prima a lui, e poi a lei.
"Benvenuti" saluta la donna, con un leggero sorriso stampato in volto, appena accennato. "Sono la signora Smith, la preside di questo college. Prego, entrate, vi faccio accomodare nel mio ufficio" fa cenno ai due di seguirla, e loro obbediscono, senza esitare.
Martha si guarda intorno spaesata, dentro di sé continua a pensare che tutto ciò non faccia assolutamente per lei. Dopo un po', finalmente arrivano nell'ufficio della donna, che li fa accomodare nelle due sedie davanti alla sua scrivania, piena di fogli sparsi e qualche libro, oltre ad un cartellino con scritto <<Preside A. Smith>>. La donna si siede di fronte a loro, avvicinando leggermente la sedia.
"Lei è il signor...?" chiede al poliziotto, scambiandolo per il padre della ragazza. Martha trattiene una lacrima, ricacciandola indietro.
"Non sono suo parente, sono un agente di polizia, ho il compito di iscrivere Martha Brown ad una scuola che comprenda anche un alloggio interno" al pronunciare del suo cognome, la donna assume per un attimo una faccia più seria, per poi accennare di nuovo il sorriso di prima.
"Oh, bene... Noi abbiamo ancora qualche posto disponibile, quindi se mi da qualche informazione sulla ragazza, la iscriviamo subito" dice, il tono della sua voce è più basso, quasi spaventato.
L'uomo annuisce, la donna apre uno dei cassetti e tira fuori un foglio, forse quello per, appunto, completare l'iscrizione. Martha osserva il poliziotto compilare con estrema velocità tutti i campi, trattenendo ancora le lacrime. Non si accorge neanche di essere immobile sulla sedia, anche dopo che entrambi si sono alzati.
"Martha, su andiamo, dobbiamo prendere la valigia dalla macchina! La signora Smith ti ha già assegnato una stanza, comincerai le lezioni già domani" la ragazza si disincanta, guardando prima lui e poi lei.
Si alza dalla sedia, mantenendo lo sguardo assente, come se stesse fissando tanti punti indeterminati. Il poliziotto la aiuta a prendere la valigia dal portabagagli, poi le fa segno di andare, ma Martha rimane ferma.
"Ditemi che non gli farete del male" dice, con un filo di voce, l'uomo non risponde, entra in macchina e va via, lasciando la povera ragazza lì da sola.
Rimane a fissare il cancello per un po', dopodiché sente qualcuno poggiarle una mano delicatamente sulla schiena. Si volta per guardare, è sempre la donna.
"Forza, ti accompagno" sussurra, Martha annuisce lentamente e si lascia guidare da quella signora, fino al secondo piano della scuola, dove sono le stanze riservate alle ragazze.
"Sei nella 112. Queste sono le chiavi, spero ti troverai bene qui" dice, sorridendo di nuovo, questa volta in modo più visibile.
La ragazza non risponde, semplicemente si gira e va verso la sua nuova camera, voltando le spalle alla signora, che dopo averla guardata per alcuni secondi, se ne va anche lei, scendendo le scale.
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Seconda vita {completa}
Fantasy-COMPLETA- Martha Brown, un nome all'apparenza normale, ma che in realtà nasconde così tanti misteri... Dopo la morte della madre, Martha, appena diciannovenne, lascerà Portland e andrà in un college a San Francisco, sperando di sfuggire al passato...