Capitolo 39

19 4 0
                                    

Martha si alza a fatica, e subito la tristezza la avvolge quando vede Miriam accanto a lei, anziché Joe. Certo, le vuole bene, ma le manca da morire il suo ragazzo, anche se non può più chiamarlo così. Lei e Joe non erano una coppia come le altre, non erano super appiccicosi o sdolcinati, ma un loro bacio scatenava in entrambi delle emozioni indescrivibili. Ed ora, che è tutto finito, la ragazza si sente vuota, senza di esse.

"Buongiorno" dice Miriam, appena si alza, stropicciandosi gli occhi.

"Buongiorno" risponde lei, con una voce senza emozioni.

"Ti preparo la colazione" continua la sua amica, subito si alza e va in un'altra stanzetta.

La struttura della casa di Miriam è quasi uguale a quella della casa di Martha, ma questa è leggermente più grande. Forse avrebbe dovuto chiederle molto prima di venire qui, sicuramente sarebbe stata meglio. Anche se ancora assonnata, si tira fuori dal suo sacco a pelo, e si alza lentamente per raggiungere l'amica nell'altra stanza, magari anche per aiutarla a preparare. Arriva leggermente in ritardo, dato che la colazione è già servita.

"Bannes e biscotti alla corteccia" la ragazza presenta la colazione. Nessuna delle due sa che, nello stesso momento, a Vlade, Katrine sta mangiando gli stessi biscotti.

"Corteccia?" domanda Martha, un po' confusa.

"Sì, viene da un particolare albero, è commestibile, ed è buonissima, fidati di me" le risponde Miriam, sedendosi e assaggiandone uno. Martha la copia.

"Hai ragione, non me l'aspettavo, sono davvero buoni" dice, entrambe sorridono.

"Non hai ancora voglia di parlarmi di Joe?" domanda Miriam, diventando seria di colpo. È preoccupata per l'amica.

"Gli ho confidato il mio più grande segreto, e lui l'ha usato per lasciarmi, pur sapendo che mia madre è il mio punto debole" spiega, mentre mangia le bacche.

"Tua madre? Che c'entra lei?" domanda Miriam, dato che non sa di che segreto si tratta.

"È morta per colpa mia. Dopo un bagno in piscina, sul terrazzo, le ho lanciato un asciugamano, il vento l'ha spostato e per prenderlo è caduta giù. E no, non c'era il prato, casa nostra dava direttamente sulla strada. Mio padre si è preso la colpa, e io ho cambiato città. Gliel'ho confidato, e lui, lui dopo avermi lasciata ha tirato fuori il discorso, facendomi scoppiare a piangere" racconta Martha, che ormai si fida ciecamente di Miriam.

"Innanzitutto, non è colpa tua, è stato il vento a deviare l'asciugamano, quindi non accusarti. Secondo, posso solo consigliarti di andare avanti, purtroppo non sono esperta in fatto di ragazzi..." cerca di aiutarla Miriam, per fortuna un po' ci riesce.

Martha sorride, e prende la mano dell'amica per intrecciarla con la sua. Finita la colazione, escono entrambe, per controllare un po' il quartiere in generale. Fanno un piccolo giro, salutano un paio di persone e si mettono per un pochino a chiacchierare con un gruppetto. Accolgono un nuovo arrivato, e lo accompagnano alla sua casetta. Non è proprio il massimo arrivare sei giorni prima dello scoppio di un conflitto, ma non è certo colpa sua. Le due amiche tornano al centro del quartiere, dove si trovano le loro case. Martha vede da lontano Joe, e i due si guardano dritto negli occhi per alcuni secondi, senza espressioni nel volto o altro.

"Devi andare avanti" Miriam le fa interrompere quel contatto visivo poco gradito.

"Ci sto provando, Mir" dice lei, cercando di non guardarlo più. Mir è il soprannome che lei e Joe hanno dato alla loro amica. Nessun altro può usarlo, e a tutti e tre sta bene.

"Ci riuscirai, piano piano, vedrai, non è né il primo né l'ultimo ragazzo con cui starai" dice, poi mette un braccio attorno alle spalle di Martha, ed entrambe si allontanano e rientrano nella casetta.

Poco prima di arrivare, una goccia di pioggia atterra su Miriam, che subito assume un'espressione preoccupata.

"Che succede? È solo pioggia" dice Martha, ignara di tutto.

"Non è solo pioggia. A Leurasia non piove mai. Succede solo una volta l'anno, e quando arriva il momento, i confini fra i regni spariscono. Dobbiamo anticipare l'attacco, bisogna procedere subito" spiega lei, un po' agitata.

"Ma... Ma come? Come facciamo? Sicura che siamo pronti?" chiede la ragazza, preoccupata.

"Non lo so, ma è l'unica scelta fattibile. Altrimenti arriveranno loro qui. E fidati, è molto peggio"

----------

Seconda vita {completa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora