Capitolo 45

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Di colpo Miriam si trova divisa dai suoi amici. È da sola. Cerca di mantenere la calma, e respira profondamente. Dopo qualche secondo di attesa, la figura di una donna bellissima, alta, con dei lunghi capelli biondi che incorniciano perfettamente il volto chiaro, privo di rughe, e gli occhi azzurri come il mare. Accanto a lei, la figura di un uomo altrettanto bello, poco più alto della donna, con la carnagione un po' più scura, i capelli color castano chiaro e gli occhi verdi smeraldo. Lui tiene un braccio attorno alla vita di lei, ed entrambi guardano fissi la ragazza, in silenzio, scrutandola dalla testa ai piedi.

"Ciao mamma, ciao papà" li saluta la ragazza, ma con tono freddo e distaccato.

"Ciao" risponde la donna, avvicinandosi un po' alla figlia.

"Come stai, cara?" domanda il padre, raggiungendo la moglie.

"Come potrei stare?" dice la figlia, continuando a rimanere calma.

"Ah, insomma, Miriam!" comincia sua madre. "Dovresti essere contenta!"

"Mi è arrivata voce che tu e i tuoi amici avete distrutto il kerigherl, è così?" dice il padre, usando una voce poco rassicurante.

"Anche se fosse?" Miriam non ha intenzione di sciogliersi, ormai sa come funziona, si è preparata.

"Perché non ci dimostri mai un po' di affetto!" riprende la donna, avvicinandosi ancora di più, ma sua figlia si allontana. "Siamo i tuoi genitori"

"Lo so bene chi siete" risponde la ragazza.

"Dovresti esserci grata" le dice il padre, rimanendo leggermente indietro.

"Ti abbiamo dato la nostra terra, ti abbiamo concesso di scegliere il tuo regno, ti abbiamo dato tutto! Sei la figlia dei creatori di Leurasia, la tua casa, eppure non ci dimostri neanche un po' di rispetto" lo sostiene la donna, sistemandosi una ciocca di capelli.

"E non solo" continua l'uomo, questa volta si avvicina. "Hai anche distrutto una parte del mondo che ti abbiamo dato"

"Sai? Mamma ha creato i regni di Draken, Sevin e Neville, che sono davvero utili a qualcosa. Ma tu, papà, perché hai dovuto creare anche il regno oscuro?" anche Miriam prova ad attaccare, vuole uscire di lì il prima possibile.

"Leurasia è anche Vlade. Sulla Terra non è tutto rose e fiori, no?" sua madre non esita a difendere il marito, neanche davanti a sua figlia.

"Mi sorprende che tu sia qui, sai? Non me l'aspettavo" riprende l'uomo, facendo qualche passo in avanti, verso la ragazza. "Davvero vuoi andartene da qui?"

"Ma ovvio che no" risponde, al suo posto, la madre. "Lei era pronta già da tempo, eppure si presenta soltanto ora. Non riuscirebbe mai a separarsi dal suo amato regno"

"E chi te lo dice?" si intromette Miriam, trattenendo una lacrima. Sa bene che sua madre ha ragione.

"Davvero? Tu vuoi lasciare tutto questo?" chiede, fingendosi deluso, suo padre, allargando le braccia.

"Sì." mente la ragazza.

"Che peccato, davvero" riprende a parlare la madre. "Se avessi saputo della tua ingratitudine, non avrei mai creato Leurasia"

"Hai ragione" la sostiene, ancora, il marito. "Peccato, speravo che qui nostra figlia stesse bene"

"Certo che sto bene!" grida Miriam.

"E allora come mai non vuoi rimanere?" cerca di persuaderla la madre. "Dici di stare bene, no?"

"Sì, ma..." cerca di parlare la ragazza, ma viene interrotta.

"Ma, cosa? Ci stai forse mentendo? Non ci offendiamo, se la nostra Leurasia non è stata una casa accogliente per te" anche il padre prova a giocare sporco.

"È stata una casa fantastica..." la ragazza sta entrando nel pallone, non sa più cosa fare.

"Allora vorresti rimanere?" domanda sua madre, come se avesse appena vinto.

"È ovvio che mi piacerebbe restare! Sono due anni che vengo qui, e ho conosciuto tantissime persone a cui voglio un mondo di bene. Ma non posso rimanere per sempre a Neville, ora io sono pronta per avere la mia vita all'esterno di questo mondo fantastico, e voglio viverla nel miglior modo possibile" le parole escono incontrollate dalla bocca di Miriam, che ne rimane sorpresa.

"Incredibile, come la figlia di Leurasia preferisca il mondo di tutti i giorni a questo" dice l'uomo, un po' deluso un po' schifato.

"Questo è tutto l'amore che provi verso il tuo regno?" la provoca sua madre. "Se è vero che sei legata a questo posto, allora dimostracelo"

Miriam chiude gli occhi, e si isola da tutto il resto. Non deve distrarsi, non deve cedere. Ad un certo punto, apre gli occhi di scatto, e guarda i suoi genitori riprendendo lo sguardo freddo che aveva appena entrata. Fa un respiro profondo, mantenendo il contatto visivo, e poi si rilassa.

"Io non resto" dice, poi.

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