Capitolo 15

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Solo dopo mezz'ora di cammino, Martha decide di aprire bocca, ma lo fa solo per chiedere un po' d'acqua. I ragazzi sono stati pronti nel trovarsi le risorse necessarie per il viaggio: una grande quantità di acqua e scorte di cibo. Viene accontentata subito da Miriam -forse la seconda persona da chiamare amica-, e per un'altra mezz'ora non dice nulla. Non sa di preciso il motivo, ma pensa a Joe, e a come sarà bello quando guarirà e potrà finalmente tornare quello di prima. Nel mentre, le attraversano la mente tutti i ricordi che ha di loro due insieme. Dal primo giorno di scuola, quando è entrato e l'ha guardata per un attimo, mentre lei neanche si è girata. Oppure, quando ha scoperto che lui e le sue compagne di stanza sono amici, ritrovandoselo in camera, si sono presentati e i tre hanno invitato Martha ad una festa. Ricorda la prima volta che lui l'ha salvata dalle tre oche, dove ha detto loro cose che hanno colto di sorpresa persino lei. Pensa alla festa, in cui stavano per baciarsi, ma sono poi stati interrotti, e non ne hanno più parlato. Il momento di distacco, ma soprattutto quello in cui è tornato tutto come prima. E infine, il loro secondo quasi bacio, qui a Neville, poco prima che venissero attaccati da quella creatura orribile, e che Joe finisse in questo stato. Ora cammina a fatica, vede i colori diversi da quelli reali, si stanca facilmente, sta quasi perdendo l'uso della gamba per colpa del veleno, che piano piano raggiungerà gli altri organi, fino ad arrivare a corrodere il cuore e il cervello, se non si sbrigheranno a trovare l'antidoto. Stanno camminando da solo un'ora, eppure Martha è già stanchissima. Vorrebbe fermarsi, riposarsi, riprendere fiato, ma non può farlo e non lo farà, perché una piccola pausa può determinare il destino di Joe, e non può permettere che muoia solo per una sua stanchezza. Respira profondamente, e continua a camminare, resisterà fino alla fine, e lo farà per Joe. Lei e Miriam lo salveranno. Ne è sicura.
Dopo un'altra decina di minuti, degli strani rumori interrompono il trio, che si ferma di colpo. Miriam si mette all'erta, cercando di capire la provenienza e la causa di essi. Di nuovo il rumore, sta volta più vicino.

"Sono cerilli, animaletti grandi quanto un granchio, ma letali se ti mordono nel punto giusto. E questo è il loro verso" spiega la ragazza, sempre ben informata su tutto. "Per evitarli basta alzare bene i piedi da terra, dato che loro reagiscono allo strusciare di qualcosa sul terreno. Fate attenzione, quindi" conclude, dando anche una piccola dimostrazione. I due amici si guardano per un attimo, poi annuiscono e obbediscono alla loro nuova professoressa di cultura di Neville.

Proseguono, a passo abbastanza veloce ma non troppo, senza sosta, al tramonto nessuno dei tre poggia la mano sul cuore per tornare a casa, nonostante domani Martha sarebbe dovuta andare ai controlli dell'infermiere. Ha lasciato un biglietto alle sue amiche, che chiede loro di avvisarlo che si trova da una parte e non potrà andare, ma si sente perfettamente bene. Dentro di sé, spera che non venga scoperta, ma soprattutto che non finisca di nuovo nei guai. Preferisce entrare nell'ufficio della preside per venire a Leurasia, più che per una convocazione. Ancora non ha pronunciato parola, è rimasta in silenzio. Forse la verità è che non sa cosa dire, insomma, in una situazione del genere. Si sente alquanto strana, ma soprattutto agitata, anche se non lo da a vedere. Ora i ragazzi si stanno inoltrando nella foresta nel cuore della notte, e non è affatto rassicurante. Miriam li aveva avvisati, che in questo momento della giornata gli animali sono ancora più aggressivi, e Martha non ha affatto voglia di trovarsi faccia a faccia con uno di loro. Il punto dei cerilli lo hanno superato, ma per sicurezza continuano a camminare nella stessa maniera di prima, non sia mai ne compaia qualcuno all'improvviso. I tre ragazzi sono sfiniti, hanno veramente bisogno di riposare, quindi Miriam propone un piccolo rifugio e si sistemano lì.

"Possiamo dormire massimo per quattro ore, non di più, altrimenti rischiamo di non fare in tempo" dice la ragazza, gli altri due annuiscono e si sdraiano sul freddo pavimento della capanna che hanno trovato.

A fatica, riescono tutti ad addormentarsi, persino Martha, anche se per ultima, ci riesce. Come ogni notte, pensa a sua madre e suo padre prima di lasciarsi andare nel sonno, e spera di sognarli, per poterli vedere di nuovo e magari riuscire anche ad abbracciarli un'ultima volta, prima di risvegliarsi e trovarsi faccia a faccia con la cruda realtà.

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