Capitolo 31

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Quando Katrine riapre gli occhi, si trova in una casetta di legno ben arredata, né troppo grande né troppo piccola. È in una stanzetta, distesa su un materasso, accanto al suo ce ne sono altri due, della stessa forma e grandezza. La ragazza si mette seduta, un po' spaesata, e osservandosi attorno nota che non c'è nessuno con lei. Prova ad alzarsi, ed uscendo dalla stanza si trova subito in una piccola sala da pranzo, con un tavolino di legno circondato da tre sedie, mensole con sopra barattoli contenenti chissà cosa, e un'altra porticina, forse quella d'uscita. Sopra due delle sedie, c'erano due uomini: uno intorno ai 45 anni, baffi e barba nera e capelli del medesimo colore, carnagione chiara e vestito completamente di grigio; l'altro sui 21/22 anni, capelli color castano scuro, carnagione come quella dell'altro uomo, vestito di nero e con una catena attaccata ad una delle tasche dei pantaloni, probabilmente suo figlio. I due si voltano subito verso di lei non appena la sentono arrivare, poi con un gesto la intimano a sedersi sulla sedia vuota. Katrine è abbastanza preoccupata dalla situazione, se non ha capito male, nel regno di Vlade entrano le persone pericolose, i criminali, gente del genere. Molto probabilmente anche loro due lo sono, quindi.

"Sono Jason McLaren, e questo è mio figlio, Richard McLaren" si presenta l'uomo, rivelando la sua voce molto grave e possente, quasi spaventosa.

"Sono Katrine" risponde la ragazza, con tono timido. "Katrine Scott"

"Non sembri proprio una del posto. Che ci fai qui, piccola Katrine?" la domanda dell'uomo coglie la ragazza impreparata. Avrebbe dovuto dire la verità? Forse è meglio di no.

"Ho attraversato il portale assieme a qualcuno, e mi sono ritrovata qui... Non so per quale motivo, ne tanto meno so come andarmene" dice la ragazza, provando ad essere il più credibile possibile.

"Non era mai successo prima" sussurra fra sé l'uomo "Perché vorresti andartene?" domanda, poi, rivolto a lei.

"Perché non faccio parte di questo posto" risponde Katrine, secca e decisa.

"Ho capito. Vuoi qualcosa da mangiare?" in quel momento, la ragazza stava per rispondere immediatamente di sì, ma ci pensa un attimo. Poteva davvero fidarsi? 

Tanto vale rischiare, pensa. Ormai sono qui, nella loro casa, e sto morendo di fame.

"Se non è un disturbo..." dice, sempre timidamente. Il suo sguardo cade sul ragazzo, immobile e in silenzio. Ma subito si concentra di nuovo sull'uomo.

Quest'ultimo prende da una delle mensole qualcosa, poi posiziona tutto in una ciotola. Katrine trova davanti a sé uno strano animale, che prima non aveva mai visto, e accanto quattro o cinque frutti tondi di colore rosso. L'uomo le passa anche una forchetta e un coltello entrambi di legno, ma ben formati.

"Queste prelibatezze si trovano solo nel nostro regno" dice sempre lui, osservando la ragazza tagliare un pezzetto della carne per poi metterlo in bocca. "Ti piace?"

"È... buono" risponde lei, ingoiando. In realtà non ha ancora "analizzato" bene il sapore, a lei totalmente nuovo.

Comunque, non si lamenta, e in cinque minuti ha già finito la sua portata. Si sente subito meglio, come se le fossero tornate di colpo tutte le energie: ne aveva proprio bisogno. Ringrazia l'uomo, che risponde con una specie di sorriso. Poi, quest'ultimo le propone un tour del quartiere, che dopo un po' lei accetta. Il ragazzo, Richard, rimane in casa, mentre Jason e Katrine escono, e lui la porta in giro per mostrarle il posto. Se avesse visto il quartiere di Martha, a Neville, sicuramente questo le avrebbe provocato un senso di disgusto. Ma ne rimane abbastanza colpita. Ci sono moltissimi mercati, le casette sono tutte in legno di quercia, ci sono alberi altissimi e un piccolo laghetto verso la fine. I due vedono una panchina, in lontananza, e decidono di raggiungerla per sedersi un po' e riposare, nonostante non era passato molto tempo dal risveglio della ragazza.

"Okay, mettiamoci qui" dice l'uomo, sedendosi e incitando con un gesto Katrine a fare la stessa cosa. "Ed ora, dimmi il vero motivo per cui ti trovi qui"

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