Capitolo 20

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"9 ore e saremo arrivati" annuncia Miriam, abbastanza stanca.

Il povero Joe è entrato in uno stato di trance, ora ha perso tutti e cinque i sensi, non riesce più a muoversi, e sta cominciando a respirare a fatica. Ma ha promesso a se stesso che avrebbe resistito fino alla fine, che avrebbe lottato per salvarsi, che si sarebbe fidato delle sue amiche e che avrebbe creduto in loro. Era ed è convinto che loro riusciranno ad arrivare in tempo alla Valle dei Jelich e a trovare l'antidoto. Ora che l'unica cosa che può ancora fare -anche se non per molto- è pensare, riflette parecchio su varie cose, anche quelle per cui magari non ha mai tempo. Ad esempio, il suo rapporto con Martha. È davvero convinto di volere solo un'amicizia? È un bel po' che si pone questa domanda, ma non si è mai soffermato più di tanto a pensarci. Ora ne ha l'occasione, e non se la fa di certo scappare. Purtroppo per lui, ancora non riesce a trovare una risposta precisa, ma non si fermerà di certo al primo ostacolo. Continua a pensarci, non potendo ascoltare le parole delle sue amiche ne vedere il loro volto. Sente la mancanza degli scambi di sguardi con Martha, quello sì, e neanche poco. Le loro piccole gare non programmate caratterizzavano la loro amicizia e la descrivevano senza usare parole.

"Miriam, ma... mi togli una curiosità?" chiede la ragazza, continuando a trascinare il carro con sopra Joe.

"Certo, chiedimi pure" risponde Miriam, guardandosi intorno per accertarsi che siano al sicuro.

"Ma tu, quanti anni hai?" a Miriam scappa una leggera risatina, e Martha sorride automaticamente.

"Ne ho 20" risponde lei "Voi 19, giusto?" Martha annuisce con la testa, rispondendo sia per lei che per conto di Joe.

"Siamo al primo anno di college"

"Ah, bene, io sono al secondo" dice Miriam, spostando lo sguardo sulla sua amica.

Le due continuano a chiacchierare, per alleggerire l'atmosfera di tensione che incombe su di loro. Dopo la perdita dei sensi di Joe, ci sono stati dei momenti di panico, ma ora si sono tranquillizzate. Manca così poco, e finalmente saranno arrivate a destinazione, e potranno salvare il loro amico. Continuano a camminare, senza mai fermarsi, neanche per mangiare: se una delle due aveva fame, procedeva in movimento. In alcuni momenti, aumentavano la velocità, per provare a recuperare tempo, in altri andavano più piano, per riposarsi il minimo indispensabile. Alcune volte rimanevano in silenzio, e si facevano trasportare solo dai rumori e dai suoi intorno a loro, altre addirittura si divertivano parlando fra di loro, e nessuno riusciva a farle stare zitte e a tranquillizzarle.
Ci sono voluti giorni per arrivare, ci sono stati sacrifici e premi, pericoli e soluzioni, attacchi e difese. Le due ragazze hanno impiegato tutte le loro energie, fino all'ultima goccia, per raggiungere la destinazione tanto attesa. Ed ora, in questo preciso istante, ecco la Valle dei Jelich davanti ai loro occhi, in tutta la sua meravigliosità.

"Siamo arrivate" dice Miriam, esausta ma felice. "Ce l'abbiamo fatta!" le due amiche si abbracciano, stringendosi forte.

Mentre Miriam tiene d'occhio Joe, Martha va a cercare dei rogerits blu. Ha paura di sbagliare, ma la sua amica l'ha rassicurata, dicendole che i rogerits sono gli unici fiori che crescono in quella valle, l'importante era il colore. Per avere l'antidoto, bisogna recuperarne di blu, altrimenti non può funzionare. Martha ne raccoglie circa dieci, più veloce che può, e torna rapidamente dalla sua amica, che comincia a preparare l'intruglio. Aiutandolo, fa in modo che Joe lo beva, e per fortuna ci riesce. Lentamente, le dita delle sue mani cominciano a fare leggeri movimenti, il suo respiro si fa più leggero, riesce a mettersi seduto sul carro e recupera prima la vista, poi l'udito e infine la parola.

"Ce l'abbiamo fatta?" domanda il ragazzo, guardandosi intorno.

"Ce l'abbiamo fatta!" esclama Martha in risposta.

Le due ragazze lo aiutano a scendere dal carro, all'inizio poggiare i piedi per terra dopo tutto quel tempo disteso sul carro gli provoca una sensazione strana, ma si abitua quasi subito. Il trio si unisce in un meritato e atteso abbraccio di gruppo, poco prima di mettersi in cammino per tornare nel loro piccolo quartiere. I tre fanno a turno per stare sul carro, la prima è Miriam perché si rivela essere la più stanca, poi segue Martha e infine Joe.
Il viaggio dell'andata era in salita, quindi più lento e più lungo. Ora, nel viaggio di ritorno, il sentiero è in discesa e si rivela molto più semplice da percorrere. I ragazzi sono arrivati a destinazione in due giorni e mezzo, come previsto da Miriam, ma sono tornati a casa in poco più di un giorno. Gli altri ragazzi del quartiere li accolgono, ansiosi di rivederli, e cominciano a fare loro centinaia di domande, ma domande piacevoli. Alla fine, nel pomeriggio, organizzano una festa improvvisata tutti insieme, una delle più belle a cui Joe e Martha avessero partecipato. A malincuore, appena arriva l'ora del tramonto, i due ragazzi poggiano la mano destra sul loro cuore, e vengono trasportati nelle loro stanze del college.

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