Capitolo 14

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"Non è nulla di grave" comincia l'infermiere, mentre sistema alcuni fogli. "Ma dovrai passare la notte qui"

"Cosa?!" dice Martha, alzandosi di colpo "No no, io sto bene, veramente..."

"È per il tuo bene" le sussurra l'infermiere, ma Martha non ha intenzione di arrendersi.

"Mi sento meglio, sono solo svenuta, sto bene davvero, ho bisogno di tornare nella mia stanza" cerca di convincerlo la ragazza, ma a quanto pare non sembra semplice. Allora, Martha decide di passare al piano B, mettendo in pratica tutte le regole d'improvvisazione imparate al corso di teatro che frequentava quando aveva 14 anni. "Con le mie compagne di stanza mi sento sempre bene, mi trasmettono conforto e tranquillità, non immagino come sarebbe dormire senza di loro..." abbassa lo sguardo, fingendosi triste.

"Va bene, dormirai nella tua stanza, ma ti firmerò una giustificazione per domani mattina, alle prime due ore ti farò dei controlli" alla fine riesce a convincere l'infermiere, la ragazza si lascia scappare un sorriso. Subito però ritorna seria, per non farsi scoprire. "Alle 21:00, dopo la cena, ti dimetterò, e tornerai nella tua stanza"

La ragazza annuisce, poi si gira su un fianco e comincia a fissare il vuoto, pensando al suo amico.

Chissà come sta... A Leurasia è notte quando sulla Terra è giorno, chissà se riesce a riposarsi... continua a pensare, senza sosta.

È veramente preoccupata. Vorrebbe andare lì subito, anche solo per guardare il suo volto, anche solo per assicurarsi che stia bene. Nella sua mente sta facendo un conto alla rovescia per le ore 21:00, così potrà finalmente recarsi nell'ufficio della preside e tornare a Neville. Lì dovrà camminare giorno e notte, per arrivare alla Valle dei Jelich, dove troverà i rogerits per guarire Joe. Deve farcela. Deve assolutamente farcela. Non può permettersi di fallire, c'è in ballo la vita del suo amico.
Quella notte, Martha non si lascia fermare dalle raccomandazioni dell'infermiere, ma si alza lo stesso e si reca nell'ufficio. Subito, appena realizza di non entrare assieme a Joe, il suo umore cambia di scatto, e diventa subito triste. Scaccia quei brutti pensieri, e con fare deciso attraversa il portale per Leurasia. Da sola. Arriva poco distante dalla sua casetta, e immediatamente, senza alcuna esitazione, vi entra dentro.

"Miriam! Dov'è Joe?" dice, appena entra dalla porta, aggiustata assieme alla parete dalla ragazza e alcuni suoi amici.

"L'ho messo nella stanzetta dei sacchi a pelo, sta riposando, ma si è svegliato, abbiamo tre giorni e due notti adesso, per raggiungere la valle. Possiamo farcela" dice Miriam, facendosi vedere tranquilla, anche se in realtà è tutt'altro.

"Allora, sbrighiamoci no?" Martha non riesce più ad aspettare, si è preoccupata per lui tutto il giorno, e lo è ancora. "Vado a svegliare Joe"

Entra piano piano nella piccola stanza riservata ai sacchi a pelo, ed eccolo lì davanti ai suoi occhi: i capelli castani, scompigliati ma bellissimi, le palpebre chiuse che nascondono i suoi bellissimi occhi verdi-nocciola, uguali a quelli del padre della ragazza. È lì fermo e immobile, girato su un fianco, il suo respiro è tornato regolare.

"Joe" sussurra Martha, muovendolo un pochino "Svegliati, dai"

Il ragazzo comincia ad aprire lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco le immagini. Li stropiccia, e poi si mette seduto, passandosi una mano tra i capelli, e guarda la sua amica: nonostante tutto, rimane sempre bellissima.

"Sono rimasto qui?" chiede lui, parecchio spaesato e disorientato. Martha annuisce con il capo, e il ragazzo reagisce battendo leggermente una mano contro la fronte.

"Non pensarci ora. Vieni, alzati, dobbiamo partire" lo incita la ragazza, lui annuisce lentamente e si alza a fatica. Le vene della sua gamba sono completamente nere, e il ragazzo fa fatica a muoverla. La sua amica lo aiuta, e insieme raggiungono Miriam, che li stava aspettando nella stanza "principale".

"Allora, il piano è questo. Dobbiamo percorrere a piedi una strada molto lunga, quindi non potremo fermarci per riposare o altro. Di notte, alcuni animali sono più violenti e attaccano senza pensarci due volte, quindi dobbiamo essere pronti alla difesa. Arrivati alla Valle dei Jelich, tu Martha andrai a raccogliere cinque rogerits blu, mi raccomando il colore è fondamentale. Serve un barattolo e un bastoncino per spremerli in modo che esca il liquido, che poi Joe dovrà bere. Chiaro il piano?" spiega Miriam, i due amici annuiscono, poi escono dalla casetta.

Durante la prima parte del tragitto, Martha non dice una parola, sta in silenzio, la sua presenza si percepisce solo dal rumore dei suoi passi: se le sue scarpe non provocassero quei suoni, forse gli altri due nemmeno si accorgerebbero di lei. Da quando è amica di Joe, ha molte meno difficoltà nel parlare, ma in questo momento è come se fossero tornate tutte di colpo. Come se le forze l'avessero abbandonata all'improvviso. Quello che è accaduto al suo amico l'ha davvero scossa, ed ora non ha il tempo di pensare alle sue parole, vuole solo salvare Joe, a tutti i costi, non può fallire, non deve fallire. Senza di lui, si sentirebbe persa, spenta, distrutta. È l'unico che davvero riesce a reputare amico, neanche le sue compagne di stanza, Christine e Jessica, lo sono. Ma lui sì, lui è l'unico. E lei, ora, rischia di perderlo, e non può permettere che succeda. Si è promessa che lotterà fino alla fine, rischierà la sua stessa vita, pur di salvare Joe.

Seconda vita {completa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora