Sono passate circa due settimane. Joe e Martha sono più uniti che mai, la loro amicizia ormai non si spezza più, e lui è sempre pronto a difendere lei dalle accuse ricevute dai suoi compagni. Da quando sono cominciate le sparizioni, circolano voci che sia proprio la povera Martha l'artefice di tutto questo. Ma ovviamente non è così. Ma come possono spiegarlo? Nessuno crederebbe che degli esseri provenienti da uno dei regni di un mondo parallelo stanno rapendo persone per fare del loro sangue il cibo di una creatura mostruosa in grado di distruggere tutto, no? Se non la stessero vivendo in prima persona, neanche loro ci avrebbero creduto. E poi, come potrebbero spiegare il modo in cui arrivano in questo mondo parallelo? Non possono di certo rivelare che di notte si inoltrano nell'ufficio della preside di nascosto, li sospenderebbero all'istante. Quindi, l'unica cosa che resta da fare è difendersi a vicenda.
A Leurasia, i due ragazzi raccontano immediatamente a Miriam di tutta la situazione nella loro città, e altri abitanti del quartiere sostengono che nella loro stia succedendo esattamente la stessa cosa. La ragazza impallidisce, ma si riprende dopo poco. Quindi, chiede a tutti di tenerla informata ogni giorno, in modo che riesca a preparare un piano. Joe e Martha si recano nella loro casetta, ora tutta intera, e si sdraiano sui sacchi a pelo, uno accanto all'altro. Guardano il soffitto, e rimangono in silenzio. Proprio come l'ultima volta che vi sono entrati. Martha vorrebbe chiedere al suo amico il motivo per il quale anche lui si trova qui, ma ha paura della sua reazione, quindi decide di non dire niente. A quanto pare, però, Joe deve averla letta nel pensiero."Promettimi che non mi giudicherai" dice il ragazzo, mantenendo lo sguardo fisso sul soffitto.
"Promesso" risponde Martha, forse un po' imbarazzata.
"E promettimi che non lo dirai a nessuno, neanche alle tue compagne di stanza" dice, ancora, Joe, un po' titubante, ha paura di perdere la sua amica, ma sente di potersi fidare.
"Promesso" risponde ancora lei.
"Ti ho già parlato della ragazza di cui mi innamorai l'ultimo anno delle medie?"
"Sì"
"Dieci mesi dopo, il giorno della nostra rottura, mi crollò il mondo addosso. Puoi immaginarlo?"
"Capisco come ti sei sentito. È successo anche a me. Va' avanti"
"Non riuscivo ad accettare la rottura con quella ragazza, il mio primo amore mi aveva scaricato. Era circa ottobre, ormai eravamo entrambi al liceo" si ferma per un attimo, fa un respiro profondo prima di continuare. "Lì conobbi un gruppetto di cinque o sei ragazzi, e mi unii a loro. Il problema è che... Non erano brave persone, ecco"
"In che senso?" la ragazza è sempre più confusa, ma anche curiosa.
"Loro andavano alle feste e bevevano tanto, troppo. E... loro... facevano parte di un brutto giro" l'ultima frase la dice tutta d'un fiato, quasi fosse volata fuori dalla sua bocca senza che se ne accorgesse.
"Cosa? Intendi...?"
"Sì, esatto. Un giro di droga. Ed io, entrato nel loro gruppo, entrai anche in questo giro"
"Joe..."
"Per circa un anno feci parte di quel gruppo. Andavo ad ogni festa con loro e mi ubriacavo fino al collasso. Reggevo abbastanza l'alcol, ma la droga mi distruggeva. Inoltre, divenni un playboy, avevo una ragazza diversa ogni mese, a volte la cambiavo anche in meno tempo. L'anno successivo, mi staccai da quelle persone, per fortuna, perché mi accorsi dell'errore che stavo commettendo. Ma non smisi di fare il playboy. Alle feste decisi di non toccare mai più alcol o altro, ma cambiavo ragazza alla stessa frequenza con la quale cambiavo le mutande. Questa situazione durò fino a quest'anno, quando..."
"Quando?"
"Quando mi sono innamorato di nuovo"
Martha rimane in silenzio, colpita da quell'affermazione improvvisa.
"Non credevo sarebbe più successo, e invece mi sbagliavo. È questo il segreto per cui sono qui, e sei la prima persona a cui lo rivelo. Per favore, dimmi qualcosa, non restare zitta"
"Io non giudico nessuno dal proprio passato. Ti trovo una persona molto coraggiosa, per averne parlato con qualcuno. L'importante è che ora sei uscito da quel giro, e che hai smesso di far soffrire tutte quelle povere ragazze. È così?"
"Sì, è così" Joe conclude il discorso con questa piccola affermazione, dopo cala di nuovo il silenzio fra i due ragazzi. Una lacrima percorre la guancia di Joe, che cerca di nasconderla, forse per non farsi vedere debole, o forse per non farsi vedere triste.
"Un giorno riuscirò anch'io a dirti perché sono qui" sussurra Martha, girandosi per un attimo, a bassissima voce, persino Joe, che si trova a pochi centimetri da lei, ha fatto fatica a sentirla.
"Non avere fretta. Ognuno ha il suo tempo" risponde il ragazzo. Lei sorride, e torna a guardare il soffitto.
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Seconda vita {completa}
Fantasy-COMPLETA- Martha Brown, un nome all'apparenza normale, ma che in realtà nasconde così tanti misteri... Dopo la morte della madre, Martha, appena diciannovenne, lascerà Portland e andrà in un college a San Francisco, sperando di sfuggire al passato...