싸움과 작별 인사

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"Credo che potremmo morire da un momento all'altro" il tono di Taehyung era serio, piatto come il mare in una giornata senza vento.

Hoseok e gli altri lo conoscevano bene, il loro capo non avrebbe mai tirato in ballo la morte se non ci fossero stati davvero vicino.

La stanza cadde in un profondo silenzio, interrotto solamente dalla voce di Jeongguk.

"Ci hanno trovato?" domandò, alzandosi di scatto dalla sedia e facendola cadere a terra rovinosamente, "è per colpa sua, vero?" e con disprezzo indicò Minho, il quale si pietrificò davanti all'accusa.

"Non ti permettere" lo riprese con tono elevato Yoongi, voltandosi verso di lui, "non ti permettere mai più!"

L'intervento improvviso di Yoongi scombussolò i presenti, i quali non si aspettavano un comportamento così difensivo da parte sua nei confronti di una persona che non fosse Hoseok. 

"Oh, eccolo arrivato in soccorso del suo dolce Minho" sorrise Jeongguk, "vedo che non hai mai smesso di essere protettivo nei suoi confronti"

"Cosa cazzo vuoi dire con questo?" domandò Yoongi, confuso dalle parole del ragazzo in piedi dinanzi a lui, "è il figlio della famiglia per cui lavoro, siamo cresciuti insieme, è ovvio che lo sia; siamo amici"

"Oh, certo, siete amici" Jeongguk con le dita virgolettò la parola, "ma lascia che ti rinfreschi la memoria e, soprattutto, lascia che spieghi al tuo fidanzato cosa intendi tu con la parola amici"

"Chiudi quella cazzo di bocca" Yoongi si mosse velocemente e, in meno di cinque secondi, Jeongguk si ritrovò a terra, la schiena premuta contro il pavimento freddo, Yoongi sedutogli sopra ad immobilizzarlo.

"Min, non fare cazzate" lo riprese Taehyung, il quale osservava la scena in silenzio insieme agli altri ragazzi.

"Cazzo, a volte mi dimentico della tua agilità, puttana" sputò Jeongguk, squadrando Yoongi con aria autosufficiente, "sei sem..." ma non finì la frase che venne zittito da un pugno, che gli spaccò il labbro.

Yoongi sorrise alla vista del danno provocatogli. Si alzò compiaciuto ma, una volta voltatosi verso Hoseok, il sorriso scomparve lentamente a causa dell'espressione delusa di quest'ultimo.

"Hobi, io... lasciami spiegare"

"Avanti allora, spiegami cosa è successo tra te e il tuo amico Minho"

"Noi, ecco, noi... quando io lavoravo per loro e stavo lontano per mesi beh, lo sai come sono fatto..."

"Siamo stati scopamici" si intromise Minho, spiazzando Hoseok e Jisung, il quale era seduto di fianco a lui e lo osservava in silenzio, senza proferire parola.

"Yoongi, seriamente?" le guance di Hoseok vennero bagnate da dei piccoli rivoli di acqua, "mi hai tradito, davvero?"

Yoongi non rispose a parole, abbassò lo sguardo e annuì lentamente con il capo.

Hoseok sospirò e, prima di andarsene, si avvicinò a Minho e gli sussurrò un "grazie" spezzato dai singhiozzi del pianto.

Il ragazzo dai capelli rossi lasciò la stanza come un fantasma, silenziosamente e senza dare nell'occhio. Come se lui, lì, non ci fosse mai stato.

"Io vado un attimo da lui" disse Minho, subito dopo che Hoseok si chiuse la porta alle spalle, "scusami Jisung, ma devo andare"

"Tranquillo, ti capisco" sorrise di rimando l'altro, "e, un'ultima cosa, apprezzo la tua sincerità"

"Sappi che non ti ho mai tradito, anche se stiamo insieme da pochissimo, anche se non so nemmeno se stiamo insieme" si fermò un attimo per riprendere fiato, "nemmeno nel periodo in cui siamo stati separati, anche se si è trattato di pochi giorni"

"Ehi ehi, tranquillo" Jisung gli prese delicatamente il viso tra le mani, "ti credo, non ti preoccupare"

"Mi dispiace"

"È una storia vecchia, è roba passata, non ti preoccupare ho detto" sorrise, dando un bacio sulla fronte a Minho, "ora vai da lui"

Minho annuì, ma venne interrotto da Taehyung.

"Tra meno di un'ora Felix e Changbin partiranno per tornare in America, dove gli aspetta la famiglia di Felix" annunciò, prendendo in contropiede i due ragazzi interessati e tutti gli altri, "prima di andare, non lo so, se vuoi salutarli"

"E questo quando è stato deciso?" chiese Changbin, "e quando pensavi di dircelo poi, cinque minuti prima di farci andare via?"

"Se Jeon sapesse tenere la bocca chiusa ve lo avrei detto mezz'ora fa, ma siccome qui la gente non ce la fa, ve l'ho detto adesso" ribatté, "scusatemi"

"Non importa" sorrise Felix, "ma vorrei sapere come avete trovato la mia famiglia"

"I tuoi avrebbero dovuto partecipare ad un congresso a New York sul Blackjack ma, siccome è stato annullato, hanno deciso di farsi una piccola vacanza di due settimane lì"

"Piccola vacanza, due settimane" sussurrò Changbin, "i ricchi non li capirò mai"

"Dai, non dire così" lo riprese Felix, "per i miei genitori solitamente le piccole vacanze sono quelle che durano un mesetto, un mesetto e mezzo" rise.

"Tornando a noi" riportò l'attenzione su di sé Taehyung, "abbiamo contattato la tua famiglia e vi aspettano per passare del tempo con voi"

"Gli hai detto di Changbin?"

"Scusa Felix, ma dovevo dare una motivazione al perché dovessero prenotare una camera doppia per te nell'albergo dove alloggerete"

"Non sto capendo più nulla" Felix bevve un sorso di thé ai mirtilli, ormai freddatosi, mentre con la mente cercava di stare dietro al discorso.

"Tranquilli comunque, non gli ho detto che siete una coppia, ho detto che siete semplici amici"

"Oh, grazie mille, non so come potrebbero prendere il fatto che il loro unico figlio, nonché loro unico erede, sia gay" gli occhi di Felix si illuminarono.

"Tranquillo, vi capisco" sorrise con gli occhi.

Due colpi alla porta indicarono l'arrivo della limousine, guidata dagli uomini della famiglia Lee, che avrebbe portato i due ragazzi in aeroporto.

"Mi mancherai Lix" Minho abbracciò il suo amico troppo forte, tanto che per liberarsi Felix dovette scivolare fuori dalle sue braccia dal basso. Jisung e Changbin si scambiarono un saluto amichevole.

Quando la coppia uscì dall'albergo, Minho salì le scale in legno cigolanti che portavano al piano superiore. Attraversò il lungo corridoio per arrivare alla stanza alla fine di quest'ultimo, la numero 7.

Notò la porta socchiusa, delicatamente la spinse con la mano fino ad aprirla; dentro vi erano due uomini occupati a sollevare il corpo inerme di Hoseok.

Uno dei due si girò, ma Minho non fece in tempo a nascondersi e venne notato. Fece per scappare, ma la sua fuga venne fermata da una scossa elettrica provocata da un teaser che gli immobilizzò il corpo. 

Cadendo a terra sbatté violentemente la testa, iniziò a provare un senso di nausea e le tempie presero a pulsare.

Fu questione di secondi e perse i sensi, come finito in coma.

bet on me ; minsung #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora