탈출

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"Merda"
"Che hai detto?"
"È Yoongi"

Un silenzio pesante cadde sui corpi dei due ragazzi, schiacciandoli. Jisung per un attimo percepì le gambe di Minho cedere, ebbe paura di cadere.

"Tutto bene?"
"Si, tranquillo, solo la ferita che mi fa girare un po' il cazzo"

Jisung si sentì in colpa, il suo peso premeva sulla gamba di Minho, oltre a quello di Minho stesso, e la ferita non avrebbe fatto altro che peggiorare se
non fosse sceso.

"Fammi scendere"
"No, non ci penso minimante"

Un terzo urlo irruppe nel corridoio.

Minho si diresse a passo svelto verso la stanza dalla quale provenivano urla e rumori sconnessi, Jisung cercò di dimenarsi, ma il maggiore non ci diede peso.

"Minho, ci ammazzeranno"
"Tranquillo, non ci succederà nulla"
"Certo, tu dici così perché non sei stato stuprato"

I passi di Minho si bloccarono bruscamente.
Jisung si rese conto delle parole appena pronunciate.

"Hai ragione" il tono di Minho si fece impercettibile, quasi inaudibile, "è colpa mia"

"No, ascoltami, io n..."
"Non ti preoccupare, è tutto okay" lo interruppe, "andrò io in quella stanza"

"Ma..."
"Niente ma, non devi rischiare nulla, hai già rischiato abbastanza" e delicatamente fece scendere Jisung, adagiandolo a terra.

La polvere della moquette rossa fece starnutire il minore, "che schifo" si lamentò a bassa voce.

Minho si abbassò in ginocchio dinanzi a lui, le sue mani gli avvolsero il viso.

"Adesso ascoltami attentamente" lo fissò, "devi ascoltarmi e non fare di testa tua come fai di solito"

Jisung annuì, si fidava ciecamente di Minho.

"Ricordi cosa ti dissi una volta?" domandò, mentre gli occhi di Jisung si illuminarono.

"Mi dissi di scommettere su di te"
"Esattamente" sorrise Minho, "e dovrai farlo anche adesso"

Ci fu un rumore improvviso, simile ad uno sparo, che fece sussultare i due ragazzi. Minho si rese conto che non c'era più tempo e avrebbe dovuto sbrigarsi.

"Ascoltami, se non esco entro tre minuti, vai via"
"Non puoi chiedermi una cosa del genere"

"Sì che posso" lo riprese, "conta fino a centottanta, se non mi vedi uscire, prova a scappare"
"Ma, Minho..."

"Jisung, ti prego, fallo per me"

Gli occhi di Minho divennero lucidi, fu sul punto di piangere, ma non cedette.

Pensò che mostrarsi vulnerabile davanti a Jisung avrebbe peggiorato la situazione.

"Ora devo andare, non aspettarmi" Minho strinse le mani fredde di Jisung, "andrà tutto bene, fidati" e velocemente si alzò da terra.

Prese a camminare verso la fine del corridoio, ma Jisung lo chiamò improvvisamente, facendolo voltare.

"Dimmi Jis..."
"Ti amo"

Quelle due parole presero alla sprovvista Minho, che lo colpirono in pieno come un treno in corsa. Sorrise, abbassando lo sguardo.

"Ti prego, torna, me l'hai promesso"

Gli occhi di Minho si posarono sulla figura del minore, il quale, nonostante avesse iniziato a piangere in silenzio, stava sorridendo.

"Tornerò" rispose Minho, "ti amo"

E, una volta pronunciate tali parole, corse verso la porta in legno dalla quale ormai non si percepivano più rumori.

Una volta varcata la soglia, le sue gambe cedettero ; la ferita alla coscia era peggiorata, e la corsa non aveva aiutato.

Si guardò intorno, la stanza era avvolta nel buio, riusciva a riconoscere solamente alcune ombre ed alcuni profili di mobili e oggetti.

Silenzio. Solo silenzio. E buio.

"Chi... chi sei?"

Una voce roca e bassa attirò la sua attenzione, con uno scatto si alzò in piedi, si sentì fortunato a non aver perso i riflessi.

"Chi sei tu" ribattette.

"Min... Minho?"

Quella voce, a Minho, parve fin troppo familiare.

"Yoongi?"
"Sì" rispose, fra un colpo di tosse e l'altro.

Minho si avvicinò a lui, trovandolo riverso in una pozza di sangue. A quella vista, Minho trattenne un conato di vomito.

"Dobbiamo andarcene"
"Non riesco a... a muovermi"
"Tranquillo, ti prendo in braccio io" e lentamente lo sollevò, come se fosse privo di peso.

Quando uscirono, Minho vide Jisung intento ad alzarsi. Ci avevano messo circa tre minuti, anche se a Minho parvero passate ore.

Jisung, con la coda dell'occhio, notò i due ragazzi uscire dalla stanza. Velocemente andò loro incontro, nonostante il dolore che stava provando su tutto il corpo.

"Yoongi" disse, osservando il ragazzo tra le braccia di Minho, "cos'è successo?"

"Non lo so... mi han... hanno picchiato"
"Direi che ti hanno anche sparato" aggiunse Minho, osservando la ferita all'addome, "perdi troppo sangue, dobbiamo andarcene"

"Aspettate!" quasi urlò Jisung, "non possiamo andarcene senza Hoseok"

"Lui non... non è qui" rispose a fatica Yoongi, un rivolo di sangue prese a sgorgare dalla sua bocca, "lui è rimas... to là"

Minho tirò un sospiro di sollievo ; in quella villa c'erano solo loro tre, non dovevano salvare nessun altro. Dovevano solamente andare via.

"Yoongi è grave" disse Minho, la ferita alla coscia che sanguinava sempre di più ad ogni passo, "dobbiamo muoverci"

Jisung annuì, le ossa doloranti e i lividi sulla pelle che minacciavano di farlo piangere da un momento all'altro.

"Si, è morto" una voce lontana attirò l'attenzione dei tre ragazzi, "giuro, gli ho sparato, non penso sia ancora vivo"

Minho capì che si stava riferendo a Yoongi.

"Dobbiamo nasconderci" disse Jisung, "sembrano avvicinarsi"

bet on me ; minsung #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora