사라

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Una fitta alla spina dorsale fece svegliare Minho, il quale si ritrovò in posizione supina in un luogo buio e sconosciuto.

La testa girava velocemente, si sentiva stanco e pesante.

Con la mano destra tastò il terreno attorno a lui, i suoi polpastrelli sfiorarono un pavimento freddo. Sembrava di ferro.

Si domandò come e dove fosse finito.

Lentamente, e con fatica a causa del dolore lancinante alla nuca, cercò di posizionarsi a carponi.

Le ginocchia gli dolsero quando vi caricò sopra il suo peso, ma una volta riuscito nel suo intento si mosse alla ricerca di un muro.

Si mosse di qualche centimetro in avanti, prima di trovarlo davanti a sé.

Appoggiò la schiena alla parete e fece uscire un respiro profondo, si sentì subito più leggero rispetto a qualche secondo prima.

Con la mente cercò di ripercorrere gli ultimi istanti prima della sua perdita di conoscenza, non ricordava molto, le immagini erano sfocate, ma improvvisamente gli balzò alla mente Hoseok.

"Hoseok..." il nome gli uscì come un sussurro, aveva la voce spezzata dalla paura che non si rendeva conto di star provando. Sperava che fosse lì con lui.

Attese, ma non ricevette alcuna risposta. Chiuse gli occhi e si lasciò scivolare a terra.

In quel momento, un rumore attirò la sua attenzione.

Si voltò verso la zona da cui l'aveva sentito provenire, l'oscurità che lo avvolgeva aveva fatto in modo che gli si sviluppasse l'udito.

"C'è, c'è qualcuno?" domandò, risedendosi in posizione corretta, "Hoseok, dimmi che sei tu"

"Minho?" al sentirsi chiamare, i suoi occhi si illuminarono. Riconobbe la voce del ragazzo e il suo cuore si riempì di sicurezza.

"Come stai?"

"Sono stato meglio" rise sarcastico l'altro, "mi sanguina la testa"

Minho sussultò a quella informazione, "va tutto bene?"

La risata di Hoseok avvolse l'ambiente, andandosi a mischiare con l'oscurità, "convivo con un proiettile nel petto che non sono riusciti a rimuovermi tre anni fa, direi che un po' di sangue non è nulla in confronto"

Il minore ebbe un conato di vomito, in fretta cercò di scacciare quel pensiero.

L'ultima cosa che avrebbe voluto fare in quel momento era proprio quella di vomitare in quel luogo angusto.

"Sei ferito?" la domanda di Hoseok lo distrasse, e potè anche percepirlo alzarsi da terra. Minho sentì i suoi passi farsi sempre più vicini.

"No, sto bene" si accarezzò la nuca con la mano destra, "ho solo preso una botta cadendo"

"Capisco" il maggiore si sedette accanto a lui, le loro spalle che si sfioravano appena, "ti ricordi cosa è successo?"

"No, mi dispiace" il tono di Minho aveva una nota di colpevolezza, come se fosse stata sua la causa per la quale essi si erano risvegliati dentro ad un cubo di ferro, freddo ed umido.

Il silenzio cadde nuovamente intorno a loro, Minho sentì il bisogno di piangere, ma qualcosa lo trattenne. Forse era la presenza di Hoseok, forse era la vergogna di mostrarsi debole di fronte agli altri.

"Stai bene?" la voce di Hoseok era dolce, a Minho arrivò come un abbraccio, si sentì come protetto per un minuto.

"Ho detto che mi fa solo un po' male la..."

"Non intendo fisicamente" lo interruppe, "intendo psicologicamente, stai bene?"

Minho rimase in silenzio, quella domanda lo aveva spiazzato e non ne capiva il perché.

Il nodo alla gola che gli si era formato in precedenza iniziò a bruciargli, gli occhi si inumidirono poco a poco, le labbra si seccarono.

"No, non sto bene" rispose semplicemente, "ho paura di tante cose"

"Di morire?"

Minho scosse la testa, nonostante sapesse benissimo che Hoseok non l'avrebbe potuto vedere, "la morte non mi spaventa, mi spaventa ciò che potrebbe succedermi se non morissi subito"

Questa volta fu Hoseok a rimanere in silenzio dinanzi a tale affermazione.

Avrebbe voluto replicare ma non trovava le parole e, in ogni caso, anche se le avesse cercate e alla fine trovate, il rumore di una porta che si aprì bruscamente mise fine alla loro conversazione.

"Jeongguk, possibile che non riesci mai a tenere chiusa quella cazzo di bocca?" Taehyung fulminò il minore con lo sguardo, "e tu, possibile che gli devi sempre dare corda?" sbuffò, girandosi verso Yoongi.

Quest'ultimo stava osservandosi le scarpe, delle semplici sneakers bianche. Quella destra era slacciata, si abbassò per farne un fiocchetto con le stringhe grigio scuro.

Un rumore sordo e secco, improvviso, attirò l'attenzione dei ragazzi.

"Avete sentito?" Yoongi si rialzò velocemente e guardò il gruppo di persone di fronte a lui, "proveniva da sopra"

"Sembrava il tonfo di qualcosa che cade" ipotizzò Jisung, alzandosi in piedi ed avvicinandosi a Jimin, il quale stava cercando di mantenere la calma.

"Vado a vedere" disse Yoongi impassibile, sfilandosi una pistola dai jeans, "sopra ci sono Hoseok e Minho" e senza lasciare il tempo a nessuno per replicare, corse a passo spedito verso le scale in legno cigolanti.

"Ci hanno trovati" il corpo di Jimin era smosso da piccoli brividi, che gli percorrevano tutta la superficie corporea, dalla testa fino ai piedi, "ci ammazzeranno".

Jeongguk si voltò verso Taehyung, il cui sguardo era già lì ad aspettarlo.

"Sono loro?" domandò il più giovane, mentre ricaricava la sua pistola semiautomatica.

"Probabile, ma pensavo ci avrebbero messo più tempo a trovarci" sorrise Taehyung, "evidentemente mi sbagliavo"

"Vado a coprire Yoongi di sopra" annunciò Jeongguk, e anche lui corse velocemente fuori dalla porta.

Alzandosi, fece cadere un proiettile a terra, il suono metallico della cartuccia fece venire i brividi a Jisung, il quale si rifugiò tra le braccia di Jimin.

Quest'ultimo lo strinse forte, e per un secondo parvero calmarsi entrambi.

"Cazzo" sbottò Yoongi, quando lui e Jeongguk si scontrarono sulle scale.

Jeongguk si domandò cosa ci facesse già di ritorno, cosa era successo?

Osservò il ragazzo dai capelli danneggiati dalle innumerevoli tinte scendere i gradini due a due, e saltare gli ultimi quattro.

Yoongi piombò nella sala, i tre ragazzi lo squadrarono.

La fronte del ragazzo era umida di sudore, aveva il respiro corto a causa della corsa, il battito del cuore accelerato per la paura che stava dimorando nel suo corpo esile.

"Sopra non c'è nessuno" riprese fiato, "c'è solo sangue".

bet on me ; minsung #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora