악몽

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Jisung e Minho si ritrovarono davanti ai loro occhi una grande dimora, che imponente si ergeva dinanzi a loro.

Per un istante, ricordò a Minho la sua casa a Seoul. Velocemente cercò di scacciare via quel pensiero triste e cattivo.

"Han, verrai con me" ordinò il ragazzo, "Lee, tu invece verrai scortato da un mio collega"

Il fantomatico collega si presentò non appena l'uomo finì di parlare. Jisung venne turbato dalla loro efficienza e professionalità impeccabile.

"Aspettate, dove lo state portando?" chiese Minho, i cui polsi, nel mentre, vennero ammanettati, "cosa gli volete fare?"

"Diciamo che un nostro superiore si vuole divertire un po' con lui, niente di cui preoccuparsi" rise.

"Bastardi, che cazzo volete da Jisung" sbottò Minho, il dolore alla gamba passò in secondo piano. Quello che gli importava di più in quel momento era la vita del suo ragazzo.

Decise di tentare una mossa azzardata, in fondo, giocare era nel suo sangue, "voglio andare con lui"

"Oh, fidati, non ti piacereb..."

"E invece sì" pronunciò deciso, "chiudi quella cazzo di bocca e portami dove devi portare lui"

Sul viso dello sconosciuto apparve un sorriso malizioso, quasi ci stesse godendo a vederli soffrire.

Quasi fosse quello che sperava accadesse.

Camminarono per un lungo corridoio, fino a giungere dinanzi ad una porta in legno massiccio, caratterizzata da un pomello d'oro con delle pietre preziose incastonate.

L'aprifila bussò tre volte. Immediatamente venne pronunciato un avanti con tono diplomatico e serio. Il ragazzo aprì la porta.

Davanti ai loro occhi si materializzò un letto a baldacchino, adornato con delle coperte di ciniglia bordeaux dai bordi ricamati con filo dorato.

Gli unici mobili presenti, oltre all'imponente struttura per dormire, erano un armadio e due piccoli comodini, anche essi in legno con degli intarsi dorati.

Sopra il letto, seduto con le gambe che oscillavano nel vuoto, un signore osservava i ragazzi sullo stipite della porta.

"Non pensavo avreste fatto così in fretta" sorrise l'uomo, "allora, chi è dei due?" e lentamente si avvicinò al gruppetto.

Minho indietreggiò spaventato.

"È lui, signore" e uno dei ragazzi spinse in avanti Jisung, "è lui" ripeté.

"Mh, peccato, mi piaceva anche l'altro" e con il pollice accarezzò il sangue coagulato sulla guancia di Minho, "sarà per un'altra volta"

"Che cosa vuoi fargli?" tuonò Minho, come la pelle dell'uomo si allontanò dalla sua, "che cos'hai in quella cazzo di mente"

"Come siamo agitati" rise, prendendo la mano di Jisung, "rilassati"

I due seguaci chiusero la porta alle spalle di Minho, il quale osservava impotente l'uomo far coricare Jisung sul letto.

Ebbe l'impulso di chiudere gli occhi, ma qualcosa glieli tenne aperti, obbligandolo a guardare il macabro spettacolo che sarebbe iniziato.

[ !!! scena con presenza di stupro ; non è forte, ma se non vi sentite di leggerla saltatela pure. ho anche segnato dove termina, il punto è quasi alla fine del capitolo :) ]

L'uomo iniziò ad accarezzare le gambe di Jisung, scoperte a causa dei pantaloncini che gli coprivano solamente fin sopra al ginocchio.

Con la mano destra iniziò a disegnare dei cerchi man mano che si avvicinava alla coscia, fino a quando non decise di infilare la mano sotto il tessuto dei pantaloni.

Si spinse fino all'inguine, dove iniziò a giocare con il bordo dei boxer di Jisung, il quale si contraeva sotto al suo tocco.

L'uomo si chinò in avanti e prese a baciare il collo del ragazzo, mentre all'orecchio gli sussurrava di rilassarsi, perché se no gli avrebbe fatto male.

Minho scivolò con la schiena contro la porta fino a terra, dove non poté fare altro che assistere alla scena in silenzio, senza fare nulla.

Jisung prese a lamentarsi quando l'uomo iniziò a sfilargli lentamente i pantaloncini ed i boxer, rivelando la sua intimità.

Il ragazzo cercò di coprirla imbarazzato ma la sua mano venne bloccata da quella dell'uomo, che si abbassò ed iniziò a lasciare dei piccoli segni violacei nell'interno coscia.

Jisung trattenne un conato di vomito, causato dalla percezione della lingua di quello sconosciuto sulla sua pelle.

Iniziò a piangere quando vide l'altro iniziare a spogliarsi. Iniziò a pensare che ormai era la fine, che non avrebbe mai trovato un modo per respingerlo.

Avrebbe dovuto fare quello che voleva lui senza opporsi, aveva paura che potessero fare qualcosa anche a Minho.

"Forza, mettiti in posizione" gli ordinò l'uomo, tirandogli uno schiaffo, "muoviti"

Jisung cercò di mettersi a carponi sul letto, mentre le lacrime continuavano a scendergli.

Le mani di quell'uomo su di lui lo facevano sentire sporco, quella saliva sconosciuta gli sembrava acido sulla sua pelle.

Emise un suono strozzato, quando l'uomo lo penetrò senza avvisarlo e senza prepararlo. Le lacrime si bloccarono in quell'esatto istante.

L'unica sensazione che Jisung provava, era una sensazione di vuoto che lo divorava dentro ad ogni spinta.

Mentre l'uomo godeva, lui non riusciva nemmeno più a percepire il dolore che gli stava provocando.

Alzò lo sguardo ed incrociò quello di Minho, gli occhi rossi per le sue silenziose lacrime che non avevano smesso di scendere.

Minho non resse, riuscì a chiudere gli occhi ed abbassò il viso, il corpo smosso dai singhiozzi.

Jisung si chiese come stesse apparendo agli occhi di Minho, si chiese cosa stava pensando Minho di lui.

I suoi pensieri vennero interrotti dalla mano dell'uomo che gli avvolse il membro, e velocemente iniziò a compiere dei movimenti verticali.

"Forza, vieni per me" lo pregava l'uomo, mentre le sue spinte si facevano sempre più violente e il movimento sempre più veloce.

Per quanto ribrezzo potesse provare in quel momento, Jisung non riuscì a trattenersi e venne.

E con lui anche lo sconosciuto, dentro di lui.

"Bravo, sei stato bravissimo" prese a baciargli la schiena, quando arrivò sul suo fondoschiena lo morse violentemente, quasi da farlo sanguinare.

Jisung sussultò.

L'uomo poi si alzò, si rivestì e si avviò all'uscita.

[ !!! fine scena ]

"Però, bravo il piccoletto" sorrise fissando negli occhi Minho, quasi come se avesse voluto sfidarlo,
"non male"

Dopo che varcò la soglia, sbatté forte la porta alle sue spalle.

In quel momento, Minho trovò la forza per alzarsi e correre da Jisung.

bet on me ; minsung #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora