"Fate attenzione" li avvisò BamBam, "Bangkok prende e non da più indietro"
"Staremo attenti" rispose Minho, "grazie di tutte" aggiunse Felix, sorridendo.BamBam li salutò, prima di scomparire dentro l'abitazione.
"Indossatele" Hoseok si girò verso i due ragazzi porgendo loro due bende, entrambe di un colore blu scuro.
Minho e a Felix erano perplessi, ma seguirono le istruzioni del ragazzo senza mostrare un minimo di tentennamento.
Si percepì solamente una leggera esitazione quando Yoongi li fece girare di spalle per legarli i polsi con una fascetta trasparente da elettricista.
Felix, nell'istante in cui gli venne stretta a contatto con la pelle, si irrigidì, ma non oppose resistenza.
"Ecco fatto" disse Yoongi tra sé e sé quando ebbe finito, "così non potrete togliervele" spiegò, riferendosi alle bende.
"Ma chi se le toglie" sussurrò quasi Minho, "non si sa mai" ribatté l'altro,
dandogli una pacca sulla spalla.Minho si spaventò, sussultando, non aspettandosela.
Hoseok si offrì di aiutarli nei movimenti, facendoli accomodare dentro la sua auto nera, piccola, e stretta.
Felix sentì al suo interno il tipico odore di nuovo, quello presente in tutte le vetture da poco acquistate.
"Mi dispiace" si scusò Hoseok, prendendo posto sul sedile del guidatore, Yoongi al suo fianco, "ma non posso lasciarvi vedere la strada che percorreremo" dispiegò, girando la chiave nel cruscotto.
Attese un minuto, forse un segnale, e poi mise in moto. Partì, lasciandosi la casa alle spalle.
Dopo quasi due ore di viaggio, con una brusca frenata, la macchina si fermò.
Felix e Minho tirarono un sospiro di sollievo, avevano le schiene doloranti, e gli occhi obbligati a rimanere chiusi per così tanto tempo bruciavano.
Hoseok diede loro una mano per scendere dal veicolo, tagliò la plastica dura delle fascette con delle pinze, liberandoli le mani, e sciolse i nodi delle bende bluette.
Quest'ultime, vennero appoggiate sui sedili posteriori. Sarebbero ritornate utili se si fossero presentate altre occasioni simili a quella.
Felix si stropicciò gli occhi, nel mentre, Minho, fissava l'imponente villa che si ergeva davanti a lui; la facciata, di un grigio pulito, era illuminata a giorno dalla luce a neon biancastra emanata da dei piccoli faretti posti sopra all'entrata.
Un giardino curato costeggiava i lati della mansione, su di esso crescevano profumati cespugli di rose rosse e gelsomini bianchi.
Felix fece un apprezzamento sulle condizioni perfette in cui si trovava.
"Forza, venite" li invitò Hoseok, distraendoli dai loro pensieri. Minho e Felix lo seguirono obbedienti fino all'ingresso.
Minho notò che quando Hoseok bussò alla porta, utilizzò lo stesso metodo usato il giorno prima; colpì il portone quattro volte, ad intervalli regolari, a gruppi di tre.
Minho ipotizzò fosse una specie di loro codice.
"Arrivo!" una voce acuta proveniente dall'interno catturò l'attenzione dei ragazzi. Minho notò Yoongi sbuffare.
La porta venne aperta quasi immediatamente, sulla soglia apparì un ragazzo dai capelli rosa pastello, la frangia tirata su da un piccolo codino.
L'elastico nero spiccava particolarmente in mezzo a quella tinta chiara.
"Hobi!" gridò squillante il ragazzo, alzandosi sulle punte, "finalmente ti sei deciso a fottermi e..."
"Park, taci" lo zittì Yoongi, piazzandosi fra lui ed Hoseok, "Hobi, come lo chiami tu, l'ha già messo in culo a me ieri sera" disse piattamente.
"Ehi, calmatevi" cercò di tranquillizzarli il diretto interessato, mettendosi in mezzo a sua volta, "non siamo qui per litigare"
"Ah si?" lo fissò stupito Yoongi, "no perché Park se le sta cercando" il tono di Yoongi si alzò notevolmente.
"Yoon, davvero, basta" lo riprese Hoseok, per poi rivolgersi all'altro ragazzo, "e anche tu, Jimin, lo sai che non ho mai ricambiato" lo fissò serio.
"Sì, lo so" ammise Jimin con una nota di tristezza, "ma non fa niente. Siete qui per TaeTae?" chiese poi, sviando il discorso. Hoseok annuì.
"In questo momento, si trova nel suo ufficio, ma potete tranquillamente andarci" dichiarò, facendo un passo di lato per lasciare loro lo spazio necessario per entrare.
Yoongi, nel passare, gli diede una spallata di proposito. Hoseok lo guardò male, ma l'altro alzò le spalle con noncuranza.
Il gruppo si mosse tramite un immenso corridoio, le pareti lungo ad esso erano adornate da una moltitudine di quadri bizzarri e non.
Quando giunsero alla fine della corsia di passaggio, Hoseok bussò ad un'enorme porta di legno scuro, senza utilizzare alcun tipo di linguaggio cifrato, che si innalzava dinanzi a loro.
"Prego" una voce profonda li sollecitò ad entrare, Hoseok tirò giù lentamente la maniglia. Sospirò, prima di aprire definitivamente.
I ragazzi si ritrovarono in un ampio studio asettico, freddo, dall'aria quasi triste. A Minho sembrò di essere finito in una cella di isolamento.
Dei leggeri brividi gli scossero il corpo, si porto le braccia incrociate al petto.
"Jimin, cosa c'è ora?" chiese un ragazzo seduto dietro ad una scrivania, realizzata con il medesimo legno della porta, con lo sguardo basso su qualche documento.
"In realtà, non sono Park" ribatté Hoseok, avvicinandosi a lui. Quest'ultimo, quando alzò gli occhi, a vederlo sorrise.
"Hope" lo salutò, "qual buon vento ti porta qui?" chiese, incrociando le mani ed appoggiandole sulle gambe accavallate."Ho bisogno che tu mi faccia un favore"
"E noi cosa ci guadagniamo?" una voce nuova, proveniente dalla porta a cui tutti nella stanza davano le spalle, si unì al loro discorso.
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bet on me ; minsung #wattys2019
Fanfic- scommetti su di me. lee minho ♡ han jisung alrekix ® 22 marzo 2019 ; ongoing